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Messaggio del 14 giugno in occasione della conclusione dell’Anno della Famiglia

Carissimi, Gesù protegga le mie figlie e i miei figli!

Il prossimo 26 giugno terminerà l’Anno della Famiglia indetto da Papa Francesco, che ha invitato a riflettere sull’importanza dell’istituzione familiare nella Chiesa e nella società.

La famiglia è il primo ambito nel quale si comprende di essere amati per quello che si è e si impara ad amare gli altri. Ogni famiglia ha punti di forza e debolezze, momenti buoni e difficoltà. Ma il Signore ci chiama continuamente a guardare ciascuno con riconoscenza e amore. Voler bene agli altri così come sono, con i loro pregi e difetti, ci farà avere un cuore in sintonia con quello di Gesù. Come spiega san Josemaría, «il cuore umano ha un enorme coefficiente di dilatazione. Quando ama si allarga in un crescendo di affetto che supera tutti gli ostacoli. Se tu ami il Signore, non ci sarà creatura che non trovi spazio nel tuo cuore»[1].

A chi comincia a sviluppare un progetto familiare con spirito cristiano si presentano molte sfide. Bisogna trovare il modo di conciliare, per esempio, gli impegni famigliari con il lavoro, le relazioni sociali, il riposo… È molto utile, quindi, trovare una guida sin dall’inizio del cammino matrimoniale. Vi invito a potenziare le attività e le iniziative in questa linea, perché hanno un effetto moltiplicatore. «Quanto è importante, per i giovani, vedere con i propri occhi l’amore di Cristo vivo e presente nell’amore degli sposi, che testimoniano con la loro vita concreta che l’amore per sempre è possibile!»[2].

Affidiamo a Gesù, Maria e Giuseppe i frutti di questo Anno della Famiglia che ormai si sta concludendo; a loro chiediamo che tutti i focolari cristiani siano un riflesso della casa di Nazaret.

Roma, 14 giugno 2022

[1] San Josemaría, Via Crucis, VIII Stazione, n. 5.

[2] Papa Francesco, Videomessaggio, 9-VI-2021.

Romana, n. 74, Gennaio-Giugno 2022, p. 65.

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