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Due scuole a Nagasaki

Nagasaki considera come una sua gloria la fedeltà alla Chiesa di migliaia dei suoi abitanti che, per oltre 250 anni (fino al 1865), hanno conservato la fede in mezzo ad aspre persecuzioni, nonostante la mancanza di clero e l'interruzione dei contatti con i cristiani di altri Paesi. Grazie a questa fedeltà, Nagasaki è oggi la città con il più alto numero di cattolici di tutto il Giappone: l'8% della popolazione, mentre la media nazionale si aggira intorno allo 0,4%.

Nel 1974 il Card. Satowaki, Arcivescovo di Nagasaki, chiese al Vicario Regionale della Prelatura che l'Opus Dei promuovesse in questa città una scuola elementare. In Giappone l'istruzione è prevalentemente a carico dello Stato e, malgrado l'ottimo livello didattico, presenta un'evidente impostazione agnostica.

Sarebbe stata una vera e propria disdetta —osservava il Cardinale— che i discendenti dei martiri e degli eroici cristiani di Nagasaki si allontanassero a poco a poco dalla pratica religiosa, a causa dell'insegnamento che viene impartito dalle strutture pubbliche. Egli desiderava che la nuova scuola fosse anche un centro di irradiazione della fede cattolica in tutta la città.

Sotto l'impulso del Fondatore dell'Opus Dei, che accondiscese immediatamente alla richiesta, e vincendo non poche difficoltà di carattere amministrativo ed economico, finalmente il 4 aprile del 1978 iniziò l'attività la scuola maschile Mikawadai.

Dal primo anno scolastico fino a oggi le sue attività hanno ricevuto un sensibile incremento: all'inizio c'era una una sola classe elementare; ma ben presto si vide la necessità di ampliare i corsi di insegnamento fino a includere le medie inferiori. La scuola si è così dovuta trasferire presso locali più ampi. Allo stesso tempo la vecchia sede —opportunamente ampliata— è stata destinata a ospitare un'analoga iniziativa promossa da alcune insegnanti della Prelatura: la scuola femminile Nagasaki Seido.

Sia Mikawadai che Nagasaki Seido comprendono oggi corsi d'istruzione elementare e media; esse contano in totale più di 700 alunni, dai 6 ai 15 anni di età.

Gli alunni provengono da tutti i quartieri della città e i loro genitori esercitano le professioni più diverse: dal negoziante al tassista, dal medico al pescatore e al banchiere. E' ormai una consuetudine delle scuole invitare i genitori ad assistere, in ogni trimestre, a una giornata scolastica, per permettere loro di osservare il comportamento dei figli e metterli così in grado di sostenerli nell'apprendimento e nell'acquisizione dei traguardi che ne scandiscono il processo educativo. Oltre a tale opportunità di partecipazione alla vita della scuola, sono ormai tradizionali la festa dello sport e quella della cultura, con rappresentazioni teatrali e concerti tenuti dagli alunni.

All'inizio dell'anno scolastico le due scuole organizzano anche corsi di orientamento pedagogico per i genitori dei nuovi alunni e, durante l'anno, incontri mensili di carattere educativo e di formazione spirituale (ritiri, corsi di dottrina cristiana, ecc.).

Secondo l'abitudine delle scuole giapponesi, i ragazzi vengono resi corresponsabili della gestione degli edifici scolastici: sono loro a farsi carico del sistema di audio_diffusione durante gli intervalli tra le lezioni, della pulizia dei locali, della cura del giardino...

La percentuale degli alunni cattolici oscilla tra il 20 e il 25%; la formazione religiosa prevede per i ragazzi la possibilità di partecipare settimanalmente alla Santa Messa e di assimilare le devozioni legate all'andamento dell'anno liturgico.

In pochi anni di vita, grazie alla professionalità e all'impegno degli insegnanti, le due scuole hanno raggiunto un considerevole prestigio nella città. Fra i frutti più significativi della loro attività, si contano numerose conversioni alla fede cattolica da parte di insegnanti e genitori degli alunni, talvolta di intere famiglie.

Romana, n. 11, Luglio-Dicembre 1990, p. 253-254.

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