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75 anni dell’Opus Dei in Gran Bretagna

Sta riscuotendo una buona accoglienza la serie di video brevi prodotti dalla Digito Identidad sull’Opus Dei in Gran Bretagna in occasione dei settantacinque anni dall’arrivo in quel Paese dei primi membri dell’Opera. Ogni video contiene una testimonianza di pochi minuti di una persona che spiega ciò che l’Opus Dei ha comportato nella sua vita.

Uno dei primi ha come protagonista Ilyas, che è stato residente a Netherhall House, una residenza universitaria promossa a Londra da persone dell’Opus Dei, nel periodo in cui era studente, pur essendo di fede musulmana. Ringrazia per la comprensione e il rispetto con cui è stato trattato in residenza, all’opposto delle esperienze negative di discriminazione sofferte in precedenza nel luogo da cui proveniva. Trascorsi alcuni anni, aveva ricevuto il dono della fede cristiana. Oggi dirige una dinamica impresa che opera nel campo dell’informatica quantistica.

Julia, stilista e consulente d’immagine, residente a Londra, ha ricevuto il battesimo ormai adulta, dopo aver conosciuto un giovane che praticava la fede. Si è sposata con lui a 21 anni. Più tardi si è messa in contatto con l’Opus Dei in Messico, dove lei, suo marito e i loro due figli (entrambi adottati, perché lei non poteva averne in modo naturale) sono vissuti per alcuni anni.

Anche Paolo, di Manchester, si è avvicinato alle pratiche religiose attraverso la fidanzata, Sofia, oggi sua moglie. L’Opus Dei lo aiuta nel suo impegno per essere un buon marito e un buon padre.

Romana, n. 74, Gennaio-Giugno 2022, p. 91.

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