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Incontro UNIV ‘97

Fra i mesi di dicembre e febbraio il tema della multicultura è stato dibattuto nelle università di tutto il mondo: in chiusura delle fasi locali del Congresso UNIV ‘97 sono state presentate e dibattute centinaia di relazioni sul tema offerto quest’anno alla riflessione comune dal Comitato Scientifico dell’UNIV: Società multiculturale: competizione e cooperazione.

Come tutti gli anni, infatti, il Congresso Universitario Internazionale UNIV è iniziato con le fasi locali. La fase internazionale di Roma, durante la Settimana Santa, non è altro che la somma conclusiva dell’imponente mole di un lavoro già svolto precedentemente. E’ nei mesi di dicembre, gennaio e febbraio che i Comitati locali del Congresso UNIV radunano i partecipanti alla prima fase del Congresso per raccogliere le conclusioni dei gruppi di lavoro e selezionare le relazioni che andranno poi presentate nella fase internazionale. Le riunioni conclusive delle fasi locali si svolgono sempre alla presenza di qualche personalità: specialisti che promuovono un dibattito e dettano una conferenza sul tema del Congresso, artisti che tengono un concerto o interpretano un brano teatrale, giornalisti, autorità...

Il Congresso UNIV Asia, si è tenuto a Manila dall’11 al 14 febbraio. Le sessioni di lavoro sono state centrate su quattro grandi temi: famiglia, educazione, mezzi di comunicazione e impresa, il tutto sullo sfondo della società multiculturale.

Fra i presenti c’era un gruppo di studenti dell’Università di Macao che fin dal luglio precedente, grazie a una borsa di studio concessa dalla loro università, aveva elaborato una relazione sul tema “Cooperazione e competizione fra studenti stranieri e studenti locali nell’Università di Macao”. Al lavoro ha partecipato anche un gruppo di studenti tailandesi.

Nei mesi precedenti in varie città delle Filippine si erano svolte conferenze interuniversitarie sul tema del Congresso; vi avevano partecipato, fra gli altri, lo scrittore Paul Dumol e il filosofo Roque Carballo. Da ricordare anche la relazione svolta in una residenza universitaria di Manila, sul tema “la Gioventù filippina davanti alla globalizzazione”, da Celine R. Madama, rappresentante della Commissione Nazionale della Gioventù.


Il Congresso Nazionale UNIV Messico ha visto riuniti cinquecento fra studenti e docenti universitari, il 22 e 23 febbraio, in uno degli storici edifici della città di Guadalajara, l’Hospicio Cabañas. I lavori sono stati inaugurati dal governatore dello Stato di Jalisco, Alberto Cárdenas.

Oltre ai problemi della discriminazione economica, dell’emigrazione e del panamericanismo, su cui vertevano molte relazioni, è stato trattato ampiamente anche il problema della dipendenza dalla droga. L’ambasciata degli Stati Uniti e una multinazionale farmaceutica avevano parzialmente finanziato alcuni gruppi di lavoro su questo argomento. Una delle relazioni sulla causa e gli effetti della droga verrà fra l’altro inserita in una pubblicazione destinata alla formazione e all’informazione degli alunni delle scuole pubbliche.

A conclusione del Congresso, i partecipanti hanno assistito a una serata di danza popolare, offerta dal gruppo di ballo folcloristico del Municipio di Guadalajara.


I lavori del Congresso UNIV Polonia, svoltosi il 1 dicembre all’Università di Varsavia, sono iniziati con una prolusione di Tadeusz Chabiera, docente della cattedra di Studi Europei, su di un tema impegnativo: “Si può costruire la sicurezza sulla base della libertà?”. Da parte sua Irena Kowalska, docente della Scuola di Commercio di Varsavia, ha trattato il tema della recessione demografica in Europa e del tema della multicultura dal punto di vista della sua personale esperienza come membro della Delegazione della Santa Sede presente alle conferenze internazionali dell’ONU svoltesi a Pechino e a Istambul. Le relazioni preparate dagli studenti sono state presentate nell’intervallo fra le due conferenze.

La giornata congressuale si è conclusa con un concerto per flauto e chitarra.


Dalla bioetica alla moda, da Internet alla politica internazionale, dalla cultura classica al diritto: più di cinquanta sono state le relazioni sulle sfide della società multiculturale elaborate dagli studenti universitari di Bari, Bologna, Brescia, Genova, Milano, Napoli, Torino, Venezia e Verona e presentate al Congresso UNIV Italia, svoltosi il 1 febbraio nelle aule del Dipartimento di Lingue e Letterature straniere dell’Università di Bologna.

Organizzato dalla Fondazione Rui e patrocinato dalla stessa Università, dal Municipio di Bologna e dalla Regione Emilia Romagna, il Congresso ha riunito diverse centinaia di studenti di tutta la penisola. Gli studenti siciliani hanno presentato i propri lavori una settimana dopo, con la presenza di alcuni studenti maltesi, nei locali della Fiera del Mediterraneo, a Palermo.

A Bologna, dopo il saluto del Presidente della Provincia, Vittorio Prodi, i partecipanti si sono distribuiti nelle due aule destinate alla presentazione delle relazioni dei vari gruppi di lavoro. In seguito si è tenuta una tavola rotonda cui hanno partecipato Sergio Belardinelli, docente di Sociologia della Conoscenza nell’Ateneo bolognese, Stefania Garassini, direttrice di una rivista, e, come moderatore, l’editore e autore multimediale Giuseppe Romano. Nel pomeriggio i partecipanti alla tavola rotonda hanno affrontato il dibattito diretto con gli studenti.


L’8 e il 9 febbraio si è tenuto a Strathmore College, a Nairobi, il Congresso Preliminare UNIV ‘97, con il quale si è chiusa la fase locale dell’UNIV in Kenya.

La conferenza inaugurale è stata tenuta dall’ambasciatore italiano Roberto di Leo. Imelda Kayoboke, madre di famiglia e imprenditrice ruandese, ha raccontato l’esperienza, vissuta in prima persona, del genocidio che ha funestato l’area dei Grandi Laghi. La sua conferenza, seguita con grande interesse, è stata completata dalla proiezione di un documentario che cerca di analizzare l’origine storica del genocidio.

L’incontro è stato organizzato da U-Net, un’associazione formata da alunni di Strathmore College e da diverse università keniote. Gli organizzatori hanno proposto una propria relazione sul tema “E’ possibile controllare la multicultura? Il caso del Ruanda”. Altre conferenze hanno trattato della “Trasmissione della cultura per mezzo dell’educazione” e del “Lavoro e sua influenza sulla società multiculturale keniota”.


La fase conclusiva del XXX Congresso UNIV si è svolta a Roma dal 24 al 27 marzo. Politica, famiglia e società multiculturale nella nuova Europa: questo il tema affrontato nella prolusione dalla dott.ssa Alicja Grzeskowiak, senatrice della Repubblica polacca.

Il giorno 25 marzo il Santo Padre Giovanni Paolo II ha ricevuto in udienza i partecipanti al Congresso UNIV ‘97. Dopo il discorso di benvenuto della presidente del Congresso, Antoinette Kankindi, sono state offerte al Santo Padre alcune esibizioni musicali preparate dai congressisti venuti dall’Italia, dalla Polonia, dall’Austria, dalla Corea, dal Canada e dal Brasile. Alla fine Giovanni Paolo II ha pronunciato il seguente discorso:

“La società del domani dovrà poggiare sulla cultura della solidarietà”

Carissimi Giovani!

1. Sono lieto di porgere un cordiale benvenuto a tutti voi, convenuti a Roma da oltre sessanta Paesi e da quattrocento Università, in occasione del tradizionale appuntamento del Congresso Internazionale UNIV, giunto quest’anno alla trentesima edizione. Desidero esprimere il mio compiacimento agli organizzatori dell’incontro ed a quanti, anche in passato, hanno profuso il loro impegno per offrire momenti di approfondimento culturale e di formazione integrale a studenti e professori universitari di tutto il mondo.

La convinzione che l’Università sia un luogo privilegiato, nel quale si plasma il futuro della società, vi spinge a studiare con coraggio tematiche decisive per le sorti dell’umanità.. Voi sapete che solo l’impegno personale, ispirato ai valori evangelici, può fornire risposte adeguate ai grandi interrogativi del tempo presente. La cultura autentica, infatti, è innanzitutto appello, che echeggia nel profondo della coscienza ed obbliga la persona a migliorare se stessa per migliorare la società. Il cristiano sa che esiste un nesso inscindibile fra verità, etica e responsabilità. Egli si sente perciò responsabile di fronte alla verità, a servizio della quale pone in gioco la propria libertà personale.

2. Il tema “Società multiculturale: competitività e cooperazione”, oggetto del vostro Congresso, vuole smentire la tesi secondo cui, caduto il mito del collettivismo, non resterebbe che seguire il libero mercato. Questa tesi, in realtà, mostra sempre più i suoi limiti, perché apre la via ad un’economia “selvaggia”, che porta con sé gravi fenomeni di emarginazione e di disoccupazione, quando non anche a forme di intolleranza e di razzismo.

È necessario intraprendere nuove vie, ispirate a saldi presupposti morali. La dottrina sociale della Chiesa insegna che alla base della prassi politica, del pensiero giuridico, dei programmi economici e delle teorie sociali occorre sempre porre la dignità della persona, creata ad immagine di Dio. L’essere umano vive e si sviluppa nell’interazione con gli altri: nella famiglia e nella società. Il patrimonio che gli deriva dall’appartenenza ad un gruppo in forza della nascita, della cultura, della lingua deve divenire fattore di incontro, non di esclusione.

Quanto più questo vale per chi ha fede! Sulla scia del suo Maestro che “non è venuto per essere servito ma per servire” (Mt 20, 28), il cristiano fa del servizio il suo ideale, nella convinzione che la società del domani, per essere migliore, dovrà poggiare sulla cultura della solidarietà. Le iniziative di volontariato, che avete illustrato nel Forum del vostro Congresso, testimoniano che questa è la vostra scelta. Centinaia di opere socialmente utili in zone economicamente depresse e numerosi programmi di promozione sociale e di assistenza sono altrettanti segni di un impegno non occasionale, teso alla costruzione di un modello di società ispirato al Vangelo.

3. Nel Messaggio di preparazione alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù, alla quale siete invitati, ho voluto proporre ai giovani la frase del Vangelo di Giovarmi: «Maestro, dove abiti?... Venite e vedrete» (Gv 1, 39-39). Fra i «luoghi» in cui il cristiano incontra Gesù ho segnalato il dolore umano: «Incontrerete Gesù là dove gli uomini soffrono... La casa di Gesù è dovunque un uomo soffre per i suoi diritti negati, le sue speranze tradite, le sue angosce ignorate. Là, tra gli uomini, è la casa di Cristo, che chiede a voi di asciugare, in suo nome, ogni lacrima» (Messaggio per la XII Giornata mondiale della Gioventù, 1997, n. 4).

Seguendo queste indicazioni, le iniziative di carattere sociale che promuovete confermano che desiderate costruire un mondo nuovo a partire dalla chiamata di Cristo.

In effetti, Egli è la meta finale del vostro impegno, che non si fonda sulla semplice filantropia. Non vi accontentate di alleviare i bisogni materiali dei meno fortunati: cercate di portarli a Cristo, poiché solo Lui può veramente asciugare tutte le lacrime e dare la salvezza.

Che grande campo di apostolato si apre dinanzi a voi! Chi ha incontrato Cristo si sente partecipe della sua missione redentrice, suo collaboratore nella salvezza dell’uomo. Questa consapevolezza accende nel cuore il bisogno di conoscerlo meglio, per imparare a guardare l’uomo con i suoi stessi occhi di misericordia. A fare ciò vi condurranno la meditazione della Parola, la preghiera, il sacramento della Riconciliazione, l'Eucaristia e altri mezzi privilegiati di incontro con il mistero della sua Persona.

4. Nel titolo del vostro Congresso appare la parola «competitività». Per il cristiano essa è innanzitutto lotta interiore per migliorare e crescere nelle virtù fino ad identificarsi con Cristo. È questo il modo in cui ognuno di voi può rendere fecondo il servizio agli altri, come ricordava il Beato Josemaria Escrivá, «chiedetegli qual è il fine del suo disegno nella nostra vita; non solo nella testa, ma anche nel profondo del cuore e in tutta la nostra attività esterna» (Amici di Dio, 249) poiché la salvezza dell'umanità passa attraverso la lotta di ognuno per essere santo.

Cari giovani di lingua inglese. Impegnatevi, sempre più pienamente, per il Signore. Fate di Lui il centro della vostra vita e il principio ispiratore del vostro apostolato. Rivolgetevi ad altri giovani come voi per coinvolgerli nell'importante compito dell'edificazione di una società più vera, giusta e autenticamente libera. Che la Beata Vergine Maria, che è stata ai piedi della croce di Gesù, vi sostenga in tutto ciò che fate per la Chiesa e per il mondo!

Cari giovani di lingua francese, vi invito alla dodicesima Giornata Mondiale della Gioventù a Parigi: incontrerete lì giovani di molteplici culture, ma tutti uniti per procedere nella vita nella sequela di Cristo, morto e risorto per la salvezza del mondo. Che Dio vi benedica!

Saluto tutti i giovani di lingua portoghese! In questo anno di preparazione al Giubileo dell'Anno Duemila, il Papa vi chiede di vivere in «coerenza con la vostra fede, testimoniando con sollecitudine la vostra parola, affinché, nella famiglia e nella società, risplenda la luce vivificante del Vangelo». Che Dio vi benedica!

5. Cari giovani, grazie per la vostra presenza, grazie per il vostro impegno! Portate nel mondo la gioia che nasce dall’essere in comunione con Cristo. Siate testimoni della novità del Vangelo, per collaborare generosamente alla costruzione della civiltà dell’amore.

Con questo augurio, che vi porgo nella prospettiva della Pasqua imminente, vi affido alla materna protezione di Maria e vi imparto con affetto la mia Benedizione.

Romana, n. 24, Gennaio-Giugno 1997, p. 136-140.

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