Visita pastorale di Giovanni Paolo II alla Parrocchia di Sant'Eugenio
Nel corso delle sue consuete visite pastorali alle parrocchie dell'Urbe, Giovanni Paolo II ha fatto visita alla Parrocchia di Sant'Eugenio a Valle Giulia, affidata alla cura pastorale di sacerdoti della Prelatura della Santa Croce e Opus Dei.
Dal momento della presa di possesso della parrocchia, nel marzo 1981, sono state avviate diverse iniziative miranti ad intensificare la cura spirituale dei parrocchiani, ed a conservare e accrescere la dignità e bellezza del tempio, in modo che ogni giorno di più diventi luogo di preghiera e d'incontro con Dio, mediante la catechesi, l'amministrazione dei sacramenti e le attività liturgiche. Grazie all'aiuto disinteressato di molte persone, diverse migliorie sono state portate a termine. Per esempio, una parte della cripta, fuori uso per parecchi anni, è stata rimodellata e allestita in modo che il Santo Padre potesse inaugurarla nel corso della sua attesa visita.
Nel primo pomeriggio della domenica 2 marzo, il Papa è arrivato alla Basilica. Ad attenderlo c'erano il Card. Ugo Poletti, suo Vicario per la diocesi di Roma, Mons. Alessandro Plotti, Vescovo ausiliare di zona, Mons. Alvaro del Portillo, Prelato dell'Opus Dei, e il Rev. Dott. Luigi Tirelli, parroco di Sant'Eugenio.
Il primo incontro del Pontefice era riservato ai più piccoli. Infatti, nell'ampio salone parrocchiale attendevano i bambini e le bambine della Prima Comunione e della Cresima, accompagnati dalle loro famiglie. Dopo i discorsi di benvenuto fatti dal parroco e da uno dei genitori presenti, i bambini hanno regalato dei fiori al Papa e poi hanno cantato una canzone alla Madonna. Una bambina della scuola elementare ha letto pure un piccolo saluto. Finalmente Giovanni Paolo II ha rivolto le sue parole ai bambini e ai genitori. Improvvisando, ha fatto una breve catechesi sulla Chiesa, Madre nostra, e sui cristiani, che sono figli della Chiesa.
Dal salone parrocchiale, il Santo Padre si è avviato verso la chiesa, mentre porgeva la sua benedizione ai numerosi fedeli che lo aspettavano sulla strada. Salutato dal Card. Paul Poupard, titolare della Basilica, ha fatto il suo ingresso nel tempio tra gli applausi dei presenti. In primo luogo si è soffermato in preghiera davanti al Santissimo Sacramento, nella cripta. Poi, rivestito dai paramenti pontificali, ha dato inizio alla Santa Messa, con il tempio stracolmo di fedeli. Da circa due ore prima dell'arrivo del Papa, più di dieci confessori erano impegnati nell'amministrazione del sacramento della Riconciliazione nei confessionali della chiesa.
Nell'omelia, dopo un commento delle letture della terza domenica di Quaresima, Giovanni Paolo II ha proseguito con le seguenti parole:
"La parrocchia di S. Eugenio è affidata alla cura dei sacerdoti della Prelatura Opus Dei. Secondo un'espressione del Fondatore Mons. Escrivá de Balaguer tali sacerdoti si impegnano 'a tirare il carro nella direzione voluta dal vescovo del luogo', consapevoli che 'è gioia grande poter dire: amo mia Madre, la Santa Chiesa' (cfr. Cammino, n. 518).
Io vi ringrazio —ha continuato il Santo Padre— per il vigoroso impegno con cui vi dedicate, in questa comunità, alla realizzazione del programma pastorale della diocesi del Papa.
La vostra Basilica, come sapete, è stata dedicata al santo pontefice romano Eugenio I in occasione del XXV di episcopato di Pio XII. La pietra di fondazione di questa chiesa, benedetta dallo stesso Pontefice sulla tomba di Pietro, proviene dalle Grotte Vaticane (cfr. Pio XII, Discorsi e Radiomessaggi, V, pag. 107) per ricordare continuamente a voi, come simbolo perenne, la continuità del magistero, l'unità della Chiesa ed il vincolo della fede che vi unisce all'incrollabile fondamento della dottrina degli Apostoli. Io vi chiedo di testimoniare sempre la meravigliosa comunione che vi congiunge intimamente a Cristo mediante il ministero di Pietro, scelto ad essere il fondamento dell'edificazione di tutta la Chiesa e il pastore che pasce in perfetta unità tutto il gregge del Signore".
In seguito, il Santo Padre ha passato in rassegna le principali attività che si svolgono nella parrocchia di Sant'Eugenio, manifestando la sua gioia per il lavoro pastorale sviluppato in questi anni:
"Desidero esprimere il mio compiacimento per la singolare cura che dedicate ai corsi di dottrina cristiana per adulti ed alle lezioni di teologia, dogmatica e morale, di esegesi biblica e di studio sui documenti pontifici. Tali corsi, che so ben frequentati dai fedeli della vostra e di altre parrocchie, costituiscono, insieme con le lezioni proposte dal Circolo culturale, una interessante occasione di evangelizzazione adattata alle istanze peculiari della nostra epoca ed alle problematiche del nostro tempo.
Devo lodare anche i ritiri mensili offerti con dovizia, in diversi giorni ed ore, a tutte le categorie di persone. Quali momenti di vero ristoro per lo spirito, essi possono trasformarsi in occasioni d'esperienza di Dio, nell'intimità di una preghiera simile a quella di Mosè sull'Oreb.
Il mio plauso anche per le iniziative rivolte ai giovani: quelle sportive (la 'Polisportiva Valle Giulia'), quelle culturali e soprattutto quelle spirituali e di preghiera, tutte opportunamente disposte nei capaci locali del complesso parrocchiale. Né voglio dimenticare quanto fate per intrattenere gli anziani e per assistere a domicilio anziani e malati.
Esprimo altresì la mia viva soddisfazione per le opere di carità (San Vincenzo femminile e maschile) con le quali vi siete impegnati, con efficace costanza, verso altre parrocchie più povere della periferia. In questo modo tra di voi rivive lo spirito dei cristiani delle origini, impegnati dagli Apostoli, 'ciascuno secondo quello che possedeva' (At 11, 28) per soccorrere i fratelli in difficoltà.
Al centro e nel cuore di tutte queste iniziative si riscontra il particolare posto che occupa la vita liturgica e sacramentale. E' da questa fonte viva della vita della Chiesa che nasce la comunità parrocchiale, ed è attorno a questo centro che essa rivela il suo fervore. Ho notato perciò con gioia la cura che dedicate alle celebrazioni liturgiche e ad alcuni appuntamenti di preghiera che vi caratterizzano, come la festa dell'Immacolata e il convegno giovanile di Pasqua.
Desidero sottolineare, infine, l'impegno nell'esercizio regolare e fervoroso per il sacramento della Riconciliazione. A questo ministero tutti noi sacerdoti dobbiamo dedicarci assiduamente in forza della vocazione che abbiamo di pastori e servitori dei nostri fratelli. Desidero perciò confermare, anche in questa circostanza, la grande forza spirituale che ha per la vita cristiana questo sacramento che avvicina alla santità di Dio".
Alla fine della Messa, il Papa si è intrattenuto con un gruppo di sacerdoti della Prelatura che collaborano nelle attività parrocchiali. Si è incontrato anche con rappresentanti delle comunità religiose presenti nel territorio della parrocchia, con i componenti del consiglio pastorale e con membri delle diverse associazioni parrocchiali.
In chiusura si è avviato all'incontro con i giovani —liceali, universitari, lavoratori— che gremivano il salone parrocchiale. Accolto da un calorossisimo applauso, il Santo Padre ha preso posto sul palcoscenico, accompagnato dal Card. Ugo Poletti, da Mons. Alvaro del Portillo e dagli altri presuli presenti. Per quasi un'ora si sono succeduti gli interventi dei ragazzi e delle ragazze che ricevono formazione cristiana nella parrocchia, i quali —tra canzoni e racconti del loro apostolato personale— hanno rivolto parecchie domande al Santo Padre. Alla fine, prendendo spunto proprio delle parole di una delle canzoni ascoltate, Giovanni Paolo II ha detto, fra l'altro: "Voi giovani, specialmente in questo ambiente —e non si deve trascurare la circostanza che i vostri sacerdoti sono dell'Opus Dei— in questo ambiente voi siete interpellati, chiamati a dare di più."
Questo incitamento del Papa, spronando i presenti a superarsi costantemente nel servizio a Iddio e agli uomini, è stato accolto da un caloroso applauso che esprimeva, più di qualunque parola, la profonda gratitudine di tutti per la visita pastorale del Santo Padre.
Romana, n. 2, Gennaio-Giugno 1986, p. 108-110.