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Continuazione e conclusione del Congresso

Una volta eletto il prelato, i congressisti si sono riuniti per vari giorni per designare i componenti dei rispettivi Consigli centrali che assistono il prelato nel governo. Inoltre hanno esaminato lo stato della Prelatura e delle attività apostoliche in tutto il mondo. Le proposte sono state studiate in sessioni plenarie, che stabiliscono le direttrici per il governo della Prelatura per un periodo di otto anni, fino al successivo Congresso generale ordinario.

Nomina del vicario generale e del vicario segretario centrale

Il 25 gennaio, con il parere favorevole dei membri del Congresso generale elettivo, Mons. Fernando Ocáriz ha nominato vicario generale dell’Opus Dei Mons. Mariano Fazio e il sacerdote Antoni Pujals Ginebreda, vicario segretario centrale.

— Mons. Mariano Fazio

È nato a Buenos Aires il 25 aprile 1960. Si è laureato in Storia all’Università di Buenos Aires e ha conseguito il Dottorato in Filosofia alla Pontificia Università della Santa Croce. È stato ordinato presbitero nel 1991.

Dal 1996 al 2002 è stato il primo decano della Facoltà di Comunicazione istituzionale della Pontificia Università della Santa Croce (Roma). Dal 2002 al 2008 è stato rettore della stessa università.

È stato vicario dell’Opus Dei in Argentina, Paraguay e Bolivia. Nel dicembre del 2014 è stato nominato vicario generale dell’Opus Dei dall’allora prelato, Mons. Javier Echevarría.

È autore di numerose pubblicazioni di Storia e di Filosofia.

— Don Antoni Pujals Ginebreda

È nato a Terrassa (Barcellona, 1955). Si è laureato in Giurisprudenza all’Università di Barcellona. Successivamente si è trasferito a Roma per completare gli studi di Teologia. Dal 1980 al 2002 ha lavorato nella sede centrale dell’Opus Dei, accanto a Mons. Álvaro del Portillo e Mons. Javier Echevarría.

Ha ottenuto il dottorato in Diritto Canonico dalla Pontificia Università della Santa Croce con una tesi dal titolo La relación jurídica de incardinación según el Código de 1983.

Dal 2002 al 2016 è stato vicario dell’Opus Dei in Catalogna.

Formazione dei consigli che assistono il prelato

Durante lo svolgimento del Congresso il nuovo prelato ha nominato i membri degli organismi che lo assistono nel governo pastorale della Prelatura, nel Consiglio Generale e nell’Assessorato Centrale.

— Consiglio Generale

Durante il Congresso generale degli uomini, Mons. Ocáriz ha nominato tre vice-segretari, un prefetto degli studi e un amministratore generale, con l’incarico di occuparsi dei diversi ambiti dell’attività formativa e apostolica degli uomini dell’Opus Dei: iniziative con la gioventù, evangelizzazione della famiglia, formazione teologica e spirituale, ecc. Si tratta di: Javier de Juan Pardo (Albacete, Spagna, 1975), vice-segretario; Carlos Cavazzoli (Buenos Aires, Argentina, 1962), vice-segretario; Matthew Anthony (Saint Louis, Stati Uniti, 1981), vice-segretario; Luis Romera Oñate (Barcellona, Spagna, 1962), prefetto degli studi; Julien Nagore (nato a Pamplona nel 1951 e residente a Parigi sin da giovane), amministratore generale.

Sono stati inoltre nominati i delegati regionali nelle diverse circoscrizioni nelle quali si divide geograficamente l’attività apostolica della Prelatura, che attualmente sono 49. Provengono da oltre 30 nazioni.

— Assessorato Centrale

Con l’approvazione delle congressiste partecipanti al Congresso generale delle donne della Prelatura, Mons. Ocáriz ha nominato Isabel Sánchez Serrano (Murcia, Spagna, 1969) segretaria centrale e María Díaz Soloaga (Madrid, Spagna, 1970) segretaria dell’Assessorato.

Per soprintendere ai diversi ambiti dell’attività formativa e apostolica con giovani, famiglie, iniziative educative e sociali, ecc. il prelato ha nominato vice-segretarie Nicola Waite (Oxford, Gran Bretagna, 1979), Carla Vassallo (Palermo, Italia, 1976) e Kathryn Elise Plazek (Pittsburgh, Stati Uniti, 1988). Susana López Palomo (León, Spagna, 1971) e María do Rosário Falção Líbano Monteiro (Lisbona, Portogallo, 1960), rispettivamente alla prefettura degli studi e delle ausiliari; Inocencia Fernández Fernández-Mayoralas (Madrid, Spagna, 1954), procuratrice centrale per l’amministrazione delle risorse.

Inoltre sono state nominate le delegate regionali nelle diverse circoscrizioni nelle quali si divide geograficamente l’attività apostolica della Prelatura.

— Altre nomine

Una volta concluso il Congresso, il prelato ha nominato il presbitero Javier Yániz Fernández (Barcellona, Spagna, 1976) direttore spirituale e Mons. Carlos Nannei (Santa Fe, Argentina, 1945) procuratore presso la Santa Sede. Entrambi collaborano direttamente con il Consiglio. Il direttore spirituale aiuta il prelato nell’orientamento spirituale dei fedeli della Prelatura e nelle questioni inerenti la formazione dottrinale e liturgica. Tra le sue competenze rientra l’accompagnamento dei soci della Società Sacerdotale della Santa Croce. Il procuratore, invece, si occupa più direttamente delle relazioni della Prelatura con la Santa Sede.

Conclusione del Congresso

Come ha scritto il nuovo prelato in una lettera pastorale del 14 febbraio, che è riportata integralmente nella sezione Dal Prelato, il Congresso ha voluto manifestare la gratitudine a Papa Francesco, «fra molte altre cose, per l’Anno giubilare della misericordia, per il suo esempio di pietà e di austerità, per lo slancio apostolico che sta dando al mondo intero, per la sua vicinanza alle persone, specialmente a coloro che più ne hanno bisogno». Una gratitudine particolare nasce dal fatto che, «nell’ambito del suo ministero petrino, ha preso la decisione di beatificare don Álvaro». «Il Congresso ha voluto mettere in evidenza anche la sua riconoscenza verso il Papa per avermi confermato quale successore di san Josemaría, del beato Álvaro e di don Javier alla guida dell’Opera, e di avermi nominato così, nello stesso giorno della mia elezione, prelato dell’Opus Dei», continua Mons. Ocáriz.

Inoltre, i congressisti hanno espresso la loro riconoscenza e il loro affetto verso Mons. Javier Echevarría. Così ne riferisce il prelato nella lettera pastorale: «Don Javier è stato un buon figlio di Dio e un figlio fedele di san Josemaría. Questa fedeltà è stata la ragion d’essere della sua vita. Il Congresso generale rende grazie a Dio per la vita e gli insegnamenti di chi è stato nostro prelato dal 1994 al 2016. Si è fatto anche eco del desiderio, da parte di tutti i fedeli della Prelatura, dei soci della Società Sacerdotale della Santa Croce e dei Cooperatori, di sottolineare l’amore di don Javier per la Chiesa e per questa porzione del Popolo di Dio che è l’Opus Dei. Don Javier ha lasciato un fecondo esempio di carità pastorale, che si esprimeva nell’unione con il Santo Padre e con tutti i suoi fratelli nel collegio episcopale, nel suo zelo per le anime e nella sua attiva sollecitudine per i malati e per i più bisognosi. Pertanto, con la certezza che vi farà piacere saperlo, confermo qui l’opinione generale dei membri del Congresso, e di tante altre persone, circa l’opportunità di raccogliere i ricordi e le testimonianze su don Javier, sulla sua vita di donazione e sui suoi insegnamenti».

Come riporta questa lettera pastorale, i congressisti hanno riconosciuto con gratitudine la dedizione di coloro hanno collaborato strettamente, come custodes, con Mons. Javier Echevarría negli ultimi 22 anni, così come «il grande aiuto che danno i fedeli più anziani o malati con l’offerta gioiosa e semplice delle proprie limitazioni, per continuare a dare slancio all’attività di evangelizzazione che l’Opera svolge in tutto il mondo». Gratitudine espressa anche per il lavoro che svolgono le Amministrazioni dei centri della Prelatura e verso coloro che, «in questi anni, sono andati a iniziare l’attività apostolica in nuovi Paesi, lasciando il loro luogo d’origine per aiutare a fare l’Opera in altre latitudini».

Le altre conclusioni del Congresso propongono modalità e prospettive per alimentare la vita spirituale dei fedeli della Prelatura, tenendo conto del contesto e della sensibilità odierni, e per affrontare le sfide formative e di evangelizzazione nei campi della famiglia, dell’educazione, della gioventù, dei malati e delle persone più bisognose, tra gli altri.

Tutte le conclusioni su questi aspetti si trovano nella lettera pastorale del 14 febbraio, riprodotta in questo volume di Romana.

Romana, n. 64, Gennaio-Giugno 2017, p. 17-20.

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