Romana

Durante l’edizione di quest’anno delle Giornate di Storia della Chiesa in Cile, che si sono tenute a Santiago nei giorni 28 e 29 settembre nell’ex Museo de la Merced, María Luisa Harrison, dottoressa in Storia all’Università delle Ande, ha presentato una esposizione sull’inizio dell’attività dell’Opus Dei in Cile. Su questo argomento ha messo a punto recentemente, assieme a un’altra esperta di storia, María Paz Valdés, un lavoro pubblicato nel volume Gentes, escenariosy estrategias. El Opus Dei durante el pontificado de Pio XII, 1939-1958, del quale sono coautori Santiago Martínez e Fernando Crovetto.

Si sono tenute altre conferenze, sul ruolo di figure come il cardinale Silva Henríquez o il nunzio monsignor Sotero Sanz, su alcuni aspetti della storia ecclesiastica locale, in particolare sull’organizzazione delle parrocchie nella diocesi di Concepción nei secoli XVI e XVII.

«L’esposizione fatta in queste giornate è stata recepita con grande interesse, perché tutti si sono resi conto che sugli inizi dell’Opus Dei in Cile si sapeva molto poco», ha dichiarato in una intervista María Luisa Harrison. «Nello stesso tempo, la ricerca ci ha permesso di constatare quale novità è stata, per un settore importante della società cilena, la conoscenza di un messaggio che proponeva e stimolava la chiamata alla santità di tutti i cattolici in mezzo alla situazione ordinaria in cui ognuno si trovava, coinvolgendo i laici e anche il loro stato matrimoniale».