In breve
Pamplona (Spagna)
A favore di chi è stato colpito dall’uragano Eta
Gli studenti dell’Università di Navarra, in collaborazione con Tantaka – la banca solidale dell’Università –, il Colegio Mayor Belagua e Campus Home, hanno raccolto 1.843 chili di indumenti, giocattoli e materiale sanitario da destinare a chi è stato colpito dall’uragano Eta, che si è abbattuto sul Nord dell’Honduras e del Nicaragua, lasciando più di centomila famiglie senza casa. Circa 120 volontari hanno collaborato alla raccolta di materiale e di donativi.
Barcellona (Spagna)
Promuovere l’integrazione
La fondazione Braval ha pubblicato lo studio Claves de éxito para el ascensor social, in cui si raccolgono le esperienze di più di 600 esperti che durante gli ultimi 15 anni hanno partecipato all’iniziativa Conversaciones sobre Inmigración en Braval. Si tratta di una serie di contributi da parte di imprenditori, mezzi di comunicazione, politici, istituzioni assistenziali, mondo educativo, confessioni religiose, amministrazioni pubbliche e società civili. Questo studio presenta un’analisi dettagliata degli elementi che intervengono nei processi migratorii. Si propone di essere uno strumento di lavoro per professionisti del terzo settore, membri delle amministrazioni nell’ambito dei servizi sociali, studenti di educazione e di lavoro sociale e settori affini.
Roma (Italia)
Formazione, impresa, dignità e lavoro
Il Centro ELIS ha lanciato il progetto #IvoireJeunesse, cofinanziato dal Ministero dell’Interno italiano, per contribuire allo sviluppo socio-economico della Costa d’Avorio, un Paese ricco di risorse ma che non riesce a decollare a causa della disoccupazione giovanile. L’iniziativa si propone di lottare contro la povertà e l’emigrazione clandestina attraverso la formazione professionale, lo spirito imprenditoriale e la creazione di concrete opportunità di lavoro in loco, con l’obiettivo di ridare fiducia ai giovani ivoriani che, avendo perduto la speranza in un futuro migliore, decidono di abbandonare il loro Paese, esponendosi al pericolo della emigrazione clandestina.
Quezon City (Filippine)
Per aiutare gli autisti di autobus
I volontari del Centro Universitario Lauan hanno raccolto e distribuito generi alimentari e di prima necessità a favore degli autisti di autobus e dei loro familiari, i cui introiti si sono drasticamente ridotti per le restrizioni dovute alla pandemia. L’obiettivo era quello di aiutare le famiglie di 80 autisti. La risposta di aziende e amici alla campagna di donazione è stata rapida e generosa. Il riso e gli altri alimenti offerti sono stati donati alla Parrocchia di Nostra Signora di Pentecoste, situata nelle immediate vicinanze del Centro Universitario Lauan.
Campinas Brasile)
Il frigorifero della solidarietà
La pandemia del Covid-19 ha fatto aumentare considerevolmente il numero di persone costrette a ricorrere alle mense dei poveri. Il Centro Culturale di Altavila de Campinas, in Brasile, ha istallato alcuni frigoriferi nei quartieri poveri in modo che chiunque potesse portare pietanze cotte preconfezionate, senza doversi vergognare di fare le cosiddette code della fame. Una teglia di cibo avanzata, della carne arrostita, il classico riso e fagioli brasiliano: è stato possibile lasciare tutti questi tipi di piatti nei frigoriferi, a disposizione di chi realmente ne aveva bisogno. L’iniziativa ha avuto una rapida diffusione e la collaborazione dei cittadini ha ottenuto il suo effetto. Le donne che hanno realizzato questo progetto hanno curato tanti piccoli dettagli di affetto e hanno cercato di stimolare il senso della solidarietà. Questo esprimevano i messaggi lasciati sugli sportelli dei frigoriferi, messaggi di incoraggiamento e di stimolo, ai quali ha dato risposta la maggioranza delle persone beneficiate.
Lisbona (Portogallo)
Nessuno rimane indietro
Alcuni fedeli dell’Opus Dei hanno collaborato nelle attività della Parrocchia di Santa Beatriz da Silva, Anjos e São Vicente de Paulo, per distribuire ceste di cibo alle famiglie più bisognose delle località di Chelas, Serafina e Anjos. Si è voluto dare una risposta alla sfida proposta da Papa Francesco di non lasciare indietro nessuno e di far fronte alle crescenti difficoltà che la pandemia crea alle famiglie. Il progetto è stato organizzato con i parroci fra’ Fabrizio (Parrocchia di Santa Beatriz da Silva), il padre Paulo Araújo (Anjos) e il canonico Francisco Crespo (São Vicente de Paulo). La motivazione nasceva anche da un’affermazione di san Josemaría: “Un uomo o una società che non reagisce di fronte alle sofferenze o alle ingiustizie, e non si sforza di alleviarle, non è un uomo o una società a misura dell’amore del Cuore di Cristo”.
Romana, n. 72, Gennaio-Giugno 2021, p. 101-103.