Incontro del Santo Padre con i partecipanti all'UNIV '91
Nella settimana dal 24 al 31 marzo 1991, circa cinquemila studenti universitari, tra i quali numerosi membri della Prelatura, provenienti da oltre 400 università di 40 Paesi, hanno preso parte a Roma al 24º Incontro Universitario Internazionale promosso dall'Istituto per la Cooperazione Universitaria.
Nell'ambito dell'Incontro UNIV, come è ormai tradizione, si è svolto un Congresso Internazionale che ha presentato relazioni di docenti e studenti delle più diverse provenienze geografiche intorno al tema: "La scoperta di nuovi mondi". Richiamandosi idealmente all'imminente V centenario della scoperta del Continente americano, il Congresso ha offerto l'opportunità di riflettere sulle sfide che le trasformazioni in atto nell'Europa centrale ed orientale propongono alla civiltà e sull'urgente necessità di soluzioni creative a problemi così nuovi. Come ogni epoca densa di cambiamenti, anche il nostro tempo presenta infatti una forte esigenza di rinnovamento degli schemi culturali e degli stili di vita.
Dopo il saluto della Presidentessa del Congresso, Dott.ssa Edith Zeltner (Austria), i lavori sono proseguiti con le relazioni del Prof. Radim Palous, Rettore dell'Università di Praga, che ha parlato su: "University students and the new Europe", e del Prof. Tito Arecchi, professore di Fisica dell'Università di Firenze, che ha messo a fuoco i vari aspetti della ricerca universitaria.
Nelle successive giornate congressuali si sono succeduti numerosi interventi di professori e studenti universitari, che hanno sviluppato i contenuti delle relazioni introduttive secondo metodologie differenziate e da prospettive diverse.
La Prof.ssa Ana Sastre, dell'Università di Alcalá de Henares (Madrid, Spagna), ha offerto nella giornata conclusiva un panorama sintetico dei contributi più significativi presentati al Congresso, riaffermando la validità culturale della "formula" delle settimane UNIV, che permettono un confronto ampio e dal respiro internazionale su argomenti di grande attualità.
Svolgendosi a Roma nel periodo centrale dell'anno liturgico, l'Incontro ha offerto ai partecipanti l'occasione di assistere alle funzioni della Settimana Santa e di confermare così la propria unione col Santo Padre. L'amore al Papa e la fedeltà alla vocazione apostolica di ogni battezzato sono stati alcuni dei punti toccati dal Prelato dell'Opus Dei nei suoi incontri con i partecipanti al Congresso.
Anche quest'anno la settimana romana dell'UNIV ha avuto come momento conclusivo l'incontro col Santo Padre, svoltosi nel pomeriggio della domenica di Pasqua nel Cortile di San Damaso.
Dopo una breve presentazione delle conclusioni più salienti del Congresso, gli studenti hanno intrattenuto il Papa per oltre un'ora, con esibizioni musicali e artistiche caratteristiche delle differenti aree culturali rappresentate al Congresso ed offrendo testimonianze dell'apostolato da essi svolto nell'ambito accademico.
Al termine dell'incontro, Giovanni Paolo II, anziché pronunciare il discorso ufficiale preparato per l'occasione, che pubblichiamo integralmente nel presente Bollettino, ha parlato a braccio esortando i presenti a riflettere sul valore della Risurrezione di Cristo nella vita di ogni uomo.
Ecco il testo:
«Certamente per la Festa della Risurrezione si deve cercare soprattutto Gerusalemme, dove è avvenuto quest'evento storico che trascende la storia in se stessa. Ma voi cercate Roma, e questo è buono perché anche qui abbiamo tanti segni della Risurrezione del Signore. Naturalmente questa Roma moderna che vedete, che avete visitato, è una città come tante altre; ma se si scende un po' sotto terra ci sono le catacombe: la Chiesa è sorta qui, è risorta qui. E' un'altra dimensione della Risurrezione del Signore, la Risurrezione della Chiesa, dei cristiani.
E si potrebbero anche cercare e trovare altri posti dove la Chiesa è stata condannata a morte. In questo momento penso all'Albania, dove la Chiesa è stata condannata a morte e adesso sta risorgendo. Allora si vede come l'evento e il mistero della Risurrezione camminano attraverso la storia della Chiesa e dell'umanità.
Cristo è vivo, e la Risurrezione è l'ultima e più piena epifania di Cristo che vive alla destra del Padre, nell'eternità divina. Ma Cristo vive anche qui sulla terra e la sua vita si manifesta come Risurrezione nostra. Certamente ci sono questi eventi storici che ho citato, lontani nel tempo come le catacombe di Roma, e contemporanei come l'Albania e altri Paesi; ma c'è anche una risurrezione forse meno spettacolare, meno significativa esteriormente. Ci sono tante risurrezioni che sono autenticamente la presenza di Cristo e l'opera della sua Risurrezione: come attesta tutto quello che avviene nell'uomo, tutto quello che, nell'uomo morto spiritualmente a causa del peccato mortale, ritorna alla vita. Così la Risurrezione è sempre presente.
Vi ringrazio per questo incontro di oggi. Vi ringrazio anche per il vostro silenzio (per la verità solo relativo) durante la Settimana Santa e vi offro una benedizione per quest'anno 1991 ed anche nella prospettiva dell'"UNIV '92" che sarà anche la venticinquesima edizione».
Romana, n. 12, Gennaio-Giugno 1991, p. 158-159.