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Dichiarazione delle virtù eroiche del Venerabile Servo di Dio Josemaría Escrivá

Il 9 aprile scorso, con l'approvazione da parte di Sua Santità Giovanni Paolo II del Decreto della Congregazione delle Cause dei Santi, in cui si dichiara che esistono le prove che il Servo di Dio Josemaría Escrivá de Balaguer ha vissuto in grado eroico tutte le virtù cristiane, si è conclusa un'altra tappa della Causa di Beatificazione e Canonizzazione del Fondatore dell'Opus Dei[1].

Tra le lettere che, a partire dal 26 giugno del 1975, data del transito di Mons. Escrivá, persone di tutte le condizioni sociali e di tutte le latitudini inviarono al Santo Padre per chiedere l'apertura della Causa, si possono annoverare quelle di numerosi ecclesiastici: sessantanove Cardinali, duecentoquarantuno Arcivescovi e novecentottantasette Vescovi —all'incirca un terzo dell'episcopato mondiale—, e quarantuno Superiori generali di ordini e congregazioni religiose.

Cinque anni più tardi, su richiesta del Cardinale Ugo Poletti, Vicario del Papa per la diocesi di Roma, dopo il nihil obstat della Congregazione per la Dottrina della Fede e il parere favorevole della Congregazione delle Cause dei Santi, confermato dal Santo Padre, la Causa poté essere avviata.

Al fine di esaminare le testimonianze giurate e le prove documentali sulla vita, le virtù e la fama di santità del Servo di Dio, vennero istruiti due processi paralleli, uno a Roma e l'altro a Madrid, che si svolsero rispettivamente dal 12 maggio 1981 all'8 novembre 1986 e dal 18 maggio 1981 al 26 giugno 1984.

Complessivamente si tennero novecentottanta sessioni, nel corso delle quali deposero novantadue testi, tutti de visu.

I risultati dei processi, seguendo una metodologia storico-critica abituale, vennero quindi riassunti, a cura della Postulazione della Causa e sotto la direzione del Relatore designato dalla Congregazione delle Cause dei Santi, P. Ambrosius Eszer O.P., nella Positio super vita et virtutibus, consistente in una biografia documentata del Servo di Dio e in una raccolta delle prove documentali che illustrano il modo in cui egli ha vissuto ognuna delle virtù cristiane. Il documento, composto di oltre seimila pagine, venne consegnato alla Congregazione delle Cause dei Santi nel giugno del 1988.

Secondo le norme della stessa Congregazione, la Positio è stata dapprima studiata da un gruppo di Consultori Teologi che, riuniti a Congresso sotto la direzione del Promotore Generale della Fede, Mons. Antonio Petti, hanno espresso il proprio giudizio positivo sull'eroicità delle virtù del Servo di Dio il 19 settembre 1989; nello stesso senso si è poi pronunciata la Congregazione dei Cardinali il 20 marzo di quest'anno, Ponente il Card. Edouard Gagnon.

Accogliendo il parere unanimemente favorevole dei Cardinali e Vescovi membri della Congregazione delle Cause dei Santi, Giovanni Paolo II ha ordinato che fosse preparato il Decreto sulle virtù eroiche del Fondatore dell'Opus Dei. Il 9 aprile scorso, è stata infine data lettura pubblica di un estratto del documento, alla presenza del Santo Padre, di diversi Cardinali e dei Superiori e Officiali della Congregazione per le Cause dei Santi, come prescrive la prassi, nonché del Prelato dell'Opus Dei, Mons. Alvaro del Portillo, del Vicario Generale, Mons. Javier Echevarría, e del Postulatore, Rev. Dott. Flavio Capucci.

Con quest'atto, Mons. Josemaría Escrivá de Balaguer è stato proclamato Venerabile, un titolo che non comporta che gli si possa tributare culto pubblico, ma che apre le porte alla fase immediatamente previa alla beatificazione, in cui verrà esaminato, dai punti di vista medico e teologico, un miracolo attribuito alla sua intercessione.

In rendimento di grazie a Dio per questa decisione, una delle molteplici risposte dell'autorità ecclesiastica alle attese del popolo cristiano di modelli che confermino con la propria vita l'attualità del Vangelo, il Prelato dell'Opus Dei ha indetto una solenne Liturgia Eucaristica, che si è tenuta a Roma, nella Basilica di Sant'Eugenio, il 4 maggio scorso.

[1] Il Decreto è riportato nella sezione Dalla Santa Sede.

Romana, n. 10, Gennaio-Giugno 1990, p. 100-101.

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