La pubblicazione dell’edizione critico-storica di 'Cammino'
Settanta anni dopo che il Beato Josemaría diffondeva tra le persone del suo ambiente apostolico i primi appunti del libro che nel 1939 avrebbe poi pubblicato con il nome di Cammino, il teologo Pedro Rodríguez ha elaborato una edizione critico-storica di quest’opera, la più diffusa del Fondatore dell’Opus Dei (quattro milioni e mezzo di copie). L’Istituto Storico Josemaría Escrivá inizia così la pubblicazione delle Opere Complete del Beato Josemaría.
La presentazione dell’edizione critico-storica di Cammino si è svolta a Madrid il 13 marzo scorso. Questo monumentale volume di 1.250 pagine offre un’analisi dettagliata dell’origine e del valore teologico di ognuno dei 999 punti che compongono Cammino. Comprende anche una biografia dell’autore, la storia della redazione e l’analisi letteraria e strutturale dell’opera.
Secondo Pedro Rodríguez, docente di Teologia Sistematica nell’Università di Navarra, Cammino è “un punto di riferimento nella letteratura spirituale del secolo XX, che contiene ciò che Escrivá volle offrire alla Chiesa e al mondo”. Fu pubblicato nel 1934, e da allora ne sono uscite 368 edizioni in 44 lingue. Prossimamente vedranno la luce le traduzioni in bielorusso, guaraní, thay, norvegese e tamil (India).”In 46 capitoli — ha detto il professor Rodríguez — Josemaría Escrivá conduce il lettore su di un piano inclinato. Nei primi capitoli lo conferma nella necessità di seguire con determinazione Cristo (Orazione, Vita interiore, ecc.); poi gli mostra come camminare verso la santità (Fede, Virtù, La Chiesa, ecc.), e infine come crescere pienamente in Dio (Infanzia spirituale, L’apostolato, ecc). Ognuno di questi tre blocchi risponde al programma di vita proposto dal Beato nella frase: «Cerca Cristo, trova Cristo, ama Cristo»”. “Ognuno dei 999 punti di Cammino ha vita propria, oltre che contesti e circostanze assai diversi l’uno dall’altro. Riflette una intensa vita spirituale, pastorale e letteraria. Bisogna tenere presente che quando Josemaría Escrivá compose Cammino, l’Opus Dei era stato fondato da poco. Per lui, dunque, erano anni di vita spirituale molto intensa, che potranno essere messi meglio in luce analizzando i suoi scritti”.
“Secondo gli esperti, quest’opera è composta da aforismi o sentenze, “ma sono più che altro momenti di vita, perché egli compose il libro riunendo mille riflessioni estratte dalla sua orazione personale, dalla sua predicazione, dal suo rapporto con le anime, dalla sua corrispondenza, ecc.”. Lo stesso fondatore dell’Opus Dei, negli anni sessanta, spiegò qual era il proposito di Cammino: “Con questa pubblicazione ho cercato di preparare un lungo piano inclinato, affinché le anime possano progredire a poco a poco, così da riuscire a comprendere la chiamata divina ed essere anime contemplative anche nel mezzo della strada. Vuole essere un libro che induce a trattare ed amare Dio e a servire tutti”.
Il cardinale Alfonso López Trujillo, del Pontificio Consiglio per la Famiglia, ha ricordato nel corso della presentazione che, leggendo Cammino quando era un giovane seminarista, rimase “impressionato dal vigore delle sue considerazioni dirette e convincenti. Josemaría Escrivá — ha dichiarato — diventa così un canale della grazia di Dio e ci porta per cammini di orazione. Cammino è uno dei testi più importanti del ricchissimo panorama culturale della Chiesa”. Antonio Fontán, filologo ed ex presidente del Senato spagnolo, ha affermato che Cammino “è scritto con un linguaggio contemporaneo, moderno, che invita il lettore a intavolare un dialogo”. Nella sua redazione — ha dichiarato — si possono notare l’influenza letteraria di figure come santa Teresa di Gesù, san Giovanni della Croce, Cervantes, Calderón e Lope de Vega.
L’Istituto Storico Josemaría Escrivá, creato per studiare a fondo la figura del futuro santo, si è proposto la pubblicazione e l’analisi scientifica delle sue opere complete. Tutti gli scritti del Fondatore dell’Opus Dei vedranno la luce divisi in cinque serie: opere edite, opere inedite, epistolario, autografi e predicazione orale.
Romana, n. 34, Gennaio-Giugno 2002, p. 122-123.