envelope-oenvelopebookscartsearchmenu

Cerimonie commemorative in onore di San Josemaría

Strasburgo: l’esposizione “Scoprire un santo”

Nella chiesa di Saint Pierre-le-Jeune catholique di Strasburgo l’Associazione “Les Amis de Josemaría Escrivá” ha organizzato una esposizione con poster sulla vita e il messaggio del Fondatore dell’Opus Dei. Durante i tre giorni dell’esposizione, dal 9 all’11 gennaio, i visitatori hanno potuto vedere anche alcuni filmati su San Josemaría e l’Opus Dei. Per preparare l’evento erano stati presi contatti sia con il clero cattolico, sia con i ministri luterani (nei pressi della chiesa cattolica che ha ospitato l’esposizione c’è un’altra chiesa luterana omonima). Sia da una parte che dall’altra si è riscontrata un’ottima accoglienza.


La città più australe del mondo

Ushuaia (Argentina), il centro abitato più vicino al Polo Sud, ha dedicato una via a San Josemaría. Capitale della vasta provincia della Terra del Fuoco, Antartide e Isole del Sud Atlantico, la città di Ushuaia si trova sulle rive del Canale di Beagle e conta circa 45.000 abitanti. Con questa, sono oltre una decina le località argentine che hanno intitolato a San Josemaría una loro strada.


Un’esposizione a Burgos

A Burgos (Spagna), la sala delle esposizioni dell’antico Consulado del Mar ha ospitato, dal 9 al 18 gennaio, la mostra “San Josemaría Escrivá: su época de Burgos”.

L’esposizione, a coronamento delle cerimonie che durante il 2008 hanno commemorato il 70° anniversario del periodo in cui il Fondatore dell’Opus Dei visse nella città castigliana, è stata organizzata dall’Associazione Arlanza e coordinata da María Jesús Coma. Includeva alcuni pannelli esplicativi, ricordi dell’epoca e altri documenti e oggetti interessanti.

Nella cerimonia inaugurale, presente l’Arcivescovo della città, Mons. Francisco Gil Hellín, lo storico Costantino Ánchel, del Centro Documentazione e Studi San Josemaría Escrivá de Balaguer (Pamplona), ha messo in evidenza alcuni dei fatti più importanti della vita di San Josemaría avvenuti durante la cosiddetta epoca di Burgos. Fu a Burgos, per esempio, che finì di comporre Cammino.

Dell’esposizione facevano parte alcune copie della prima edizione di questo libro, il più conosciuto di San Josemaría, e tra esse una dedicata dall’autore nel 1941 ai monaci del monastero di Santo Domingo de Silos a Burgos, dove tre anni prima aveva fatto gli esercizi spirituali. Sempre in quell’epoca, San Josemaría cominciò a scrivere la sua tesi dottorale La Abadesa de las Huelgas relativa a un caso di giurisdizione semi-episcopale, che in seguito avrebbe reso necessari altri suoi viaggi da Madrid a Burgos.

San Josemaría visse a Burgos dall’8 gennaio 1938 al 27 marzo 1939, vale a dire, durante gli ultimi quindici mesi della guerra civile spagnola (1936-1939), dopo aver trascorso come sacerdote clandestino a Madrid i primi quindici mesi e dopo aver abbandonato la zona dove si praticava la persecuzione religiosa con una lunga marcia attraverso i Pirenei alla fine del 1937.


Sardegna: la città di Nuoro dedica una piazza a San Josemaría

Accogliendo la richiesta di alcuni cittadini, il Consiglio Comunale di Nuoro, capoluogo della provincia più orientale della Sardegna, nel novembre del 2008 ha deciso di dedicare una piazza a San Josemaría Escrivá de Balaguer.

Alla cerimonia di intitolazione, avvenuta il 28 marzo di quest’anno, hanno partecipato il Vescovo di Nuoro, Mons. Pietro Meloni, e il vicesindaco, Ivo Carboni. Una nota di colore è stata data da un gruppo di ragazzi e ragazze che indossavano gli antichi costumi tradizionali tipici nuoresi.

Altre città italiane che nel primo semestre del 2009 hanno incluso San Josemaría nella toponomastica locale sono state Arese (Milano) e Santa Maria Capua Vetere (Caserta), che gli hanno dedicato una via. Con una solenne cerimonia pubblica, animata dalla banda municipale, è stato ufficialmente inaugurato a Minturno (Latina) il “Parco San Josemaría Escrivá”, un suggestivo luogo sul pendio di un promontorio che s’immerge nel mar Tirreno. La cerimonia religiosa è stata officiata dal Card. Julián Herranz.


Una parrocchia a Madrid

La Parrocchia di San Josemaría Escrivá de Balaguer è stata eretta dall’Arcivescovo di Madrid, Card. Antonio María Rouco Varela, il 5 giugno 2007. “Una migliore assistenza pastorale del quartiere di Valdemarín, separato dalla Strada Statale VI dal nucleo della Parrocchia dell’Assunzione di Nostra Signora di Aravaca, e la prevedibile crescita urbanistica della zona hanno consigliato di iniziare le pratiche per la creazione di una nuova Parrocchia distinta dall’attuale”, recitano le prime righe del Decreto di erezione della Parrocchia, che poi prosegue: “Viste le relazioni favorevoli del Rev. Sr. Parroco Arciprete e dell’Ill.mo Sr. Vicario Episcopale, sentito il parere del Consiglio Presbiterale (c. 515, § 2°), che nella sessione in data 29 e 30 marzo ha emesso il proprio voto favorevole, col presente Decreto si crea a Madrid la Parrocchia di San Josemaría Escrivá de Balaguer”.

Nell’ottobre di quello stesso anno il Cardinale aveva nominato parroco e vicario due sacerdoti, Juan Enrique Miralbell e Raimundo Romero, della Prelatura dell’Opus Dei.

La parrocchia è stata inaugurata alcuni mesi dopo, il 17 febbraio 2008, con una concelebrazione eucaristica presieduta dal Vicario Episcopale della zona, Mons. José Luis Huéscar Cañizal, alla quale hanno partecipato anche i due sacerdoti della parrocchia, l’Arciprete di Aravaca-Pozuelo e il precedente parroco della comunità (vale a dire, della Parrocchia dell’Assunzione).

Infine, il 17 maggio 2009 è stato inaugurato un tempio provvisorio prefabbricato dalla sobria architettura. Con ciò si è conclusa una tappa itinerante, durante la quale la parrocchia era stata costretta a servirsi di locali di fortuna: gli atti di culto, per esempio, erano stati celebrati nelle cappelle di due residenze per anziani, le lezioni di catechesi per bambini in un asilo, ecc. Le comunità religiose del territorio della parrocchia hanno collaborato, in questi primi mesi, con grande generosità.


San Josemaría nella Basilica di Luján

La Basilica di Luján, a 70 km da Buenos Aires, è il centro di devozione mariana più popolare dell’Argentina. Il 12 giugno 1974 San Josemaría Escrivá volle andarvi per pregare davanti alla Madonna.

Venerdì 12 giugno 2009, nell’anniversario di quella visita del Fondatore dell’Opus Dei a Nostra Signora di Luján, in un altare laterale della Basilica, è stata intronizzata una immagine di San Josemaría. La statua, scolpita in marmo di Carrara, è opera di Orio dal Porto, un artista di origine italiana. Mostra il santo con le braccia aperte e le palme verso l’alto; è rivestito dei paramenti sacerdotali e abbozza un dolce sorriso.

L’Arcivescovo di Mercedes-Luján, Mons. Agustín Radrizzani, ha presieduto la cerimonia e ha ricordato la visita in Argentina del Fondatore dell’Opus Dei nel 1974: “Al momento di partire, il 26 giugno 1974 — un anno prima del suo transito al Cielo —, commosso e pieno di gratitudine a Dio e alla Madonna, si congedava da migliaia di persone che lo ascoltavano emozionate, dicendo: ‘Io ho una vera fame di restare con voi. E anche quando sarò partito, resterò ai piedi di Santa Maria di Luján; qui lascio il mio cuore’ [...]. Oggi, nel ricevere e benedire l’immagine di San Josemaría, che così rimane accanto a nostra Madre, trovano in qualche modo compimento quelle parole colme di amore: è venuto, se n’è andato ed è ritornato per rimanere. Così potremo fare assegnamento sulla sua intercessione, unita alla onnipotenza supplicante della Madonna di Luján, ogni volta che verremo a vederla. Chiederemo a Maria di aiutare noi che siamo qui, le nostre famiglie e tutti i pellegrini che passeranno dal Santuario, a essere felici sulla terra — santificando la nostra vita quotidiana e servendo gli altri, specialmente quelli che hanno maggiori necessità — e a raggiungere il Cielo”.

Il coro della Scuola del Buon Consiglio, un centro scolastico promosso dai fedeli e dai cooperatori della Prelatura in una zona emarginata di Buenos Aires, ha accompagnato con i suoi canti lo svolgimento della cerimonia.

Romana, n. 48, Gennaio-Giugno 2009, p. 122-125.

Invia ad un amico