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Interventi edilizi nella curia prelatizia

Nel semestre al quale si riferisce questo numero di Romana sono terminati i lavori di ristrutturazione di uno degli edifici di Villa Tevere, sede centrale della Prelatura a Roma. Si tratta della cosiddetta Casa del Vicolo.

Il complesso che costituisce Villa Tevere risale al 1947, quando il fondatore trasferì a Roma la sede centrale dell’Opus Dei. All’inizio c’erano la cosiddetta Villa Vecchia e l’ex portineria, chiamata il Pensionato. Nel decennio del 1950 furono costruiti i restanti immobili; l’ultima pietra fu collocata il 9 gennaio 1960.

L’attuale ristrutturazione consiste nella totale sostituzione degli impianti di allora con altri più efficienti e di minor consumo. Inoltre, tutte le camere dell’immobile sono state trasformate. Per molti anni l’edificio fu sede del Collegio Romano della Santa Croce, con stanze da letto multiple e servizi comuni: le stanze sono state ristrutturate, ottimizzando la distribuzione degli spazi.

Nei lavori di ristrutturazione è stato adottato un criterio di continuità storica, rispettando i dettagli progettuali e le soluzioni architettoniche che furono seguiti direttamente da san Josemaría, il quale, quando mostrava la casa ad altre persone, era solito dire: “Questi edifici sembrano fatti di pietra, ma in realtà sono fatti di amore”. Pertanto, sono state proposte soluzioni moderne e funzionali che si integrano bene nell’evoluzione storica del complesso.

Gli abitanti del quartiere sono stati tenuti regolarmente informati, a partire da una lettera che illustrava il progetto e le sue conseguenze sulla quotidianità di tutti, mediante successive riunioni e visite al cantiere. L’intero costo dei lavori è stato sostenuto grazie a contributi di fedeli della Prelatura. Il numero 74 di Romana riporterà un’esauriente informazione, insieme ad altri dati economici relativi all’anno 2021.

Una volta conclusa la prima fase, alla fine del 2021 è stato dato l’avvio ai lavori in un’altra zona della sede centrale, un ex edificio di appartamenti costruito subito dopo la fine della seconda guerra mondiale e successivamente acquisito, posto all’angolo di Via di Villa Sacchetti e Via Domenico Cirillo. Nell’impossibilità di ristrutturarlo a motivo dell’ampio degrado di facciate, interni e impianti, della non rispondenza alle norme antisismiche e della presenza di amianto, si è inevitabilmente deciso di demolirlo e ricostruirlo con una volumetria e un aspetto simili. Lo studio responsabile del progetto è PEI Engineering di Roma; il preventivo ammonta a 9.800.000 €.

Romana, n. 73, Luglio-Dicembre 2021, p. 229-230.

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