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Iniziative intorno alla figura della beata Guadalupe

Presentazione di Letras a un santo, Roma, Italia (15-I-2019)

Il 15 gennaio è stato presentato a un gruppo di giornalisti il libro Letras a un santo. Cartas de Guadalupe Ortiz de Landázuri a san Josemaría Escrivá.

La presentazione è avvenuta presso l’Ufficio Internazionale di Comunicazione dell’Opus Dei a Roma. Sono intervenuti María Del Rincón e María Teresa Escobar, curatrici del libro, e il rev. Francesco Russo, direttore dell’ufficio delle cause dei santi della prelatura dell’Opus Dei.

«Letras a un santo — ha spiegato Escobar — nacque dopo l’annuncio della imminente beatificazione per la necessità di far conoscere la vita della futura beata. Sapevamo che nell’Archivio Generale della Prelatura erano conservate le sue lettere (più di mille), e leggerle è stata una grande scoperta. Trecento di queste lettere sono indirizzate a san Josemaría. Ci è sembrato un modo molto concreto di conoscerla direttamente, senza intermediari». Si è scelto di farne una edizione digitale per facilitarne la fruizione.

Nel libro, come segnala il prologo, sono pubblicati estratti di quella corrispondenza. In essa la futura beata apre la sua anima a san Josemaría, mostrandogli le sue gioie, le sue difficoltà e le sue speranze nel cammino di santità che sta percorrendo. Benché siano lettere scritte più di mezzo secolo fa, sono coinvolgenti anche per il pubblico di oggi. «Io stessa — ha aggiunto María Teresa Escobar — mi sono identificata con Guadalupe e ne ho ricevuto incoraggiamento. Una donna appassionata della sua professione di chimica che, con la stessa passione, si dedica a portare avanti i progetti che Dio le mette davanti, senza farsi fermare dagli ostacoli. Una donna molto realista, che ha convissuto con la malattia sin da molto giovane, che riconosce i suoi difetti e impara a ridersene, che non si tira indietro, ma è stata felice e ha vissuto intensamente ogni minuto».

Il libro si può scaricare da Itunes Apple Books e da Google Play Books. Le autrici hanno detto che l’ebook stava registrando una buona accoglienza e che in meno di un mese era stato scaricato 38.800 volte; hanno inoltre aggiunto che è in corso la traduzione in diverse lingue, come inglese, italiano, francese e portoghese.

«Guadalupe — ha concluso il rev. Francesco Russo — ha passato la sua vita nel bel mezzo della strada, come piaceva dire in italiano a san Josemaría: condivideva i doveri, le occupazioni e le nobili aspirazioni dei suoi contemporanei. Pertanto si è impegnata a rendere la società più umana e più giusta e lo ha fatto per amore di Cristo. I santi, come ha scritto Papa Francesco, sono il volto più bello della Chiesa. Ogni nuovo beato o santo è una iniezione di speranza e un compagno stimolante nel cammino di ogni cristiano».

Una novena per studenti (7-VI-2019)

«Un’ora di studio, per un apostolo moderno, è un’ora di orazione» (Cammino, 335). Guadalupe Ortiz de Landázuri, beatificata lo scorso 18 maggio, ha conformato la propria vita a questo consiglio di san Josemaría e ha raggiunto il Cielo santificando la vita ordinaria, i suoi studi e la sua professione.

La novena, scaricabile in www.opusdei.org, è destinata agli studenti per chiedere, mediante l’intercessione della beata Guadalupe, che lo studio sia, oltre che un progetto personale, un cammino per servire Dio e gli altri.

Nella Facoltà di Chimica dell’Università Complutense, Madrid (24-IV-2019)

Il 24 aprile, nella Facoltà di Chimica dell’Università Complutense di Madrid, ha avuto luogo una tavola rotonda su Guadalupe Ortiz de Landázuri. Presiedeva il decano, prof. Francisco Ortega Gómez, e sono intervenuti il prof. Luis Sánchez Martín, vice-decano e coordinatore degli Studi, don José María Sierra Carrizo, cappellano della Facoltà, la giornalista Cristina Abad e il rev. José Carlos Martín de la Hoz, vice-postulatore della causa di beatificazione.

Ortega Gómez ha aperto la riunione dando il benvenuto ai presenti e ha dichiarato che era un onore per la facoltà celebrare una tavola rotonda su una ex alunna in occasione della sua beatificazione, e ancor più nell’Anno internazionale della tavola periodica.

Tra il pubblico si trovavano diversi vice-decani e la segretaria generale, professori ordinari e liberi docenti della Facoltà e di altre Facoltà e Scuole, il vicario della prelatura dell’Opus Dei di Madrid-Ovest, don Pedro Álvarez de Toledo, il vice-rettore per gli studenti dell’Università di Navarra, Tomás Gómez-Acebo, ex alunno di chimica della Complutense, e professori di altre Università, ex alunni, il prof. Miguel Alario, ex presidente della Reale Accademia delle Scienze, e studenti.

Successivamente il professor Luis Sánchez Martín si è soffermato sulla carriera professionale di Guadalupe come chimica e ha dato lettura del curriculum di Guadalupe, che si conserva nella Facoltà.

Poi ha preso la parola il cappellano, don José María Sierra Carrizo, il quale ha sottolineato che l’Università è un luogo di accoglienza, un punto di incontro e di dibattiti nel quale, citando Papa Benedetto XVI, si cerca la verità senza pregiudizi, con libertà. La giornalista Cristina Abad, autrice del profilo La libertad de amar, ha parlato di Guadalupe come donna e come madrilena.

Don José Carlos Martín de la Hoz ha centrato il suo intervento sulla fama di santità di Guadalupe e i favori che ha concesso a molte persone.

Ha chiuso i lavori della tavola rotonda il decano della Facoltà, invitando i presenti a visitare la mostra su Guadalupe Ortiz de Landázuri in un locale attiguo alla Facoltà di Chimica. Vi erano esposti gli attestati accademici di Guadalupe (dal liceo all’università), una copia della sua tesi di dottorato, oltre a libri e altri documenti inediti. Completavano la mostra quattro pannelli sulla sua vita. Era possibile anche vedere su grande schermo il video di Guadalupe realizzato dalla giornalista María Villarino.

Romana, n. 68, Gennaio-Giugno 2019, p. 115-117.

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