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Messaggio dell’1 ottobre, in vista dell’anniversario della fondazione dell’Opus Dei

Carissimi, Gesù mi protegga le mie figlie e i miei figli!

Durante lo scorso mese di settembre, a Roma, abbiamo dedicato alcuni giorni a riflettere sulla necessità e sulle sfide della formazione cristiana ai nostri giorni. Ricordavamo, fra gli altri aspetti, la convinzione di nostro Padre che la formazione che si dà nell’Opus Dei deve avere lo scopo di «formare cristiani pieni di ottimismo e di decisione, capaci di vivere nel mondo la loro avventura divina»[1].

Viviamo – e aiutiamo gli altri a vivere – con un ottimismo pieno della speranza di sapere che non contiamo solo né principalmente sulle nostre povere forze, ma sulla grazia di Dio (cfr. Mt 28, 20). Con decisione, senza abbandonarci all’inerzia, restando sempre in ascolto dello Spirito Santo (cfr. 2 Cor 3, 6). Così potremo lanciarci ogni giorno, con santa audacia, nell’avventura di portare l’amicizia di Cristo a tutte le persone nel contesto della vita ordinaria (cfr. Mc 16, 15).

Ora che ci avviciniamo a un nuovo 2 ottobre, queste considerazioni ci possono aiutare a continuare ad alimentare in ognuno di noi, e in molte altre persone, l’ottimismo e lo slancio nell’avventura di mettere Gesù in cima a tutte le attività umane.

A conclusione di queste righe vi chiedo preghiere per i frutti del mese missionario straordinario indetto da Papa Francesco e per il Sinodo dei vescovi che comincerà tra pochi giorni a Roma.

Roma, 1 ottobre 2019

[1]San Josemaría, Lettera 2-X-1939.

Romana, n. 69, Luglio-Dicembre 2019, p. 260-261.

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