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Si è conclusa la fase diocesana della causa di beatificazione di Toni Zweifel

Lo scorso 2 luglio si è svolta a Zurigo (Svizzera) la cerimonia di chiusura della fase diocesana della causa di beatificazione di Toni Zweifel. Toni è stato un fedele svizzero dell’Opus Dei, di professione ingegnere, morto in fama di santità nel 1989. «La mia vita – riassumeva lui stesso – è stata una storia di amore».

Per 20 anni nella diocesi di Coira è stata studiata la sua vita e sono stati raccolti documenti e dichiarazioni di amici e di devoti, residenti anche a Verona e a Roma. Lo scorso 2 luglio l’amministratore apostolico, mons. Peter Bürcher, alla presenza del tribunale competente, del postulatore della causa e di molte altre persone, ha presieduto le operazioni di sigillatura delle casse contenenti la documentazione da inviare a Roma. Contengono le testimonianze e la narrazione di numerose grazie ricevute, che saranno studiate nella Congregazione per le Cause dei Santi.

Toni Zweifel (1938-1989) si era laureato in ingegneria industriale al Politecnico di Zurigo. Lì conobbe alcuni fedeli dell’Opus Dei e scoprì la possibilità di santificarsi e di aiutare gli altri mediante il proprio lavoro. Terminati gli studi, lavorò come collaboratore scientifico nell’Istituto di Termodinamica dell’ETH.

Poco prima, nel 1962, aveva chiesto l’ammissione all’Opus Dei. «Avendo praticamente raggiunto tutto quello che mi ero proposto – scrisse Toni a san Josemaría Escrivá – e pensando che avrei passato il resto della mia vita soggetto alle stesse inclinazioni, alle stesse ambizioni, ho visto chiaramente che non poteva essere questa la mia strada: dovevo andare oltre, amare veramente, superare il mio egoismo con amore, fare una scelta, impegnarmi seriamente».

Successivamente, nel 1972, la sua vita professionale subì un cambiamento, perché cominciò a lavorare per la Fondazione Limmat, una istituzione solidale per la promozione di iniziative educative e sociali per i meno abbienti in trenta Paesi del mondo.

Nel 1985 gli diagnosticarono una leucemia, contro la quale lottò con serenità sino alla morte, avvenuta nel 1989. L’esempio di generosità, di gioia e di preghiera che i suoi amici ricordavano accrebbe progressivamente la devozione per Toni presso i credenti.

Romana, n. 73, Luglio-Dicembre 2021, p. 227-228.

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