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Intorno alla IV Giornata Mondiale della Gioventù

Fin dal giorno in cui, nel marzo dello scorso anno, Giovanni Paolo II convocò per il 19 e il 20 agosto del 1989 la IV Giornata Mondiale della Gioventù, da celebrarsi a Santiago de Compostela, molti fedeli della Prelatura cominciarono a mobilitarsi per assencondare l'iniziativa.

Nel messaggio diffuso la prima domenica di Avvento del 1988, il Santo Padre propose il tema dell'incontro: -Gesù Cristo: Via, Verità e Vita-. Immediatamente i Vescovi gli fecero eco, invitando i giovani delle proprie diocesi a parteciparvi in gran numero ed indicando nella pratica della Penitenza e dell'Eucaristia i momenti culminanti della catechesi di preparazione.

In tutte le diocesi della Spagna la risposta dei membri della Prelatura si è articolata in una pluralità di iniziative, nate dal vivo desiderio di contribuire al felice esito di quello che è stato a ragione considerato come il più imponente pellegrinaggio della storia giacobea. Un sacerdote della Prelatura, per esempio, ha curato la pubblicazione di due raccolte di testi del Santo Padre, intitolate rispettivamente -En camino- e -Tu vida- e introdotte l'una da un prologo di Mons. Rouco e l'altra da una prefazione del Card. Suquía, Arcivescovo di Madrid e Presidente della Conferenza Episcopale Spagnola. Nel mese di luglio, una casa editrice che si avvale dell'attiva collaborazione di alcuni fedeli della Prelatura ha pubblicato l'opera -Juan Pablo II, peregrino por el Evangelio-, presentata alla stampa in una conferenza cui ha voluto intervenire anche il Card. Joseph Ratzinger.

Gli universitari del Colegio Mayor Almonte, di Siviglia, hanno organizzato, presso la Facoltà di Farmacia dell'Università, un ciclo di conferenze sulle radici cristiane dell'Europa nell'insegnamento di Giovanni Paolo II. Un'iniziativa analoga ha richiamato a Santiago una media di trecento partecipanti ad ogni dibattito; tra i relatori, personalità assai note al pubblico spagnolo, come Covadonga O'Shea, direttrice della rivista —Telva-, e la cantautrice María Ostiz.

Degne di particolare rilievo, sia per l'impegno profuso sia per le risposte ricevute, sono state le iniziative miranti a sensibilizzare i giovani al rinnovamento spirituale proposto dal Papa come scopo fondamentale della Giornata. Presso l'Università di Navarra è stata organizzata una serie di corsi di formazione dottrinale per gli studenti di tutte le Facoltà, diversi cicli di incontri d'approfondimento del magistero di Giovanni Paolo II, lezioni catechetiche sul Sacramento della Penitenza, proiezioni di cortometraggi sugli incontri del Papa con i giovani, veglie eucaristiche nelle cappelle universitarie.

Attività analoghe sono state organizzate nei Centri della Prelatura di tutta la Spagna. Da segnalare quelle allestite nei mesi estivi in Andalusia, allo scopo di preparare alla Giornata gli studenti che trascorrevano le vacanze nelle località turistiche: fra le altre, ricordiamo quelle promosse dai clubs Tamarindos, di Cadice, e Peñalmar, di Jerez de la Frontera, presso il Centro per incontri e ritiri spirituali Pozoalbero.

Migliaia di malati e bisognosi, stimolati da studenti che ricevono formazione cristiana nei Centri della Prelatura, hanno offerto le proprie sofferenze per i frutti apostolici della Giornata. Alla medesima intenzione sono state dedicate veglie notturne al Santissimo Sacramento nei Centri dell'Opus Dei di tutta la Spagna e innumerevoli pellegrinaggi a santuari mariani.

Santiago de Compostela è stata la città in cui si sono maggiormente concentrate le attività preparatorie. Un gruppo di universitari, residenti presso il Colegio Mayor La Estila, ha dato vita a un Comitato che è riuscito a coinvolgere centinaia di studenti in attività di preparazione: una Liturgia eucaristica settimanale presso la cappella universitaria, riaperta per l'occasione al culto; l'istallazione di un punto di vendita di libri sul Santo Padre in una piazza centrale della città; riunioni informative presso le diverse Facoltà; lettere alla stampa locale; proiezioni di audiovisivi nelle scuole. Il dato più interessante è costituito dal numero progressivamente crescente degli studenti accostatisi ai Sacramenti.

-Vi siete messi in cammino da tutti i Paesi dell'Europa, da tutti i continenti. Alcuni di voi sono venuti a piedi come gli antichi pellegrini; altri in bicicletta, in nave, in autobus, in aereo... Siete venuti per riscoprire qui, a Santiago, le radici della vostra fede, per impegnarvi, con cuore generoso, nella "nuova evangelizzazione", alle soglie, ormai, del terzo millennio-.

Con queste parole il Santo Padre ha salutato i seicentomila giovani presenti sul Monte do Gozo: una vera alluvione di ragazzi e ragazze riversatasi sulla Galizia con tutti i mezzi a disposizione. Tra essi molti fedeli della Prelatura e loro amici provenienti, oltre che da tutte le diocesi spagnole, da diversi Paesi europei e da altri Continenti.

Nei giorni 13 e 15, si è svolto il -Foro Internacional de la Juventud-, indetto dal Pontificio Consiglio dei Laici e presieduto dal Card. Eduardo Pironio. Con i duecentocinquanta giovani di tutto il mondo, invitati in rappresentanza dei Cooperatori dell'Opus Dei sono intervenuti la Dott.ssa Carmen Pinillos Salgado, di Madrid, e e il Prof. John Agnew, B.A. in Letteratura Americana e Informatica della Columbia University di New York.

Il 15 agosto è iniziata la Settimana Previa, che ha offerto ai pellegrini delle diverse aree linguistiche un insieme di attività specifiche, come tavole rotonde, veglie di preghiera e incontri catechistici, a cura di personalità ecclesiastiche, fra cui il Vicario Regionale dell'Opus Dei per la Spagna, Mons. Tomás Gutiérrez Calzada, e contraddistinti da una partecipazione particolarmente nutrita. Tale preparazione è stata caratterizzata dall'accentuazione del ruolo del Sacramento della Penitenza nella vita cristiana. Un elevato numero di confessori è stato costantemente a disposizione dei pellegrini in parecchie chiese della città.

La veglia e la solenne Liturgia eucaristica sul Monte do Gozo hanno rappresentato la fase culminante della Giornata Mondiale della Gioventù. Le televisioni e la stampa di tutto il mondo hanno divulgato le esortazioni ad un deciso impegno cristiano che il Santo Padre ha rivolto a tutti i giovani; ma come fare il resoconto dei frutti interiori che esse hanno suscitato nelle coscienze? -Non abbiate paura ad essere santi-: questo appello, che costituisce il nucleo dell'omelia conclusiva, ha destato in tanti cuori un'eco profondissima e immediata. Basti pensare che decine di sacerdoti della Prelatura, assieme ad altri sacerdoti, sono rimasti per tutta la notte sul Monte do Gozo e, fino alla celebrazione eucaristica del mattino seguente, hanno ininterrottamente ascoltato confessioni.

Al termine dell'incontro compostelano, parecchi dei partecipanti hanno manifestato il proposito di rimeditare le parole del Santo Padre, di individuarne le applicazioni pratiche alla propria vita, di rendere più assidua anche in futuro la propria formazione dottrinale e spirituale.

Nelle settimane immediatamente successive, i fedeli della Prelatura si sono adoperati per riprendere i discorsi tenuti dal Papa in centinaia di meditazioni, lezioni e riunioni informali; le pubblicazioni dei Centri o delle Associazioni giovanili hanno riportato ampie cronache e commenti sul pellegrinaggio giacobeo. Inoltre sono state organizzate presso Centri dell'Opus Dei conferenze di approfondimento, fra cui quelle che hanno richiamato varie centinaia di giovani nell'Oratorio de Santa María de Bonaigua, a Barcellona.

Romana, n. 9, Luglio-Dicembre 1989, p. 272-274.

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