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In breve

Roma (Italia)

Caritas in veritate.

Una lettura da

diverse prospettive

culturali

Lo scorso 9 novembre, nella Pontificia Università della Santa Croce, ha avuto luogo la tavola rotonda “Caritas in veritate, letture da diverse prospettive culturali”, organizzata congiuntamente da questo ateneo romano e dalla Fundación Promoción Social de la Cultura.

Fra le altre persone, hanno partecipato la signora Pilar Lara, presidente della Fundación Promoción Social de la Cultura, il professor Yussef El-Khalil, presidente dell’Associazione Aide au Développement Rural, il professor Stefano Zamagni, dell’Università di Bologna, e il Rev. professor Martin Schlag, della Pontificia Università della Santa Croce. Altri oratori sono stati l’ambasciatore Samuel Hadas e la signora Jumana Trad, membro del patronato della Fundación Promoción Social de la Cultura.

Gli oratori hanno messo in rilievo l’importanza dell’Enciclica Caritas in veritate come via per trovare una soluzione giusta ai problemi economici, sociali e politici, basata sull’etica, sull’amicizia e sulla solidarietà.

Gli interventi sono serviti a fare brevi resoconti intorno alle basi della carità nelle tre religioni monoteiste (ebraismo, cristianesimo e islam). Gli oratori di cultura ebraica e musulmana hanno spiegato che le loro religioni hanno alcune basi analoghe — teologiche, umane e culturali — e hanno esposto i punti in comune con la dottrina sociale sviluppata nell’Enciclica di Benedetto XVI. Allo stesso tempo si è insistito sul ruolo dei capi religiosi nell’educazione alla pace e sull’importanza di una concezione corretta delle religioni in modo da allontanare da esse le versioni chiamate “integraliste”. L’Enciclica, pertanto, è stata considerata come un foglio di via, come un cammino di pace e come un mezzo per iniziare il lavoro di tenere unito un mondo sempre più frammentato.

Dubbo (Australia)

Un Servizio di

promozione sociale

per gli aborigeni

Creston College, per il sesto anno consecutivo, ha promosso il cosiddetto “Servizio di promozione sociale” a Dubbo, nella parte centrale dello Stato di New South Wales, che ha una numerosa popolazione indigena socialmente emarginata. L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla collaborazione di Reledev Australia, un’organizzazione non governativa che aiuta nel campo dell’educazione e dello sviluppo.

Anche se le loro radici aborigene sono comuni, la gente di questa zona proviene da 57 comunità con tradizioni familiari diverse. I proprietari tradizionali della terra sono i Tubbagah, di nazionalità Wiradjuri. Durante il Servizio di promozione, le universitarie di Creston College hanno imparato ad apprezzare l’eredità culturale degli indigeni e quanto sia importante rispettare le legittime tradizioni degli anziani.

Oltre alle attività abituali, il progetto del 2009 comprende anche un corso di leadership per liceali e uno di nutrizione per le madri giovani. Si tratta di aiutare i bambini a crescere in autostima, ad ampliare gli orizzonti delle liceali intorno alle loro future professioni e a suggerire idee alle madri per un’alimentazione salutare dei loro figli. Il progetto ha aperto nuovi orizzonti alle universitarie per ciò che riguarda i problemi sociali con i quali deve misurarsi ogni giorno la comunità aborigena: alcool, violenza domestica, disoccupazione e mancanza di speranza. La maggior parte della popolazione abbandona la scuola all’età di 14 anni.

San Salvador (El Salvador)

I dieci anni

del Programma

di Perfezionamento

Accademico

Il “Programma di Perfezionamento Accademico”, svolto dal Club Sherpas a San Salvador, festeggia il suo decimo anniversario. Si tratta di un ciclo di conferenze e di visite culturali per avvicinare gli universitari alle principali correnti culturali del Paese.

Il programma ha un carattere multidisciplinare. In questi 10 anni vi hanno partecipato duemila universitari iscritti nelle facoltà di Medicina, Odontologia, Giurisprudenza, Commercio, Comunicazioni, Ingegneria e altri centri di studi universitari.

Fra le attività culturali recenti si distinguono le visite a “Joyas de Cerén” (un sito archeologico che contiene i resti di un’abitazione indigena con i suoi utensili di cucina, che restò sepolta dalle ceneri del vulcano Caldera), alle piramidi di San Andrés, alla Cattedrale della città e al Teatro Nazionale di San Salvador.

San Paolo (Brasile)

Corso

di aggiornamento

nell’Anno

Sacerdotale

Con il sostegno e gli incentivi della Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (CNBB) e dell’Arcidiocesi di San Paolo, la cappellanía dell’Istituto Internazionale di Scienze Sociali di San Paolo ha organizzato, tra i giorni 21 e 24 luglio, il II Corso di Aggiornamento per Sacerdoti. A proposito dell’Anno Sacerdotale indetto da Benedetto XVI, sono state date otto conferenze e sono stati discussi sei casi pratici su “Il Sacramento della Riconciliazione, incontro personale con la misericordia di Dio”.

Hanno partecipato al corso 140 sacerdoti di 42 diocesi brasiliane. Nella sessione di apertura il Rev. Eugenio Carlos Callioli, Vicario dell’Opus Dei per la Delegazione di San Paolo, ha letto una lettera del Cardinale Cláudio Hummes, Prefetto della Congregazione per il Clero.

Il Rev. Ángel García-Ibáñez, professore di Teologia Sacramentale alla Pontificia Università della Santa Croce (Roma), ha pronunciato due conferenze sull’importanza del Sacramento della Riconciliazione e sulla perdita del senso del peccato ai giorni nostri. Il Rev. Rafael Stanziona de Moraes, dottore in Teologia Morale all’Università di Navarra, ha dissertato sulla configurazione divina del sacramento. Il Rev. Francisco Faus, dottore in Diritto Canonico all’Università di San Tommaso d’Aquino a Roma, ha trattato de “La direzione spirituale: il ruolo del sacerdote come pastore, medico, giudice, maestro e padre”. Infine il Rev. Luis Madero, primo direttore del Pontificio Istituto Superiore di Diritto Canonico a Rio de Janeiro, ha dissertato sugli aspetti canonici del Sacramento della Penitenza.

I pomeriggi sono stati dedicati allo studio di casi pratici sull’amministrazione del Sacramento della Penitenza, in base al “metodo del caso”. Fra gli altri aspetti, sono stati analizzati i criteri pastorali efficaci sull’integrità e la frequenza della confessione, sulle diverse situazioni dei fedeli di una parrocchia e su alcuni casi morali che richiedono una particolare prudenza.

Prima di concludere l’incontro, è stato approfondito anche ciò che è indicato nel canone 961 del Codice di Diritto Canonico intorno alla validità dell’assoluzione collettiva senza una precedente confessione individuale, salvo nei casi eccezionali menzionati nel c. 961 § 1. Il Card. Odilo Pedro Scherer, Arcivescovo di San Paolo, ha presentato e commentato il documento della Conferenza Episcopale che specifica i criteri concordati, in base ai quali un vescovo brasiliano può giudicare se la situazione risponde a questi casi straordinari di necessità, come indica il c. 961 § 2.

Per concludere, il Cardinale ha sottolineato l’importanza e l’opportunità pastorale del corso e dei temi studiati, specialmente in un momento come quello attuale, che ha una così urgente necessità di questo sacramento. Mons. Vicente Ancona López, Vicario Regionale dell’Opus Dei in Brasile, ha sottolineato il clima fraterno dell’evento e la profondità con cui erano stati studiati i diversi aspetti della Confessione.

Valencia (Spagna)

Professionisti

dell’informazione

Nei giorni 13 e 14 novembre si è svolto il 7° Congresso Internazionale di Etica e Diritto dell’Informazione della Fondazione Coso. Ha avuto luogo nel Museo Valenciano de la Ilustración y la Modernidad e ha fatto incontrare circa cinquanta professori universitari di vari atenei spagnoli e di altri cinque Paesi.

In altro contesto, il 3 dicembre ha avuto luogo la Cerimonia di chiusura della IX edizione del Master in Direzione della Comunicazione e Nuove Tecnologie della stessa Fondazione valenzana. I 15 nuovi laureati nel Master hanno avuto l’occasione di ascoltare Yago de la Cierva, Direttore della Comunicazione della Giornata Mondiale della Gioventù, che si terrà a Madrid nel 2011, il quale ha parlato del lavoro di comunicazione per preparare l’incontro del 2011, nel quale si aspettano 2 milioni di giovani e che sarà seguito da circa 4.000 giornalisti. La seduta è stata presieduta dal Direttore Generale dell’Università e Studi Superiori di Valencia, che ha consegnato i diplomi ai nuovi laureati.

Sydney (Australia)

Lezione magistrale

della

Governatrice del

New South Wales

Lo scorso 2 settembre il Warrane College ha accolto, come invitata d’onore, la Governatrice dello Stato del New South Wales, Professoressa Marie Bashir, che ha pronunciato la lezione magistrale annuale dal titolo “Il legato di Lachlan Macquarie, quinto governatore del New South Wales”. Ha fatto interessanti riflessioni sui valori etici che devono caratterizzare una società multi-etnica e multi-culturale come quella australiana. A conclusione dell’atto accademico, la Governatrice ha scoperto una targa commemorativa riguardante la conclusione dei lavori di ristrutturazione del College, recentemente completati. Prima della lezione, Sua Eccellenza ha avuto un disteso scambio di opinioni con le residenti durante la cena.

Bogotà (Colombia)

La persona, centro

di ogni azienda

Durante i mesi di ottobre e novembre, nella Residenza Universitaria Ingará, si è svolto il II ciclo di conversazioni con i presidenti di alcune aziende, al quale hanno partecipato oltre 40 studenti di diverse università di Bogotà. I conferenzieri hanno trasmesso la loro esperienza personale e hanno parlato dei valori etici e morali necessari per ottenere un successo aziendale fondato sulla verità.

Javier Gutiérrez, Presidente della Empresa Colombia de Petróleos — Ecopetrol —, ha sottolineato che “più che avere è necessario essere, essere persona”, e per questo è indispensabile disporre di alcune mete umane chiare a breve e a medio termine. Esteban Giraldo, Presidente di Bimbo in Colombia, ha precisato che “se non si stabilisce un rapporto adeguato e rispettoso con le persone, è impossibile costruire una buona azienda”. Perciò ha invitato ognuno dei presenti a tentare sempre di migliorare come persona. Altri oratori sono stati Javier Pulido, gestore della impresa edile Opaí, e Alberto Ospina, presidente della ditta che produce pavimenti e tappetini Alfa.

Questo secondo ciclo è stato organizzato da un gruppo di studenti della Scuola Internazionale di Scienze Economiche e Amministrative dell’Università de La Sabana e dell’Università El Rosario di Bogotà.

Udbina (Croazia)

Imparare

durante le vacanze

Lo scorso mese di luglio ha avuto luogo una nuova edizione del campo di lavoro organizzato ogni anno dal Centro Culturale Harmica di Zagabria per quelle studentesse universitarie europee che decidono di dedicare una parte delle vacanze a un’attività sociale. Questa volta si è svolto a Udbina, un paese della regione di Lika, in Croazia. Hanno partecipato molte studentesse svedesi, di Stoccolma e Malmö, oltre a un buon numero di universitarie inglesi e di altre nazioni europee. Le ragazze hanno dedicato le mattine al lavoro con persone grandi che vivono sole e prive di mezzi materiali. Il personale della Croce Rossa orientava le volontarie nei lavori di pulizia e ricoloritura delle case, nel preparare il cibo e nel tenere compagnia agli anziani. La guerra ha lasciato una profonda traccia di dolore in queste terre e per questo, oltre al lavoro materiale di pulizia e pittura, le ragazze hanno dedicato molte ore ad ascoltare gli anziani e a far loro compagnia. I pomeriggi erano di solito dedicati alle attività scolastiche ed educative per i bambini della popolazione locale.

Una delle partecipanti svedesi spiegava: “Noi siamo partite perché volevamo dare un aiuto, volevamo dare una svolta alla vita di qualcuno; e invece, stando a contatto con le necessità degli altri, l’aiuto l’abbiamo ricevuto noi e siamo cambiate noi”. Poi aggiungeva: “Ora possiamo dire: sì, abbiamo imparato anche durante le vacanze; abbiamo imparato quello che i libri non insegnano”.

Oita (Giappone)

La comunicazione

nella famiglia

Il 12 novembre ha avuto luogo nel Jonandai Conference Center (che si trova a Oita, una provincia dell’isola di Kyushu, nel Sud del Giappone) un incontro sulla comunicazione nella famiglia, specialmente tra genitori e figli. Relatore principale è stata la Dottoressa Kazuko Nakajima, esperta di questioni educative e familiari. La giornata si è conclusa con una sessione di dibattiti sulla comunicazione nella vita normale. Circa 30 persone hanno partecipato a questo evento, che coincideva con il 20° anniversario dell’inizio del lavoro stabile dell’Opus Dei nella provincia di Oita.

Nairobi (Kenya)

Un sostegno

alle donne

imprenditrici

Dal 1961, Kianda Foundation lavora per la crescita spirituale, culturale e professionale delle donne keniane. Una delle attività consiste nell’aiutarle a progettare e gestire una bottega che permetta loro di uscire dalla povertà in cui vivono. Grazie a questa fondazione, sono ormai numerose le donne che vivono con le loro famiglie in modo più degno.

Nel 2009 è stato fatto un passo avanti. Kianda ha selezionato le donne che dimostravano un maggior impegno e una maggiore abilità, e ha cercato di metterle in contatto con imprenditrici che potessero trasmettere loro la propria esperienza e un consiglio personalizzato. A tale scopo quattro professioniste europee sono arrivate a Nairobi il 4 agosto e hanno visitato le piccole imprese (spesso una piccola bottega o un bar) avviate dalle donne keniane. Sono state giornate intense, nelle quali hanno studiato i vari aspetti di un’attività commerciale e hanno analizzato la mentalità di una imprenditrice, le possibilità, i mercati, ecc.

Dopo uno studio da entrambe le parti, sono stati proposti gli eventuali miglioramenti: redditività dell’affare, prodotto adeguato, miglioramenti nel marketing, possibilità di ampliamento, cambiamenti nella gestione, ecc. Per ognuna di esse, è stato preparato un documento che conteneva tutte le idee e i progetti elaborati insieme. In novembre, dopo tre mesi, si è fatto un primo censimento — attraverso la posta elettronica — e i risultati sono già molto positivi. Le quattro professioniste venute dall’Europa sono assai contente: per loro è stata una straordinaria lezione di lavoro e di impegno fra le grandi difficoltà e la mancanza di mezzi economici in cui vivono molte donne africane.

Montevideo (Uruguay)

Nuovo centro

di ricerche

su povertà,

famiglia

ed educazione

Dopo parecchi anni di ricerche economiche, la Facoltà di Scienze Aziendali dell’Università di Montevideo ha inaugurato il “Centro di Ricerche Applicate: Povertà, Famiglia ed Educazione”. L’obiettivo è quello di compiere alcune ricerche rigorose sulle questioni sociali più urgenti del Paese, specialmente negli ambiti che riguardano la povertà, la famiglia e l’educazione. La ricerca dà la possibilità di offrire suggerimenti di azione ai politici e ad altri agenti sociali. Il nuovo ente si avvale della collaborazione di altri centri di studi sociali, come il Center for the Study of Economy and Society della Cornell University, il Social Trends Institute di Barcellona e l’UNDP - International Poverty Center del Brasile.

Moergestel (Olanda)

Rispettare

la natura umana

“Giocare con madre natura?” è stato il titolo del Simposio organizzato lo scorso mese di settembre nel Centro di Conferenze Zonnewende. Due esperti hanno parlato sugli aspetti etici e giuridici degli ultimi sviluppi della questione della riproduzione umana. Prendendo spunto dalla Istruzione Dignitas personae, l’Arcivescovo di Utrecht, Mons. Eijk, Membro della Pontificia Accademia per la Vita, ha tracciato un percorso dal neo maltusianesimo sino alle attuali tecniche di riproduzione assistita. Ha poi messo in rilievo l’azione della Chiesa in difesa della natura e della vita, perché è rimasta sempre aperta e interessata a promuovere la vita dal suo concepimento sino alla morte naturale, l’unità del matrimonio e l’autentico amore degli sposi, che non può essere sostituito dalle tecniche artificiali. Il Vescovo ha sottolineato la dignità della persona in tutte le sue fasi, a partire dal concepimento. La formazione specialistica di Mons. Eijk e la sua vasta esperienza in bioetica e in teologia morale hanno fornito all’uditorio una serie di idee per uno scambio di alcuni punti di vista su questi temi.

La seconda conferenza è stata pronunciata dal Prof. Buijsen, Ordinario di Filosofia del Diritto del Centro Medico della Erasmus Universiteit di Rotterdam. Buijsen ha parlato su come si arriva alla decisione di ricorrere alla riproduzione assistita e sulle considerazioni che deve fare il medico per decidere se avvalersi di questo tipo di trattamento oppure no. Il conferenziere ha dimostrato come la pratica della fecondazione “in vitro” crei situazioni incoerenti e contraddittorie dal punto di vista giuridico e ha deplorato la mancanza di una legislazione comune su tale questione. Secondo questo medico, si assiste al paradosso che una domanda crescente delle tecniche di riproduzione assistita è in gran parte dovuta al ritardo delle nascite e alla pratica dell’aborto. Il Simposio era stato organizzato dalla Commissione “Cure & Care”, responsabile delle attività di bioetica della Fondazione SOKA.

Madrid (Spagna)

Conferenza

delle Arti

San Josemaría ha fatto sorgere e ha seguito da vicino gli inizi della Residenza Universitaria Moncloa, germe di altre istituzioni universitarie oggi presenti in tutto il mondo, come centro dove molti giovani universitari si sarebbero formati in un clima di libertà, di eccellenza accademica e di lavoro per servire meglio la società, coltivando una grande sensibilità per tutto ciò che è umano, come premessa sulla quale poggiare un fiducioso rapporto con Dio.

Sin dai primi tempi, nella Moncloa si è formato un bel numero di artisti, di scrittori e di poeti. La Fondazione Moncloa 2000 organizza annualmente la “Conferenza delle Arti Josemaría Escrivá de Balaguer” al fine di invitare rinomati artisti dei nostri giorni che si siano distinti per la qualità delle loro opere e per il senso cristiano e umano che li ispira.

Quest’anno la conferenza è stata pronunciata dallo scrittore Carlos Pujol il 19 dicembre. Erano presenti artisti, scrittori, poeti, romanzieri; a essa ha fatto seguito una conversazione sugli autori spagnoli contemporanei.

Aguascalientes (Messico)

La cultura

della famiglia

VOCESS è un’associazione civile con sede nella città di Aguascalientes, che si propone di rendere più forte la donna in quanto asse e pilastro della famiglia e della società. Le donne che hanno avviato questo programma si sono ispirate agli insegnamenti di San Josemaría. Fra i temi che l’associazione ha proposto come fili conduttori delle attività per i prossimi anni troviamo i seguenti: Donna e famiglia, Donna e auto-immagine, Donna e lavoro professionale.

L’associazione ha iniziato il suo percorso nel novembre del 2008 con la realizzazione di un evento preparatorio al VI Congresso Mondiale delle Famiglie che ha avuto luogo a Città del Messico nel gennaio del 2009. Il programma del 2008 includeva conferenze e conversazioni rivolte a bambini, adolescenti, giovani, coniugi, nonni e famiglie al completo. Era incluso anche il concorso fotografico “Uno sguardo alla famiglia”. La giuria ha avuto serie difficoltà nello scegliere le dodici fotografie finaliste che ora sono inserite nel “Calendario VOCESS 2010”, che dà una serie di riferimenti grafici sui valori familiari che l’associazione diffonde.

Una delle attività più seguite è stata la sessione affidata a Gerardo Morales, un giovane affetto da paralisi cerebrale, il quale — con l’aiuto del suo computer — ha trasmesso all’uditorio la sua gioia di vivere e ha ringraziato per l’irrinunciabile aiuto che riceve dai suoi familiari.

Oggi VOCESS lavora su diversi fronti per comunicare in modo attraente il senso della famiglia. Fra tutti si mette in evidenza la ricerca promossa in varie città messicane sulla situazione della donna che lavora. I risultati saranno presentati al VII Congresso Mondiale delle Famiglie che si svolgerà a Milano nel 2012. I progetti dell’associazione si stanno diffondendo nella regione del Bajío messicano e si stanno per aprire succursali negli Stati di Guanajuato, San Luis Potosí, Querétaro e Zacatecas.

L’Aquila (Italia)

I giovani italiani

con gli sfollati

del terremoto

dell’Abruzzo

Un centinaio di studenti universitari provenienti da tutta Italia si sono radunati per una settimana nell’Abruzzo in occasione della 51ª edizione del Summer School “College of Science”, promossa dalla Fondazione Rui nella seconda metà di luglio.

Questa volta gli universitari hanno potuto lavorare come volontari nelle tendopoli che accolgono gli sfollati a causa del terremoto. I partecipanti provenivano principalmente dalle regioni di Sicilia, Calabria, Lazio, Toscana, Emilia Romagna, Veneto e Abruzzo: molti di essi frequentano centri culturali e residenze universitarie le cui attività spirituali sono affidate alla Prelatura dell’Opus Dei. Gli studenti hanno avuto l’occasione di manifestare la loro vicinanza ai coetanei dell’Aquila e condividere le difficoltà provocate dal sisma. Dopo le sessioni mattutine del seminario, gli universitari hanno svolto attività di volontariato a favore degli anziani e dei più giovani, con programmi di recupero didattico per quelli che avevano dovuto interrompere la frequenza a scuola. I giovani universitari si sono dedicati in particolare agli anziani delle RSA di Fontecchio, strutture residenziali extra-ospedaliere che ospitano 110 persone con patologie diverse, in una situazione difficile di solitudine, aggravata dai problemi di salute.

Almaty (Kazakistan)

Vacanze

e scambi

culturali

Col desiderio di mettere in pratica ciò che Benedetto XVI scrive nella sua ultima Enciclica sugli scambi culturali, durante il mese di agosto, nel Club Irtysh di Almaty, si è svolta un’attività di volontariato per insegnare la lingua spagnola. Le volontarie erano ex alunne della scuola Senara di Madrid, che si sono trasferite nella capitale del Kazakistan per impartire le lezioni.

Sono stati inoltre organizzati alcuni seminari di attualità con un taglio ispirato all’antropologia cristiana: la famiglia, i giovani, la libertà, la giustizia. Le sessioni si concludevano con un interessante scambio di opinioni sulle possibili vie per ottenere una crescita sociale. Le alunne del livello più alto facevano da interpreti e traducevano in russo i diversi interventi.

Visto che la cultura spagnola ha destato grande interesse, ogni giorno veniva illustrata una festa o una tradizione popolare. Questo scambio culturale è stato motivo di apprendimento reciproco, da parte delle volontarie e delle partecipanti. Le ragazze del Kazakistan, con la loro ospitalità, hanno fatto in modo che le spagnole si sentissero a casa propria, malgrado che più di 6.000 chilometri le separassero dalla loro patria, e in molti casi questo è stato l’inizio di un’amicizia che sta continuando per posta elettronica.

San Paolo (Brasile)

Informazione

religiosa

di qualità

L’Istituto Internazionale di Scienze Sociali (IICS) ha organizzato, dall’8 all’11 settembre, due seminari sulla “comunicazione religiosa” nella sua sede principale di San Paolo. Il titolo del primo si potrebbe tradurre: “L’informazione religiosa di qualità: come rispondere meglio alle domande dei consumatori”. I presenti erano giornalisti specializzati nell’informazione religiosa dei principali mezzi di comunicazione del Brasile e di altri Paesi latino-americani. Il secondo seminario, destinato soprattutto ai responsabili della comunicazione delle Diocesi brasiliane, si intitolava: “La gestione della comunicazione nella Chiesa: metodi, valori, professionalità”.

L’obiettivo di questi seminari era quello di studiare i modi per arricchire la comunicazione delle questioni religiose, che interessano un numero sempre maggiore di destinatari dei mezzi.

I due seminari hanno goduto dell’appoggio di diversi Vescovi, coscienti dell’importanza dei mezzi di comunicazione per la nuova evangelizzazione. Fra gli altri relatori, hanno partecipato esperti del calibro di Luiz Paulo Horta, giornalista de “O Globo” (Brasile); John Allen, analista di questioni vaticane per la CNN (Stati Uniti); Juan Manuel Mora, Vice-rettore dell’Università di Navarra (Spagna); Diego Contreras, Decano della Facoltà di Comunicazione istituzionale della Chiesa della Pontificia Università della Santa Croce (Italia); Juan Vicente Boo, Direttore di “Rome Reports TV News Agency” (Italia). Hanno partecipato anche il Card. Odilo Pedro Scherer, Arcivescovo di San Paolo, e Mons. Raymundo Damasceno Assis, Arcivescovo di Aparecida e Presidente del Consiglio Episcopale Latino-americano (CELAM).

L’Istituto Internazionale di Scienze Sociali è una istituzione di livello universitario che conferisce specializzazioni e post-laurea in differenti ambiti, come le Scienze Mediche, la Comunicazione, il Diritto, gli Studi Umanistici, l’Educazione, ecc., a professionisti dell’America Latina. È convenzionato con diverse università dell’America e dell’Europa. In Brasile è attivo dal 1972 e ha formato più di dodicimila professionisti.

Monterrey (Messico)

Per umanizzare

la tecnologia

Situato in una delle città più industriali del Nord-est messicano, il Centro Panamericano de Humanidades (CPH) si propone, come uno dei suoi obiettivi, l’umanizzazione della tecnologia. Come è successo in tutto il mondo, la tecnologia pian piano ha guadagnato terreno, sia nell’ambito dell’insegnamento, sia in quello dell’imprenditoria, a scapito degli aspetti umanistici che sono ugualmente vitali. Per promuovere la sensibilità verso l’ambito umanistico, due decenni fa è nato il CPH, con 40 imprenditori interessati ad approfondire le loro conoscenze sul piano etico. Il primo programma messo in marcia è stato “I valori e la cultura dell’Occidente”, che ha affrontato temi come l’importanza della formazione intellettuale, o la storia delle idee e dei valori nel corso dei secoli. Attualmente più di 600 persone passano ogni settimana per le aule del CPH. Quasi tutti i pomeriggi e le sere si danno corsi per imprenditori, esperti dell’educazione e altre persone interessate a migliorare la propria cultura. La mattina, invece, si organizzano gruppi per persone attratte dalla Filosofia.

Nel contesto del Congresso Internazionale delle Famiglie che si è tenuto l’anno scorso in Messico, il CPH ha organizzato l’evento “La risposta è la famiglia”, che ha riunito più di 400 partecipanti, fra i quali si notavano professori di diverse università e vari dirigenti di istituti che promuovono la famiglia. I lavori sono stati chiusi dal Card. Francisco Robles, Arcivescovo di Monterrey. Attualmente il CPH ha in corso due Master: uno in Studi Umanistici e l’altro in Antropologia ed Etica. Pubblica anche il bollettino “Intelecto”.

Nairobi (Kenya)

Sesto congresso

africano di Etica

Nei giorni 29 e 30 ottobre, nella Strathmore University di Nairobi, si è svolto il congresso “Leadership ed Etica”. La prima giornata è stata dedicata all’etica politica; invece nella seconda sono state affrontate questioni più legate all’etica degli affari.

Il congresso è stato patrocinato dal Ministero della giustizia e affari costituzionali del governo keniano e dall’Unione Europea. Questo congresso, come i precedenti, ha l’obiettivo di riunire alcuni intellettuali che, riflettendo intorno alla verità sull’uomo e la società, contribuiscano allo sviluppo etico della società keniana.

Hanno partecipato il Professore ordinario di Diritto del Trinity College di Dublino, William Binchy; Kevin O’Reilly, del Milton College di Dublino; Alexandre Havard, direttore di Havard Virtuous Leadership Institute e autore del libro “Virtuous Leadership: an Agenda for Personal Excellence”, pubblicato nel 2007 e tradotto in 10 lingue; John Killeen, Direttore Generale del gruppo Colas; Noreen Hynes, Fondatrice e Direttrice di Axiom Business Solutions e Aquarius Properties di Dublino.

Ha aperto le sessioni il Ministro della giustizia, Mutula Kilonzo. Altri relatori sono stati: l’Ambasciatrice Amina Chawahir del Ministero della giustizia; Chaacha Mwita, Fondatore dell’agenzia di notizie “Global Africa”; Gichira Kibara, del Ministero della giustizia; Franca Ovadje, della Lagos Business School; Rafael Alvira, dell’Università di Navarra; Salim Amin, Direttore Generale di Camerapix Ltd; Tom Mshindi, Direttore Generale di Nation Newspapers Division; David Lutz, della Catholic University of Eastern Africa; e George Kegoro, della Commissione internazionale dei giuristi.

Questa serie di congressi annuali ha contribuito a dare importanza all’etica professionale e a far sì che certi settori intellettuali e imprenditoriali africani promuovano efficacemente una vita più giusta al fine di ottenere un autentico sviluppo.

Ashiya (Giappone)

Dignità

della persona

e cure palliative

Nel pomeriggio del 27 ottobre, circa 60 persone hanno partecipato al Simposio sulle cure palliative, che ha avuto luogo nel Ohara Bunka Center di Ashiya, organizzato da VIEW (Values Ideals Elegance in the World), un’associazione senza fini di lucro.

Uno dei relatori è stato il medico Kazuo Onishi, capo del Dipartimento delle cure palliative del Hospital Higashi Kobe, noto per i molti servizi prestati alla città specialmente durante il terremoto del 1995. Ha spiegato l’assistenza che occorre prestare ai pazienti terminali: “Il mio lavoro — ha detto — consiste nel sostenere la speranza del paziente, assistendolo e aiutandolo a scoprire come convivere con la malattia”. Ha parlato poi la signora Rieko Nagaoka, capo-infermiera dello stesso ospedale, la quale ha spiegato in che modo i volontari possono dare un grande aiuto ai malati, alle loro famiglie e ai medici.

Il dottor Toshinobu Kobayashi, anestesista, ha parlato sul controllo del dolore che rende possibile ai malati di condurre una vita degna — anche se con i limiti imposti dalla malattia — e piena di significato. Ha anche affermato che il modo di prepararsi a una buona morte consiste nel curare la vita ordinaria e nel cercare di fare un esame personale sempre più profondo, senza lasciare tutto per la fine.

Il sacerdote Toshihiro Sakai, della Prelatura dell’Opus Dei, si è soffermato sull’assistenza spirituale e religiosa dei malati, e ha ricordato l’importanza di ascoltare il paziente per dargli un certo sollievo e rendergli più facile una risposta piena di speranza alle sue domande su ciò che viene dopo la morte.

Ciudad Real (Spagna)

Mostra

audiovisiva

sul Santuario

di Torreciudad

“Tutto ciò che è bello si può mettere in un museo”. Con queste parole l’Assessore alla Cultura del Comune di Ciudad Real ha inaugurato la mostra audiovisiva “Tutte le generazioni mi chiameranno beata”, che si è potuta visitare fino al 2 novembre al Museo López Villaseñor di Ciudad Real.

La devozione alla Madonna di Torreciudad ha costituito il nucleo attorno al quale è ruotato il contenuto della mostra. In 150 metri quadrati la mostra ha esibito un innovatore sistema digitale di suoni e immagini su grandi pannelli di fotografie con testi esplicativi, sei schermi audiovisivi e un plastico di grandi dimensioni del santuario e del luogo dove è situato. Su tutto spiccava una esatta riproduzione della scultura lignea della Madonna di Torreciudad, il cui originale è dell’XI secolo.

Nella cerimonia di inaugurazione il Rettore del Santuario ha messo in evidenza che San Josemaría chiedeva alla Madonna di Torreciudad di fare miracoli “interni”, di quelli che non si notano esteriormente. E infatti molti visitatori, come ricordava anche il Decano del Capitolo della Cattedrale di Ciudad Real, appena arrivati a Torreciudad, ricorrono al Sacramento della Penitenza e, grazie alla Madonna, ritrovano la pace, il senso della vita e la speranza.

Roma (Italia)

Nasce il “Centro

di Formazione

Sacerdotale”

In coincidenza con l’Anno Sacerdotale desiderato da Benedetto XVI, la Pontificia Università della Santa Croce ha inaugurato il “Centro di Formazione Sacerdotale”. Si tratta di un contributo ideato per soddisfare la crescente domanda di formazione sacerdotale. Il Centro si propone di mettere a disposizione dei sacerdoti, dei diaconi e dei candidati agli ordini sacri che vogliono approfondire il significato del sacerdozio un supporto formativo adeguato alle sfide e alle esigenze della società contemporanea. Offre una formazione pastorale integrale, diretta in primo luogo ad approfondire il mistero del Santo Sacrificio dell’Altare, che aiuti il sacerdote a vivere dell’Eucaristia, per essere il miglior mediatore fra Dio e gli uomini. Viene approfondita anche la direzione spirituale dei fedeli, che spesso si concluderà con l’amministrazione del Sacramento del Perdono, riconciliando così il penitente con Dio, con la Chiesa e con gli altri uomini suoi fratelli. Alcune caratteristiche del nuovo Centro e delle sue attività sono l’apertura multiculturale, la interdisciplinarità e l’attenzione ai problemi emergenti della società contemporanea. La formazione impartita dal Centro, di taglio pratico, si svolge nel contesto della metodologia scientifica universitaria. Il Comitato direttivo è formato dal Rev. professor Eduardo Baura (direttore), dal Rev. professor Philip Goyret, da Mons. Pedro Huidobro e dal professor Álvaro Granados.

Colonia (Germania)

Campus

Muengersdorf,

un sogno

divenuto realtà

Il 1° ottobre 2009, la Residenza Universitaria Muengersdorf ha aperto le sue porte, dopo diciotto mesi di opere di ristrutturazione e modernizzazione, con un nuovo nome: Campus Muengersdorf. Il nuovo “Campus” è costituito da una Residenza di studenti — l’“International College” —, un Centro di Gestione Domestica — che si assume la gestione dei lavori di casa del College — e un Centro di Conferenze.

Quarantatré anni dopo la sua “prima” inaugurazione, il Campus Muengersdorf è stato aperto di nuovo nel primo semestre del 2009 con lo stesso concetto educativo basato sullo spirito del suo Fondatore: educazione alla libertà personale e alla responsabilità individuale, nello spirito di convivenza senza nessun genere di discriminazione e in atteggiamento di autentica fraternità (cfr. Colloqui con Monsignor Escrivá, n. 84).

Roma (Italia)

Seminario

per comunicatori

anglicani

A settembre un gruppo di pastori e numerosi responsabili di comunicazione della Comunità Anglicana si sono recati a Roma per studiare e analizzare da vicino i mezzi di comunicazione della Chiesa cattolica. L’idea del progetto era stata dell’incaricato delle comunicazioni nella diocesi anglicana di Ripon e Leeds.

Una delle sessioni di lavoro ha avuto luogo nella Pontificia Università della Santa Croce, la cui sede gli intervenuti hanno visitato con grande attenzione. La delegazione anglicana ha avuto varie sedute con i professori La Porte e Carroggio della Facoltà di Comunicazione istituzionale; ha incontrato anche il direttore dell’ufficio informazione della Prelatura dell’Opus Dei a Londra, Andrew Soane, perché si erano mostrati interessati a conoscere le azioni comunicative messe in atto nel quadro della comunicazione istituzionale della Prelatura dell’Opus Dei.

Il gruppo era formato da quaranta uomini e donne, fra i quali il Vescovo anglicano di Croydon, a sud di Londra. C’erano i rappresentanti di un buon numero di circoscrizioni anglicane in Gran Bretagna: Chester, Lambeth, Ely, Manchester, York, Chelmsford, Hereford, Southwick, Worcester, ecc. Hanno preso parte all’attività anche altri responsabili del dipartimento della stampa di alcune comunità anglicane degli Stati Uniti e dell’Australia.

Oltre a quelle presso la Pontificia Università della Santa Croce, questo seminario ha avuto altre sessioni di lavoro nelle sedi di diverse istituzioni della Santa Sede, come il Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, l’Ufficio Stampa e la Radio Vaticana.

Pamplona (Spagna)

Vista la nuova

legge sull’aborto,

l’impegno è verso

il più debole

In concomitanza con la nuova legge sull’aborto approvata dallo Stato spagnolo, lo scorso 15 dicembre l’Università di Navarra ha diffuso una dichiarazione pubblica nella quale afferma che “il progresso scientifico ci fornisce oggi alcuni dati chiave sconosciuti per buona parte del XX secolo” e si domanda “che coraggio sociale dimostriamo con tale evidenza da parte degli ambienti universitari, politici, economici”. Il documento è stato firmato dai decani delle Facoltà di Medicina, Infermieristica, Scienze e Farmacia, e dal direttore generale della Clinica Universitaria di Navarra. Dopo aver espresso il suo appoggio alle donne con gravidanze impreviste, afferma fra le altre cose che “sapere è un diritto”, che “la vita che comincia è una questione di tre” e che “una società che protegge il debole è forte”.

Riproduciamo ora il testo completo della dichiarazione, dal titolo “Università e Vita”, alla quale in seguito si sono associate numerose istituzioni educative:

Vista la nuova legge dell’aborto in Spagna, noi decani delle Facoltà di Medicina, Infermieristica, Scienze e Farmacia, e il direttore generale della Clinica dell’Università di Navarra, vogliamo proporre e condividere una riflessione serena su una realtà complessa che supera i limiti del nostro Paese e il presente che ci tocca vivere.

Ci rallegriamo che l’umanità abbia fatto tanti passi avanti nel corso della Storia, fra gli altri motivi, perché abbiamo sbagliato molto. Tutti. Tutti abbiamo qualche responsabilità al cospetto della Storia e il 2009 può segnare l’inizio di una svolta, come in passato è stato con l’abolizione della schiavitù e come speriamo sia presto per la sconfitta della fame e della povertà.

Comprendiamo la sofferenza di molte donne alle prese con una gravidanza imprevista. Hanno bisogno di un sostegno che solo persone dotate di cuore possono dare... e sono molte le persone così dotate. La difesa di queste donne reclama alla nostra coscienza e uno sguardo di compassione ci ricorda che un altro essere umano condivide questa tragedia in una posizione di debolezza ancora maggiore. Il progresso scientifico ci fornisce oggi alcuni dati chiave sconosciuti per buona parte del XX secolo. Che coraggio sociale sappiamo dimostrare, con pari evidenza, a partire dagli ambienti universitari, politici, economici...

Ci rifiutiamo di risolvere la tragedia di una gravidanza indesiderata ricorrendo alla tragedia più grande dell’aborto. Ci rifiutiamo di inserire le tecniche abortive fra i contenuti dell’educazione. Ci impegniamo a formare professionisti per curare, ricercare e aiutare.

Il nostro augurio è che l’educazione e l’informazione arrivino a tutte le donne. Sapere è un diritto.

Il nostro augurio è che una donna incinta non si trovi mai sola, ma che anche il padre e il figlio abbiano voce in capitolo. La vita che comincia è una questione a tre.

La nostra speranza è che la lotta politica e la legislazione si superino l’un l’altra per la difesa dei più deboli: il figlio e la madre. Una società che protegge il debole è forte.

La nostra speranza è che sia sempre più facile che i genitori incapaci di farsi carico di un bambino trovino altri che possano e desiderino farlo. Una soluzione per due problemi.

La nostra speranza è che al più presto si studi come storica la vittoria di una umanità coraggiosa che abbia superato l’aborto come ha superato la schiavitù. L’orgoglio di essere umani.

La nostra speranza è che noi uomini e donne prendiamo oggi decisioni che domani i nostri figli possano approvare. Speriamo di trasmettere più di quello che abbiamo ereditato.

La nostra speranza è che la medicina, l’infermieristica, la biologia, la farmacia e l’università in genere si alleino per la vita.

La Storia giudicherà la nostra passività complice o il nostro impegno di solidarietà verso il debole. Non si può migliorare senza cambiare. Oggi è arrivato il giorno di cambiare in Spagna, in Europa e nel mondo.

Pamplona, 15 dicembre 2009

Tunapuna (Trinidad e Tobago)

Studenti

e costruttori

“È necessario che l’Università formi studenti che abbiano una mentalità di servizio: di servizio alla società”, diceva San Josemaría in una intervista. Con questo desiderio di servire gli altri, lo scorso mese di luglio a Tunapuna un gruppo di giovani, liceali e universitari che partecipano alle attività formative che organizza la Prelatura a Trinidad, ha costruito una casa per una famiglia con scarse risorse.

Un esperto caposquadra del luogo ha diretto il lavoro dei giovani, insegnando loro a costruire e, soprattutto, assicurando la qualità dell’opera. La famiglia che ha tratto beneficio da questo aiuto prima viveva in una casa di legno dove due dei cinque membri erano costretti a dormire per terra. Agli studenti, provenienti dalla University of the West Indies e da altri centri educativi, risultava faticoso mescolare il cemento e disporre i mattoni. “È un lavoro pesante. La prima volta che ho dovuto fare un impasto di cemento ho avuto dolori muscolari per ore”, racconta Julius. Tuttavia, pensando al messaggio di San Josemaría, diceva a sé stesso: “Devi imparare a pensare agli altri, per cambiare!”.

“Tu puoi aiutare” è un programma di volontariato per studenti e gruppi comunitari che impiegano il tempo libero nel costruire case per i più bisognosi durante le vacanze estive. Il progetto ha avuto inizio nel 2005, quando 70 giovani studenti costruirono una casa in Gran Couva (Trinidad) per una famiglia composta da otto figli, ma con scarsi mezzi economici. La sfida è stata lanciata da North Hall, una organizzazione senza fini di lucro.

L’organizzazione, che ha sede a San Agustin (Trinidad), persegue l’obiettivo di aiutare i giovani a crescere, facendo scelte che li porteranno a essere adulti responsabili. A North Hall gli studenti possono partecipare a programmi di formazione umana, che comprendono lezioni, conferenze, gite, corsi di crescita spirituale e sport. Il programma non solo consiste nella costruzione di case, ma, seguendo gli insegnamenti di San Josemaría, cerca di contribuire alla costruzione di una società più giusta e solidale.

Montreal (Canada)

50 anni

all’ascolto

delle studentesse

La residenza universitaria Montboisé/Fonteneige, attigua all’Università di Montreal, ha appena festeggiato i suoi dieci lustri con varie giornate di porte aperte, un concerto e diversi incontri, dopo tanti anni, con ex universitarie che hanno trascorso alcuni anni tra le sue pareti. Laly Martin, che aprì la residenza, prese possesso della casa — la futura residenza universitaria Montboisé — il 16 luglio 1956. Dopo un breve periodo di formazione a Roma, accanto al Fondatore dell’Opus Dei, Laly e altre tre partirono per la grande avventura di iniziare in Canada l’attività apostolica dell’Opus Dei con le donne. La residenza universitaria Montboisé ha conservato l’atmosfera familiare di quel primo anno di attività (1959), che avrebbe dato il tono di una vita dinamica a centinaia di ragazze e giovani. “Arrivavano per studiare e trovavano il clima cordiale di convivenza della residenza, sigillo inequivocabile di un ideale di vita cristiana”, ha spiegato Laly Martin durante i festeggiamenti.

Sydney (Australia)

Ecologia umana

Lo scorso mese di settembre il Creston College ha organizzato il VI Simposio Lights and Shadows; una delle conferenze è stata affidata alla giornalista Miranda Devine, che ha parlato sulla necessità di riflettere seriamente sulla promozione di una nuova ecologia umana. Come ha spiegato Isabella Conde, coordinatrice del Simposio, questo evento annuale offre alle donne professioniste di Sydney l’opportunità di approfondire i temi presenti nel dibattito pubblico, dando in tal modo un proprio contributo mediante un punto di vista umanizzante. Basandosi sulla Enciclica Caritas in veritate, Mary-Rose Pintado, educatrice e docente di antropologia, ha dato inizio al Simposio fornendo alcune basi filosofiche dell’ecologia umana. Altri aspetti sono stati messi in luce da Monique Baldwin, esperta in bioetica, che ha fornito una testimonianza personale del contributo da lei dato all’elaborazione di una politica pubblica attenta alla dignità della persona; dalla professoressa Elizabeth Elliott, direttrice del centro pediatrico dell’Ospedale dei bambini Westmead; da Sophie York, avvocato e professoressa universitaria di diritto; ecc.

La professoressa York ha presentato una prospettiva storica dei diritti della donna. Invece Genevieve Clay, giornalista della ABC TV Network e vincitrice dell’Australian’s 2008 Tropfest con il suo cortometraggio “Be my Brother”, ha parlato sull’ecologia umana nei mezzi di comunicazione.

San Paolo (Brasile)

Teologia

per la famiglia

Dal 2008 il Centro Culturale Ibirapuera realizza un ciclo semestrale di Conferenze di Teologia per madri di famiglia, rivolto in modo particolare agli ambienti professionali e culturali in cui esse possono esercitare un’influenza moltiplicatrice nella società. Grazie a queste lezioni settimanali, già molte persone hanno avuto l’opportunità di approfondire la conoscenza della fede e degli aspetti fondamentali del Magistero pontificio, specialmente i recenti documenti di Papa Benedetto XVI. Questo approfondimento della fede ha portato molte madri a intensificare la pratica dei Sacramenti. Fra le altre docenti, hanno impartito lezioni la dottoressa Nazaré Lins Barbosa, Procuratrice della Camera Municipale di San Paolo, la dottoressa in Teologia Lía Vidigal e Vilma Tomasso, prossima ad addottorarsi in Scienze della Religione.

Medellín(Colombia)

Appuntamenti

con la storia

Nel Centro Culturale Elarví di Medellín si svolgono da cinque anni alcuni cicli di Storia Universale. Ogni semestre, per circa 15 sessioni, vengono ripassati i principali avvenimenti che hanno scandito il divenire degli ultimi secoli. I partecipanti sono studenti delle varie università di Medellín, come la Bolivariana, Eafit e la Scuola di Ingegneri di Antioquia. Questa volta sono state affrontate questioni come il movimento cataro e la riforma protestante, l’illuminismo, la rivoluzione francese, lo sviluppo della scienza e la colonizzazione dell’America. Le sessioni mettono una particolare attenzione nel far luce sull’atteggiamento dei cristiani in ognuno di questi periodi della storia.

Romana, n. 49, Luglio-Dicembre 2009, p. 349-367.

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