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Alcune informazioni economiche (anno 2021)

In questo paragrafo di Romana si raccolgono periodicamente alcune informazioni economiche relative all’anno precedente. Si desidera, anche in questo modo, ringraziare per l’aiuto prestato da numerosi benefattori che collaborano all’attività di evangelizzazione svolta dall’Opus Dei. D’altra parte è giusto ricordare che i fedeli della Prelatura sono cattolici normali, fondamentalmente laici, che vivono del loro lavoro: si mantengono come qualunque altro cittadino e, nella misura delle loro possibilità – dopo aver provveduto al sostentamento proprio e dei familiari –, collaborano economicamente alle necessità della Prelatura e delle iniziative apostoliche alle quali questa offre un’assistenza spirituale (una università, una scuola, un’iniziativa sociale, una residenza o un centro dove si realizzano attività formative). I direttori dell’Opus Dei forniscono informazioni su tali iniziative, sulle loro necessità e sul modo di collaborare.

Era un esplicito desiderio del fondatore (riportato al numero 122 degli Statuti) che la Prelatura si limitasse a una vivificazione cristiana di queste iniziative, senza assumere la responsabilità di tutti gli aspetti gestionali, tecnici o economici, e senza essere proprietaria dei beni utilizzati per le diverse attività apostoliche. È in piena sintonia con il carattere secolare della loro condizione che i fedeli dell’Opera si assumano la completa responsabilità delle iniziative apostoliche che promuovono come cittadini. Per quanto abbiamo detto, occorre distinguere il regime economico della prelatura dell’Opus Dei dal funzionamento economico indipendente di queste iniziative apostoliche.

In ogni caso, e benché in questo bollettino l’informazione economica istituzionale si limiti soprattutto all’ambito della sede centrale a Roma, a titolo di esempio si riportano anche i dati di qualche altra regione. Inoltre si forniscono informazioni su alcune iniziative apostoliche che ricevono un sostegno sia dai fedeli della Prelatura che dai cooperatori e dagli amici.

Regime economico della Prelatura

Per ciò che si riferisce alla Prelatura in quanto tale, i fedeli dell’Opus Dei e altri benefattori offrono elemosine e donativi per il sostenimento e la formazione del proprio clero (cfr. Codice di Diritto Canonico, can. 295, § 2), per il funzionamento materiale della curia prelatizia o delle sedi di governo nelle diverse circoscrizioni e per prestare aiuto economico a persone bisognose. La Prelatura accetta soltanto i donativi necessari per coprire tali necessità, secondo il criterio di non accumulare fondi.

a) Curia della Prelatura a Roma

Nell’anno 2021 le spese di funzionamento della sede centrale dell’Opus Dei ammontano a 1.750.000 € suddivisi nel modo seguente:

1. Manutenzione dell’immobile (edifici compresi nel triangolo formato da viale Bruno Buozzi, via di Villa Sacchetti e via Domenico Cirillo): 421.000 €. Questo importo non comprende le somme investite nella ristrutturazione della sede, come descritto più avanti.

2. Spese di consumo e di assistenza a coloro che collaborano alle attività della curia prelatizia: 1.066.000 €. Questa voce ha subìto un incremento dovuto alla previsione di spesa per la futura remunerazione dei collaboratori alle attività.

3. Spese amministrative (comprende le spese degli uffici della curia, dell’ufficio della comunicazione, della consulenza giuridica, delle elemosine, degli spostamenti, ecc.): 262.100 €. L’aumento di questa voce di spesa è dovuto all’incremento dei costi dei prodotti e dei servizi e alla ripresa delle diverse spese previste e non avvenute a causa della pandemia nel 2020.

Nel 2021 sono continuati i lavori di ristrutturazione dell’edificio chiamato Casa del Vicolo (che fa parte di Villa Tevere, sede centrale della Prelatura) di cui si è data notizia nel numero 73 di Romana. L’obiettivo è il completo rinnovamento degli impianti che risalivano agli anni Cinquanta e che sono stati sostituiti da altri più efficienti, con un minor consumo. Inoltre sono state trasformate tutte le stanze dell’immobile: per molti anni l’edificio è stato la sede del Collegio Romano della Santa Croce, dove gli alunni condividevano le camere da letto e i servizi erano comuni. Fra l’altro, la ristrutturazione ha permesso di riadattare le camere e di sfruttare meglio gli spazi. L’investimento destinato a tal fine nel 2021 è salito a 5.793.200 €. Inoltre, alla fine del 2021 sono iniziati i lavori relativi a un nuovo edificio della sede centrale (maggiori dettagli nel numero precedente del bollettino) nell’angolo formato da via di Villa Sacchetti e via Domenico Cirillo. Il costo di quest’opera – che sarà ripartito su diversi anni – è stato nel 2021 di 1.488.800 €. In entrambi i casi le spese sono state sostenute con i donativi dei fedeli e degli amici della Prelatura, accantonati a tal fine negli anni scorsi.

b) Paesi nei quali è presente la Prelatura

Nelle circoscrizioni in cui si è stabilita, la responsabilità economica della Prelatura si limita al mantenimento del proprio clero, al funzionamento delle sedi del governo e all’aiuto a persone bisognose. Le regioni della Prelatura sono economicamente autonome ed è per questo che non si fa un bilancio consolidato, benché tutte funzionino secondo lo stesso principio di non accumulare altri fondi, se non quelli necessari all’adempimento delle suddette finalità.

A titolo di esempio, la spesa totale della Prelatura nel 2021 nella circoscrizione della Svizzera è stata di 255.000 franchi svizzeri (CHF), così ripartiti: 174.000 CHF (68%) destinati al sostentamento dei sacerdoti, 75.000 CHF (30%) destinati ai costi operativi e di funzionamento (affitti, trasporti, consumi, manutenzione, ecc.) e 6.000 CHF (2%) destinati a spese varie. Queste spese sono state coperte soprattutto con donativi di fedeli dell’Opus Dei (49%), di cooperatori e amici (11,4%) e di istituzioni (32,5%).

c) Altre iniziative a Roma

Il Collegio Romano della Santa Croce e il Collegio Romano di Santa Maria sono centri interregionali di formazione teologica e spirituale, rispettivamente maschili e femminili, con strutture proprie. Il Collegio Romano della Santa Croce è anche la sede del seminario internazionale dell’Opus Dei. Con circa 130 studenti, il suo movimento economico nel 2021 è stato di 2.131.300 €. Il Collegio Romano di Santa Maria ha avuto 85 studentesse di 30 Paesi differenti. Il movimento economico è stato di 900.000 €. Entrambi i centri si sostengono grazie ai contributi dei fedeli di tutte le circoscrizioni.

Sempre a Roma si trova la Pontificia Università della Santa Croce, che offre quattro gradi di insegnamento superiore e altrettanti corsi collegati alla teologia, alla filosofia, al diritto canonico e alla comunicazione. Buona parte degli studenti sono seminaristi che studiano scienze sacre prima di essere ordinati sacerdoti, sacerdoti diocesani inviati dai loro vescovi per ottenere il titolo di laurea e di dottorato, e religiosi. Provengono da tutti i continenti. Nel sito web dell’Università viene pubblicato ogni anno il bilancio e il conto economico: http://www.pusc.it/info/bilanc....

Nella relazione del 2021 è riportato che in quell’esercizio le entrate ammontavano a 11.009.500 € (di cui il 70% proveniente da donativi di istituzioni collegate con l’Università in vari Paesi, che raccolgono i donativi dei benefattori nei diversi territori), mentre le uscite erano pari a 10.929.190 €, con un saldo contabile positivo di 80.310 €. Per quanto riguarda l’aiuto alla formazione di sacerdoti, si deve precisare che le fondazioni collegate con la Pontificia Università della Santa Croce – grazie a migliaia di donatori – durante il 2021 hanno concesso 1.782.800 € in borse di studio per 211 studenti provenienti da Paesi poveri, i cui vescovi non possono affrontare queste spese. L’Università ha continuato ad adottare le misure per far fronte all’emergenza sanitaria causata dal Covid-19: per alcuni mesi sono state sospese le attività didattiche in presenza, che sono continuate online; inoltre molte attività accademiche straordinarie – congressi, seminari, ecc. – sono state rinviate al 2022.

Organizzazione sul piano economico delle iniziative apostoliche alle quali la Prelatura offre assistenza spirituale

Si tratta di istituzioni educative e sociali di carattere civile promosse da membri dell’Opus Dei insieme a molte altre persone. La Prelatura se ne assume la responsabilità per quanto riguarda l’assistenza pastorale e la vivificazione cristiana attraverso un accordo con i promotori di ognuna di esse. Gli aspetti giuridici ed economici di queste iniziative competono agli enti giuridici civili (associazioni, fondazioni, cooperative sociali, ecc.) proprietari e/o gestori delle stesse, costituiti a tal fine. Logicamente sono sottoposte alle leggi, ai regolamenti e ai controlli stabiliti in ogni Paese, e rendono conto dei risultati economici in accordo con i principi di trasparenza previsti dalla legge e dai propri statuti.

Tali enti dispongono di propri organi di governo e sono autonomi; pertanto hanno una titolarità ben riconoscibile e non dipendono dalla Prelatura per la propria gestione e organizzazione. Si sostengono economicamente grazie alle entrate provenienti dalla loro attività (per esempio, la tassa di immatricolazione a una università) e, in molti casi, grazie anche ai donativi privati e a sovvenzioni pubbliche inerenti alla loro finalità, trattandosi di iniziative di interesse sociale, educativo, culturale, ecc.

Come si è già detto, i direttori della Prelatura informano le persone dell’Opera e altre sulle modalità con le quali prestare aiuto a queste iniziative. Allo stesso tempo, si assicurano anche che sussistano le condizioni per una buona gestione dei beni (serietà, sobrietà, trasparenza, ecc.) e si adempiano le leggi e gli obblighi fiscali.

Nella misura delle loro possibilità, i fedeli della Prelatura sovvengono anche alle necessità della diocesi e della parrocchia della loro zona di residenza, partecipando, per esempio, alle abituali collette che si fanno periodicamente per le missioni (Domund), per la Caritas, per il mantenimento del seminario diocesano e per altre necessità che si presentano durante l’anno per porre rimedio alla fame o ad altri bisogni primari. Molti fedeli fanno parte di altri organismi civili che si dedicano all’assistenza dei più bisognosi: mense dei poveri, banchi alimentari, associazioni di sostegno a ragazze madri, ambulatori medici per persone prive di risorse, ecc.

In questo numero di Romana rivolgiamo la nostra attenzione, a titolo di esempio, ai resoconti economici di alcune istituzioni di questo tipo: la University of Asia and the Pacific (Filippine) e il Centro educativo Los Pinos (Uruguay). Nei prossimi numeri di Romana si forniranno, anche a fini divulgativi, alcune informazioni relative ad altre istituzioni nei diversi continenti. Le istituzioni menzionate hanno autorizzato la diffusione dei dati in questo bollettino.

La University of Asia and the Pacific è un’università privata con sede a Manila (Filippine) che offre 15 diplomi di laurea e 11 di master post-universitari. Inoltre realizza due programmi fast-track di master: il programma di 5 anni (5YP), che si mette a disposizione degli studenti universitari del primo anno e che permette loro di ottenere un titolo di master in 5 anni soltanto; e il programma integrato di 6 anni (6YP), che permette di ottenere un titolo di master in 6 anni. Tutti i programmi della UA&P intendono promuovere negli studenti un’autentica disciplina intellettuale. Come si legge nella relazione finanziaria di questa istituzione, gli introiti totali del 2021 – che afferiscono alle diverse facoltà e scuole – sono stati di 485 milioni di pesos filippini (PHP), circa il 4% in meno dell’anno precedente, dovuto alle limitazioni legate alla pandemia del Covid-19: 75 milioni di PHP sono relativi a una donazione non monetaria di un immobile che sarà la futura ubicazione dell’espansione della UA&P a Mindanao. Prescindendo da questa somma, il 95% del totale delle entrate proviene dalle tasse corrisposte dagli studenti, mentre il rimanente 5% è dovuto ad altre donazioni in contanti, borse di studio per la ricerca e interessi attivi. Un’informazione più dettagliata dell’università si può trovare in https://uap.asia/-.

La Fundación Los Pinos (con il Centro educativo che ha lo stesso nome) promuove lo sviluppo integrale dei bambini, degli adolescenti e dei giovani di Casavalle (Montevideo, Uruguay), puntando alla loro crescita accademica, professionale, umana e spirituale. Attraverso differenti programmi educativi e proposte innovative, offre un’educazione di qualità nel quartiere più povero della città, con un metodo educativo che promuove la partecipazione e il coinvolgimento delle famiglie nell’educazione dei loro figli. Oggi conta 450 alunni iscritti nei diversi programmi e 400 famiglie assistite. Nell’ultimo anno la percentuale di inserimento lavorativo è stata del 75%. I dati economici della Fondazione relativi a quest’anno, certificati da PWC, sono pubblicati sul sito <a href="http://www.lospinos.org.uy/como-nos-financiamos/.

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Altre iniziative di solidarietà e di assistenza

Tra le iniziative assistenziali promosse da fedeli della Prelatura, sono numerose quelle che prestano servizi nei settori più penalizzati della società. A titolo di esempio, nell’anno 2021 la ONG Harambee Africa International (nata in occasione della canonizzazione di san Josemaría Escrivá per promuovere progetti educativi nell’Africa Subsahariana) ha raccolto 468.500 € da destinare a iniziative promosse da enti africani, che comprendono le campagne di sostegno all’emergenza causata dal Covid nel suo secondo anno, specialmente a beneficio di tre ospedali: Niger Foundation Hospital (Nigeria), Centre Sanitaire Walé (Costa d’Avorio) e Monkole (Repubblica Democratica del Congo); interventi di emergenza alimentare in alcune comunità del Kenya; miglioramento dell’offerta educativa in Camerun (scuole EPT); sostegno all’educazione scolastica in Kenya e nella Repubblica Democratica del Congo (diocesi di Luiza, Yangala); sviluppo rurale in Mozambico e Camerun, e infine la concessione di 4.378 borse di studio in vari Paesi. Una informazione più dettagliata si può trovare nel sito www.harambee-africa.org.

Romana, n. 74, Gennaio-Giugno 2022, p. 86-91.

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