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Nella moda e attraverso la moda

In un'intervista rilasciata nel 1967, Mons. Josemaría Escrivá disse: «Per i membri dell'Opus Dei essere aggiornati, comprendere il mondo moderno è qualcosa di naturale e di istintivo, perché sono essi —con gli altri cittadini e uguali a loro— che fanno nascere questo mondo e gli conferiscono modernità»[1]

La moda è certamente uno dei fattori che esercitano un'influsso più determinante sull'evoluzione del costume. Il Fondatore dell'Opus Dei e l'attuale Prelato hanno sottolineato in più di un'occasione la particolare responsabilità che in questo, come in altri ambiti professionali, compete specificamente alla donna. Molte donne, membri della Prelatura e non, si sono sentite così incoraggiate ad inserirsi nel mondo della moda, unendo alla passione per il proprio mestiere anche l'aspirazione a santificarlo, sul fondamento di una solida formazione umana e spirituale.

Dal 1987 alcune di loro hanno promosso un'iniziativa denominata «Seminario Internazionale della Moda» che, in occasione della sua quarta celebrazione, svoltasi a Parigi nel settembre 1989, ha visto riunite per una settimana professioniste e studentesse del settore provenienti da Italia, Spagna, Germania, Portogallo, Irlanda, Camerun e Francia.

Nei vari incontri, accanto agli aspetti più strettamente professionali, le partecipanti hanno messo a fuoco soprattutto le ripercussioni umane e sociali di questo lavoro. Frutto di tale impostazione è stata la presa di coscienza dell'importanza di porre sempre la propria professionalità al servizio della dignità della persona e, quindi, della necessità di un'adeguata formazione dottrinale.

L'ultima edizione del Seminario Internazionale è culminata in una sfilata di quaranta modelli disegnati da otto creatrici e giudicati da una giuria, composta da giornalisti, stilisti e dirigenti industriali del settore dell'abbigliamento, secondo criteri di creatività, attualità e dignità della persona. La sfilata ha riscosso ampi consensi.

Alla conclusione del convegno parigino, molte partecipanti hanno espresso la convinzione che la settimana aveva loro offerto un'opportunità quanto mai felice di confermare la loro vocazione professionale e di riscoprire la loro vocazione cristiana.

[1] Colloqui con Monsignor Escrivá, Ares, Milano 1987, 5ª ed. it., n. 26.

Romana, n. 10, Gennaio-Giugno 1990, p. 122.

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