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Attività del Pontificio Ateneo della Santa Croce

Atto “in memoriam” di

Mons. Álvaro del Portillo

«Che senso ha per il cristiano l’incontro con una persona che offre una forte testimonianza?» Se lo chiedeva Mons. Carlo Caffarra, Arcivescovo di Ferrara-Comacchio, nella commemorazione accademica con cui il Pontificio Ateneo della Santa Croce, lo scorso 15 dicembre, ha ricordato il suo Fondatore e primo Gran Cancelliere, deceduto nel 1994. «La logica di questo incontro è l’economia dell’Incarnazione. La fede cristiana si basa sulla testimonianza di un incontro: lo abbiamo visto e abbiamo mangiato con Lui». L’Arcivescovo inquadrava così i suoi diversi incontri con Mons. Álvaro del Portillo, alla luce emblematica dell’incontro con Cristo.

All’Atto sono intervenuti, come relatori, il Cardinale Edouard Gagnon, il Gran Cancelliere Mons. Javier Echevarría, il giornalista Cesare Cavalleri che ha presentato il primo profilo biografico pubblicato in Italia col titolo Álvaro del Portillo, Prelato dell’Opus Dei (Ares, Milano), scritto da Salvador Bernal, giornalista e autore anche della prima biografia pubblicata su Mons. Josemaría Escrivá (Mons. Josemaría Escrivá. Appunti per un profilo del Fondatore dell’Opus Dei, Milano, 1985).

All’inizio della cerimonia il Rettore dell’Ateneo, Mons. Lluís Clavell, ha ricordato con gratitudine Mons. Álvaro del Portillo che nel 1984 diede inizio, con spirito giovane e zelo apostolico, ad un’attività universitaria come il Pontificio Ateneo della Santa Croce che ha attualmente 1300 studenti divisi tra le quattro Facoltà e l’Istituto Superiore di Scienze Religiose all’Apollinare di Roma. Gli interventi successivi hanno tracciato il profilo di un uomo che univa alla fermezza dottrinale e alla forza interiore una grande affabilità nelle relazioni umane.

Il Cardinale Edouard Gagnon ha ricordato «la semplicità, la discrezione, la serena tranquillità, in una parola l’umiltà di Mons. del Portillo, dietro la quale si avvertiva una profonda spiritualità». Il Cardinale si è soffermato su due aspetti paradigmatici dell’efficacia del suo servizio alla Chiesa: il rigore con cui condusse la causa di beatificazione di Mons. Josemaría Escrivá e il suo contributo al Concilio Vaticano II. Nel primo caso, il successore del Beato Josemaría seppe scegliere e dirigere persone competenti e diligenti, e guidarle nella elaborazione di una documentazione esemplarmente completa. Riguardo al secondo punto, il Cardinale ha ricordato l’aspetto più significativo dell’intervento di Mons. del Portillo nel Concilio, come Segretario della Commissione per la disciplina del clero e del popolo cristiano, incaricata di redigere il decreto Presbyterorum Ordinis.. La votazione finale, con cui l’Assemblea dopo vari schemi approvò praticamente all’unanimità questo documento, deve molto a don Álvaro che non risparmiò energie per ottenere una sintesi dei diversi pareri sorti nel dibattito conciliare. Il risultato — la missione del sacerdote come partecipe del ministero di Cristo — si basava su una comprensione profonda del mistero della Chiesa che Mons. del Portillo assimilò e imparò a vivere accanto al Beato Josemaría.

Mons. Javier Echevarría ha descritto la magnanimità e la fortezza del suo predecessore, vissute eroicamente nella vita ordinaria[1].

Cesare Cavalleri, delle Edizioni Ares, ha tracciato una rapida sintesi dei contenuti del libro che si basano sull’intenso rapporto personale dell’autore e sulla testimonianza oculare di molte persone. Si disegna non solo un profilo biografico ma, in un certo senso, tutta un’epoca della Chiesa e dell’Opus Dei.

Simposio in onore del

Cardinale Joseph Höffner

Il 16 ottobre 1997, ricorrevano i dieci anni dalla morte del Cardinale Joseph Höffner, Arcivescovo di Colonia. Il Pontificio Ateneo della Santa Croce, in collaborazione con l’Arcidiocesi di Colonia, ha organizzato un Simposio per onorarne la memoria: vi hanno assistito più di duecento persone, molte delle quali venute dalla Germania. Alla cerimonia erano presenti, tra le altre personalità, tre sorelle del defunto Cardinale, il suo successore nell’Arcivescovado di Colonia, Cardinale Joachim Meisner, il Vescovo Prelato dell’Opus Dei e Gran Cancelliere del Pontificio Ateneo della Santa Croce, Mons. Javier Echevarría, Mons. Manfred Melzer, Vescovo Ausiliare di Colonia e per molti anni segretario particolare del Cardinale Höffner, il Vescovo Ausiliare di Paderborn, Mons. Reinhard Marx, l’Ambasciatore tedesco presso la Santa Sede, Jürgen Oesterhelt, l’Onorevole Monika Brudlevsky in rappresentanza di un gruppo di parlamentari tedeschi, e i Cardinali Opilio Rossi e Alfonso Maria Stickler.

Il Simposio si è svolto il 30 ottobre, giorno particolarmente significativo perché, come ha fatto notare Mons. Melzer, si compivano sessantacinque anni dalla ordinazione sacerdotale del Cardinale Höffner. Il Vescovo Ausiliare di Colonia ha ricordato con una commovente testimonianza la sua umanità, alimentata dalla profonda fede in Dio, e ha tracciato un ritratto molto personale del Cardinale Höffner che, come ha affermato il Cardinale Ratzinger, «da lontano sembrava un severo intellettuale, ma da vicino faceva sentire l’amore». Molto toccante è stata anche la relazione del Gran Cancelliere dell’Ateneo che ha parlato della profonda amicizia che unì il Cardinale Höffner al Beato Josemaría Escrivá, consolidata dall’appassionato amore di entrambi per Cristo e la sua Chiesa[2].

Gli altri sei interventi del Simposio sono stati quelli del Cardinale Joachim Meisner, del Prof. Manfred Spieker dell’Università di Osnabrück, di Mons. Dario Castrillón Hoyos, Pro-prefetto della Congregazione del Clero, del Rev. Hernán Fitte del Pontificio Ateneo della Santa Croce, del Prof. Carlos Llano dell’Università Panamericana del Messico e del Rev. Prof. Mario Toso della Pontificia Università Salesiana. Sono intervenuti anche Mons. Diarmuid Martin, Segretario del Pontificio Consiglio “Justitia et pax” e Mons. Paul Josef Cordes, Presidente del Pontificio Consiglio “Cor unum” che hanno presieduto due sessioni.

All’inizio del Simposio il Cardinale Meisner ha letto un messaggio del Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato, che sottolineava che il «suo amore alla Chiesa e agli uomini, soprattutto ai più deboli e bisognosi di aiuto» fu sempre una delle caratteristiche del Cardinale Höffner. Il Cardinal Sodano trasmetteva inoltre a tutti i partecipanti la Benedizione Apostolica del Romano Pontefice.

Alla fine, un’Aula dell’Ateneo è stata dedicata alla memoria del Cardinale Höffner, con un breve discorso dell’Ambasciatore tedesco presso la Santa Sede. L’Aula “Cardinale Joseph Höffner” è una delle più belle del Palazzo di Sant’Apollinare, antica sede del Collegio Tedesco-Ungherese. Nell’Aula è stata collocata una lapide con una frase del Cardinale: “Il cristiano che voglia partecipare ad altri la sua fede, deve egli stesso esser preso, nel profondo del suo cuore, dal messaggio evangelico”.

[1] Il testo completo dell’intervento del Prelato dell’Opus Dei si trova nelle pagine precedenti del presente volume.

[2] Si può consultare il testo della relazione nella sezione “Del Prelato”.

Romana, n. 25, Luglio-Dicembre 1997, p. 328-330.

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