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Alcune informazioni economiche del 2018

Periodicamente questa sezione di Romana offre informazioni economiche relative all’anno precedente. In questo modo s’intende anche ringraziare per l’aiuto prestato i numerosi benefattori che collaborano all’attività di evangelizzazione della Prelatura.

D’altra parte, è giusto ricordare che i fedeli dell’Opus Dei sono comuni cattolici, prevalentemente laici, che vivono del loro lavoro: provvedono al proprio sostentamento come qualunque altro cittadino e, nella misura delle loro possibilità — dopo aver provveduto alle spese personali e familiari —, collaborano economicamente alle necessità della Prelatura e delle iniziative apostoliche alle quali la Prelatura dà assistenza spirituale (università, scuole, iniziative sociali, collegi universitari o centri in cui si svolgono attività formative). I direttori della Prelatura forniscono informazioni su tali iniziative, sulle loro necessità e sul modo di collaborare.

Fu desiderio esplicito del fondatore dell’Opus Dei, contenuto al punto 122 degli Statuti, che la Prelatura non assumesse la responsabilità degli aspetti gestionali, tecnici ed economici di queste attività, né fosse proprietaria dei beni utilizzati per le diverse attività apostoliche, ma si limitasse a vivificare cristianamente queste iniziative. Si accorda con il carattere secolare della loro condizione che i fedeli dell’Opera assumano l’intera responsabilità delle iniziative apostoliche che promuovono come cittadini.

Pertanto, è indispensabile distinguere il regime economico della Prelatura dell’Opus Dei dal funzionamento economico, completamente indipendente, delle varie iniziative apostoliche.

A ogni modo, benché l’informazione economica istituzionale della Prelatura si limiti all’ambito della sua sede centrale di Roma, a titolo di chiarimento sono forniti anche alcuni dati relativi alle iniziative apostoliche che ricevono sostegno sia dai fedeli della Prelatura sia da cooperatori e amici.

Il regime economico della Prelatura

Per ciò che riguarda la Prelatura in quanto tale, i fedeli dell’Opus Dei e altri benefattori offrono elemosine e donativi per il sostentamento e la formazione del suo clero (cfr. Codice di Diritto Canonico, can. 295, § 2), per il funzionamento materiale della curia prelatizia o delle sedi degli organi di governo delle diverse circoscrizioni e per elargire aiuto economico a persone bisognose. La Prelatura accetta solo i donativi necessari per coprire queste necessità, poiché non desidera accumulare fondi.

a) Paesi nei quali la Prelatura è presente

Nelle diverse circoscrizioni, la responsabilità economica della Prelatura si limita al sostentamento del proprio clero e al funzionamento delle sedi del governo regionale. Nel 2018, per esempio, il totale delle spese e dei relativi donativi della Regione italiana è stato di € 933.758, corrispondenti alle spese di funzionamento della sede regionale e di quelle delle delegazioni, al sostentamento delle persone che si dedicano al governo della Prelatura in Italia e al sostentamento dei sacerdoti della Regione incardinati nella Prelatura (in parecchi casi i sacerdoti ricevono una retribuzione da parte delle istituzioni nelle quali svolgono il loro servizio pastorale: una università, un ospedale, una parrocchia, ecc.; per questo il costo sostenuto dalla Prelatura è relativamente basso).

b) Curia della Prelatura a Roma

Nel 2018 le spese di funzionamento della sede centrale dell’Opus Dei sono ammontate complessivamente a € 1.778.900, così suddivise:

• Manutenzione dell’immobile (edifici compresi nel triangolo formato da viale Bruno Buozzi, via di Villa Sacchetti e via Domenico Cirillo): € 554.800.

• Spese di consumo e assistenza di coloro che collaborano alle attività della curia: € 967.400.

• Spese amministrative (comprende le spese degli uffici della curia, dell’ufficio comunicazioni, di consulenza giuridica, per elemosine, viaggi, ecc.): € 256.700.

Funzionamento economico delle iniziative apostoliche alle quali la Prelatura presta assistenza spirituale

Si tratta di istituzioni educative e sociali di carattere civile, promosse da membri dell’Opus Dei insieme a molte altre persone. La Prelatura ne assume l’assistenza pastorale e l’animazione cristiana mediante un accordo con i promotori di ciascuna di esse. Gli aspetti giuridici ed economici di queste iniziative competono ai rispettivi gestori (associazioni, fondazioni, cooperative sociali, ecc.) e all’ente giuridico civile proprietario, costituito a tal fine. Naturalmente sono sottoposte alle leggi, ai regolamenti e agli organi di controllo di ciascun Paese e pubblicano i loro risultati economici in accordo con i principi di trasparenza stabiliti dalla legge e dai propri statuti.

Tutti gli enti sono dotati di organismi di governo propri e sono autonomi; vale a dire, hanno una titolarità ben identificabile e non dipendono dalla Prelatura per ciò che riguarda la loro gestione e organizzazione.

Si sostengono economicamente grazie agli introiti per le attività che svolgono (per esempio le tasse universitarie) e, in molti casi, grazie anche ai donativi privati e alle sovvenzioni pubbliche che ricevono in quanto si tratta di iniziative di interesse sociale, educativo, culturale, ecc.

Come dicevamo, i direttori della Prelatura informano le persone dell’Opera e chiunque sia interessato su come sostenere queste iniziative. Allo stesso tempo, si assicurano che ci siano le garanzie per una buona gestione economica (serietà, sobrietà, trasparenza, ecc.) e che i responsabili osservino le leggi e gli obblighi fiscali.

I fedeli della Prelatura collaborano anche, nella misura delle loro possibilità, alle necessità della diocesi e della parrocchia di residenza, contribuendo, per esempio, alle collette che si fanno periodicamente per le missioni, per la Caritas, per sostenere il seminario diocesano, e altre ancora che vengono effettuate nel corso dell’anno per diverse finalità. Inoltre, cooperano con altre organizzazioni civili che si dedicano all’assistenza dei più bisognosi: mense pubbliche, banchi alimentari, centri di aiuto alla vita, ambulatori medici per indigenti, ecc.

In questo numero di Romana riportiamo, a mo’ di esempio, i dati di alcune istituzioni di questo tipo ricavati dalle rispettive informazioni economiche: il Centro Elis, l’Università Pontificia della Santa Croce, l’Università di Navarra e alcune istituzioni di carattere assistenziale. Nei prossimi numeri di Romana divulgheremo, con la medesima finalità, informazioni relative ad altre istituzioni dai diversi continenti.

Il Centro Elis

è una scuola professionale situata alla periferia di Roma, che da oltre 50 anni forma generazioni di giovani, lanciandoli poi nel mondo del lavoro in diversi settori e livelli. Come si legge nel suo website istituzionale (www.elis.org), nel 2018 ha coperto il suo fabbisogno economico (15,1 milioni di €) con le seguenti fonti di introito: borse di studio concesse da un consorzio di imprese patrocinatrici (63%); fondi pubblici per programmi formativi previsti dalla legislazione italiana (20%); quota di iscrizione degli studenti (15%); donativi di privati e di fondazioni (2%).

La Pontificia Università della Santa Croce di Roma offre programmi e corsi di teologia, filosofia, diritto canonico e comunicazione. Buona parte degli studenti sono seminaristi che studiano le scienze sacre in vista dell’ordinazione sacerdotale. Provengono da tutti i continenti. Nel website dell’Università è pubblicato annualmente un report di bilancio con i dati economici, finanziari e patrimoniali e le consuete informazioni sulle attività: http://www.pusc.it/info/bilanci. Il documento del 2018 informa che in quell’esercizio vi sono state entrate per 12.011.000 € (il 72% delle quali provenienti da donativi di fondazioni di vari Paesi collegate con l’Università) a fronte di uscite per 11.616.000 €, con un avanzo di 394.000 € destinato a incrementare il fondo di dotazione.

Anche l’Università di Navarra (Pamplona, Spagna) pubblica la sua informazione economica annuale nel website istituzionale (www.unav.edu). Nel 2018 il movimento economico generato dall’insieme delle sue facoltà e dei centri di ricerca è stato di 515 milioni di €. Maggiori dettagli sui dati complessivi o disaggregati per centri accademici si possono ottenere al seguente link: www.unav.edu/web/medmoria-economica-18-19/resultados/universidad.

Iniziative sociali e di carità

Tra le iniziative assistenziali promosse da fedeli della Prelatura sono numerose quelle che erogano servizi a favore dei settori più svantaggiati della società. A titolo di esempio, si può ricordare il Centro Ospedaliero Monkole (Kinshasa, Repubblica Democratica del Congo), dove, grazie alla generosità di benefattori di vari Paesi, anche i pazienti con minor reddito possono accedere ai servizi ospedalieri. Nel 2018 sono state fatte più di 100.000 visite ambulatoriali, il 70% delle quali riguardavano persone che vivono in povertà. Con una capacità di 158 letti, il tasso medio ospedaliero è del 90%. Per i diversi programmi di assistenza nel 2018 sono stati ricevuti donativi per un valore di 367.000 € (www.monkole.cd).

Numerose iniziative riguardano la promozione della donna. Un esempio è la fondazione Siramá nel Salvador (www.fundacionsirama.org). Offre a donne con basso o nessun reddito una reale opportunità di crescita mediante corsi professionalizzanti. Si stima che ogni anno più di mille famiglie traggano beneficio da questi corsi.

Un altro esempio è la ONG Harambee International (nata nei giorni della canonizzazione di san Josemaría Escrivá per promuovere progetti educativi nell’Africa sub-sahariana), che nel 2018 ha raccolto 552.638 € da destinare a iniziative promosse da enti africani (www.harambee-africa.org).

Per ciò che riguarda la formazione di sacerdoti, le fondazioni collegate con la Pontificia Università della Santa Croce, grazie a migliaia di benefattori, concedono ogni anno attorno ai 2 milioni di euro di borse di studio per 220 studenti provenienti da Paesi poveri, i cui vescovi non possono affrontare i relativi costi.

Romana, n. 68, Gennaio-Giugno 2019, p. 122-125.

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