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Cinquantesimo anniversario della Residenza Universitaria Moncloa

Il 1º ottobre 1943 la Residenza Universitaria Moncloa iniziava a Madrid la propria attività. In origine, in due villini della Avenida de la Moncloa, essa ospitava alcune decine di universitari pieni di speranze; oggi sono stati circa seimila coloro che hanno partecipato alla ricorrenza del 50º anniversario, dopo aver ottenuto un titolo universitario.

È stato personalmente il Beato Josemaría Escrivá ad avviare quest'opera apostolica dell'Opus Dei e a plasmare lo stile di vita della residenza. Sospinto da un amore di Dio che non conosceva frontiere, egli estese la propria attività pastorale a tutte le persone, senza distinzione di classi; e proprio nel desiderio di raggiungere l'intera società, dedicò particolari cure al mondo universitario, perché gli universitari, come talvolta ebbe a dire, «sono come le cime innevate: quando la neve si scioglie, l'acqua scende e feconda le vallate». Inoltre egli possedeva un'ampia esperienza universitaria (era Dottore in Giurisprudenza e Professore di Diritto Romano e Diritto Canonico), e aveva una conoscenza approfondita delle Residenze universitarie, avendo già promosso a Madrid, prima della Moncloa, quelle di via Ferraz e via Jenner.

Il Fondatore dell'Opus Dei pose le proprie qualità naturali, la propria esperienza e tutto lo zelo per le anime che gli ardeva nel cuore, al servizio di questo progetto apostolico, tracciando con gli insegnamenti e con l'esempio le linee portanti dell'attività, che sarebbero poi servite come punto di riferimento per innumerevoli analoghe iniziative sorte in tutto il mondo. In particolare si notava fin dalle origini il clima di famiglia che ne impregnava lo stile di vita. Nei suoi scritti ribadì spesso che «la Residenza è famiglia» e gli studenti si debbono sentire come a casa propria; con l'esempio, poi, indicò innumerevoli espressioni pratiche di questo spirito.

Oggi, come ieri, i residenti e gli studenti che frequentano la Residenza Moncloa imparano a comprendere e a servire gli altri in mille piccoli aspetti della vita quotidiana. Così ognuno sa di godere della stima e della fiducia degli altri, di poterne ricevere consiglio, stimolo e amicizia, mentre ne condivide le gioie e le sofferenze.

Lo spirito di famiglia trasmesso dal Padre, com'era chiamato dagli studenti il Fondatore dell'Opus Dei, ha costituito un patrimonio che è passato di generazione in generazione e che si rende tangibile nello sforzo di essere sempre disponibili alle necessità altrui, di intuirne i bisogni anche non espressi, di sostenere i colleghi con allegria e ottimismo, di spronarli con l'esempio a superare i momenti più difficili...

Il Beato Josemaría Escrivá si adoperò inoltre a consolidare quello che considerava un aspetto centrale nella vita della Residenza: la laboriosità, l'impegno nello studio. Nella sua prima conversazione con gli studenti, il 10 ottobre 1943, disse loro con chiarezza che sarebbe stato loro offerto un ambiente tranquillo, pulito, familiare, sereno, in cui avrebbero incontrato ogni ausilio per studiare e per essere buoni cristiani, nel pieno rispetto della coscienza e della libertà di ciascuno.

Quante volte i primi residenti hanno sentito commentare dalle sue stesse labbra pensieri di Cammino relativi allo studio! Allo stesso tempo egli stimolava ognuno a far fruttificare i doni ricevuti da Dio; a questo scopo stabilì che nella Residenza ci fossero biblioteche e sale di studio idonee per un lavoro serio e profondo.

I frutti arrivarono presto: il clima di studio intenso creatosi nella Residenza faceva sì che gli studenti ottenessero risultati brillanti. Molti residenti, divenuti professionisti, hanno raggiunto posti di spicco nel mondo della scienza e della cultura, lavorando con lo spirito di servizio imparato alla Moncloa.

E proprio lo spirito di servizio costituisce un punto nodale della vita della Residenza. Anche in questo aspetto la traccia lasciata dal Beato Josemaría è incancellabile: da lui i residenti hanno imparato a dimostrare fattivamente il desiderio di servire Dio, la Chiesa, la società intera. Egli li stimolava costantemente ad adoperarsi per gli altri, specie per i più bisognosi, illustrando loro le applicazioni pratiche della dottrina sociale della Chiesa. In un'intervista ad una rivista universitaria disse: «È necessario che l'università formi negli studenti una mentalità di servizio: servizio alla società promuovendo il bene comune con il lavoro professionale e con la loro azione nella vita pubblica. Gli universitari hanno bisogno di sentirsi responsabili e di vivere una sana inquietudine per i problemi di tutti, e di essere animati da un senso di generosità che li spinga ad affrontare questi problemi e a collaborare alla loro soluzione» (Colloqui con Mons. Escrivá, n. 74).

In occasione del 50º anniversario della Moncloa, tutti coloro che hanno tratto beneficio dalle sue attività formative hanno sentito il bisogno di testimoniare la propria sincera gratitudine al Beato Josemaría proprio per questa realtà di servizio che caratterizza la Residenza. Le sue molteplici iniziative sono sempre state pensate come contributo specifico ai problemi della comunità universitaria ed hanno offerto un valido contributo al conseguimento delle finalità dell'Università.

Nell'attuale anno accademico il Rettore dell'Università Complutense di Madrid ha concesso la Medaglia d'Oro al Direttore della Moncloa per i servizi da questa offerti all'Università con il suo ampio lavoro culturale.

Non è possibile esporre in poche righe le iniziative culturali promosse in questi cinquant'anni e il loro influsso nel mondo universitario, artistico, scientifico... La Moncloa è stato un foro in cui maestri e discepoli hanno dialogato sulle diverse branche del sapere. Nelle sue aule sono passati professori e ricercatori, giornalisti e scrittori, teologi e filosofi, artisti e sportivi... Tutti hanno contribuito in modo diretto alla formazione degli universitari, con incontri improntati ad un vero atteggiamento di studio e di passione per la verità, nel rispetto per ogni persona e per tutte le opinioni.

Il programma futuro della Residenza si può riassumere in questa ferma determinazione: ringraziare Iddio, attraverso il Beato Josemaría, per tutto il bene ricevuto ed operare per estenderlo ulteriormente in piena fedeltà allo spirito da lui impresso alla Moncloa. È quanto raccomanda il Prelato dell'Opus Dei, Mons. Alvaro del Portillo, in un passo della lettera inviata in data 17 aprile 1993 alla Moncloa in occasione del 50º anniversario: «Dovete pertanto mantenere molto vivo nelle vostre anime il ricordo del Beato Josemaría. L'esempio del suo zelo apostolico, che lo condusse ad avviare con grande sacrificio questa Residenza Universitaria, vi deve servire da stimolo nella vostra vita cristiana e, soprattutto, nell'impegno di mettere Cristo sulla cima dell'attività universitaria».

Romana, n. 16, Gennaio-Giugno 1993, p. 93-95.

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