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L’Istituto Politecnico dell’Università di Madrid ricorda l’ex allievo Mons. del Portillo

In occasione del centenario della sua nascita e della prossima beatificazione, l’Istituto Politecnico dell’Università di Madrid ha voluto ricordare il suo ex allievo Mons. Álvaro del Portillo.

La cerimonia ha avuto luogo il 29 gennaio nella sede dell’Istituto di Ingegneria Civile (già delle Opere Pubbliche). Hanno parlato: Pablo Pérez Lόpez, ordinario di Storia Contemporanea dell’Università di Navarra; Jesús Martínez Alegre, decano dell’Ordine degli Ingegneri Civili di Madrid; Carlos Delgado Alonso-Martirena, ordinario e direttore dell’Istituto; Antonio Tormo, direttore di Beta Films e autore del video Saxum, ricordi di Mons. Álvaro del Portillo, che ha introdotto la successiva proiezione. Erano presenti numerosi ingegneri e parenti di Mons. del Portillo.

Sono stati presentati alcuni dati biografici del passaggio di Álvaro del Portillo dall’Istituto, con documenti inediti, come i voti da lui ottenuti o le opere — ponti, bonifiche, strade ferrate, ecc. — nelle quali è intervenuto come geometra della Confederazione Idrografica del Tago, un organismo statale per la gestione del bacino di questo fiume. Sono stati sottolineati anche l’impegno da lui profuso negli studi, la normalità del suo percorso accademico, la sua responsabilità nella firma dei progetti durante la sua breve tappa lavorativa e il dottorato in Ingegneria Civile conseguito nel 1965, dopo vent’anni che si era allontanato dall’esercizio della professione.

Riguardo a Mons. del Portillo, il professor Pablo Pérez Lόpez ha messo in evidenza la sua vita dedicata a «un progetto comune, inerente al servizio alla Chiesa nell’Opus Dei». Ha affermato anche che il futuro beato è stato «un grande amico della libertà e ha edificato la propria vita su un volontario oblio di sé per mettersi al servizio di molti». Don Álvaro, «in tutte le fasi della sua vita, si è molto interessato ai problemi sociali». A tal proposito, ha sottolineato che ha «pensato sempre al benessere degli altri», contribuendo con le sue iniziative e il suo coinvolgimento personale ad «alleviare la sofferenza delle persone», come dimostra, fra le altre cose, l’impulso da lui dato alla ricerca medica in progetti come il Centro di Ricerca Medica Applicata (CIMA) dell’Università di Navarra o il Campus Bio-Medico di Roma.

Romana, n. 58, Gennaio-Giugno 2014, p. 128-129.

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