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«Stuff», un dibattito aperto sul nostro rapporto con i beni materiali

Le iniziative riportate in questa sezione includono attività educative, assistenziali, culturali, ecc. promosse da fedeli della Prelatura e cooperatori insieme a molte altre persone, cattolici e non cattolici. Chi si impegna a gestire queste attività – assumendosene la piena responsabilità, anche economica – cerca di rispondere alle esigenze del suo Paese o del suo ambiente, senza alcuna discriminazione nei riguardi delle altre persone quanto a razza, religione o status sociale.

La prelatura dell’Opus Dei, attraverso accordi con i promotori o nei modi stabiliti dagli statuti di ogni ente, contribuisce allo sviluppo di queste iniziative di interesse sociale, offrendo orientamento cristiano, dottrinale e morale, e cura sacerdotale, sempre nel pieno rispetto della libertà delle coscienze.

«Stuff», un dibattito aperto sul nostro rapporto con i beni materiali

Durante la scorsa Quaresima, attraverso www.opusdei.org, è stato lanciato il documentario e il progetto «Stuff», un dibattito fra sette famiglie di Paesi e ambienti diversi, che tuttavia condividono la stessa preoccupazione: che i loro figli stabiliscano un sano rapporto con i beni materiali e sappiano usarli in modo responsabile.

Partendo da ciò che hanno imparato durante l’infanzia e dai sogni che fanno sul loro futuro, i genitori di queste sette famiglie riflettono su uno stile di vita sostenibile e promotore del bene comune che cercano di infondere nei loro figli. Vogliono trasmettere loro uno stile di vita cristiano affinché sappiano godere di quello che hanno e, anche in situazioni di necessità o in momenti critici in campo economico, non perdano la speranza.

Il progetto e le interviste sono precedenti all’arrivo del Covid-19. La situazione mondiale dovuta alla pandemia – comprese le sue conseguenze economiche –, la pubblicazione dell’Enciclica Fratelli tutti e la convocazione dell’Anno della Famiglia facevano intravedere un’occasione speciale per rispondere alla chiamata del Papa a essere «costruttori di un nuovo legame sociale», consapevoli che «l’esistenza di ciascuno di noi è legata a quella degli altri: la vita non è tempo che passa, ma tempo di incontro» (Fratelli tutti, n. 66).

Durante la Quaresima numerose istituzioni (centri culturali, club giovanili, associazioni familiari, parrocchie, scuole, ecc.) hanno organizzato incontri per studiare a fondo questo invito.

Il punto di appoggio principale è stato un documentario in due versioni (una di quindici minuti e l’altra di più di mezz’ora) con lo stesso titolo (Stuff), opera della produttrice María del Rincón. È possibile scaricarlo dal link https://opusdei.org/es/article/stuff/

In entrambe le versioni alcuni testimoni raccontano da dove provengono e come i genitori hanno insegnato loro il giusto rapporto da avere con le cose, esplicitamente o implicitamente, con le parole o con l’esempio, e poi come essi stessi lo hanno insegnato ai loro figli.

Diversi intervistati spiegano che vivere in un mondo di eccessiva abbondanza non sempre vuol dire che le nostre necessità, reali o immaginarie, debbano essere soddisfatte. In tal senso il documentario sottolinea l’importanza che in famiglia si parli di queste cose, che si rifletta su che cosa vogliamo e perché lo vogliamo. Così facendo, si può trasmettere ai nostri figli un’educazione coerente con una concezione cristiana dei beni materiali: temi che sono presenti nella vita quotidiana di molte famiglie.

Il documentario termina con un’affermazione di san Josemaría che in qualche modo sintetizza l’insieme dei contenuti: «Quello di cui hai bisogno per avere una vita felice non è una vita facile, ma un cuore innamorato».

Sulla stessa pagina web viene anche segnalata la possibilità di scaricare una guida con domande utili per la conversazione e un opuscolo da condividere con gli amici.

Romana, n. 72, Gennaio-Giugno 2021, p. 99-100.

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