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Verbale della Cerimonia

In nomine Domini. Amen. Romæ, die 27 ianuarii anni a rep. sal. 2017, hora 10 ac dimidia ante meridiem, Rev.mus Dominus Ferdinandus Ocáriz Braña, Dei et Apostolicæ Sedis gratia Prælatus Operis Dei, sollemnem ingressum fecit in suam ecclesiam prælatitiam Sanctæ Mariæ de Pace. Postquam coram tabernaculo oravit in sacello Sanctissimi Sacramenti et sepulcra veneratus fuit dilectissimorum suorum prædecessorum Beati Alvari del Portillo et Exc.mi ac Rev.mi Domini Xaverii Echevarría, Episcoporum, Prælatus deosculatus est Crucifixi imaginem quam ei obtulit Rev.mus Dominus Gulielmus Derville, qui deinde aspersorium aquæ benedictæ ei præbuit, qua aspersit clerum et reliquos fideles in ecclesia adstantes.

Deinde, indutis sacris vestibus in secretario, Sacrosanctum Missæ Sacrificium concelebravit cum Rev.mis Dominis Mariano Fazio, Vicario generali, Antonio Pujals, Gulielmo Derville, Ignatio Celaya, Iosepho Xaverio Marcos et Iosepho Andrea Carvajal.

Post venerationem altaris, sub quo conditum est sacrum corpus Sancti Iosephmariæ Escrivá, Fundatoris Operis Dei, Rev.mus Dominus Marianus Fazio verba salutationis dixit, exprimens omnium desiderium vitam agendi fidelissime iuxta spiritum a Sancto Conditore nostro traditum, unum effecti cum Patre ac Prælato, prout exemplo suo docuerunt Beatus Alvarus del Portillo atque dilectissimus Xaverius Echevarría, eius prædecessores, in Ecclesiæ sanctæ servitium atque in arcta unione cum Romano Pontifice et Episcopis communionem cum ipso servantes.

Adstantes omnes, singillatim, Prælati manum osculati sunt (cfr. S. Ioannes Paulus II, Adhort. ap. post-synodalis Pastores gregis, n. 7).

Missa celebrata est actionis gratiarum. Post lectum Sanctum Evangelium, Prælatus homiliam fecit, in cuius initio verba Salomonis Regis recoluit quæ in prima lectione Missæ exstant: Benedictus Dominus qui dedit requiem populo suo (1

Reg 8, 56). Hæc verba, commentatus est Prælatus, apte adhiberi possunt ad gratias Deo agendas propter pacem quæ exoritur ex unitate Operis, quæ pax a Deo confertur quæque, ut Sanctus Paulus asserit, ipse est Christus: Ipse est enim pax nostra (Eph. 2, 14), sed ab unoquoque nostrum etiam pendet, pro mensura qua cum Iesu Christo coniungimur.

Fons est pacis scire nos filios Dei esse, ut Sanctus Paulus ait in lectione altera: Elegit nos in Ipso (Eph 1, 4). Filiatio divina est fundamentum spiritus Operis Dei et possibile efficit ut eius fideles sint semper seminatores pacis et gaudii, ut aiebat Sanctus Iosephmaria Escrivá de Balaguer.

Dein Prælatus locutus est circa figuram Patris in Prælatura. Virtutes recolens a Sancto Iosephmaria in Statutis enumeratas atque in cathedra huius ecclesiæ prælatitiæ incisas, mentionem fecit prudentiæ, pietatis atque amoris erga Ecclesiam et Romanum Pontificem. In mentem revocans unam ex tribus iaculatoriis precibus quæ aliquo modo complectuntur spiritum Operis Dei, fideles impulit ad orandum ut impensius semper ad actum deducatur Sancti Iosephmariæ lemma: Omnes cum Petro ad Iesum per Mariam!

Prælatus asseruit plene conscium se esse debere se filias filiosque suos diligere, quapropter orationem postulavit quoque ut Dominus corda Patris omniumque prælaturæ fidelium dilatet sicque adimpleatur desiderium adeo frequenter expressum a carissimo Xaverio, eius prædecessore: Ut diligatis invicem, ut diligatis invicem!, qui amor per Iesu Christi Cor transire semper debet.

Cuncta hæc desideria Pater in manibus posuit Beatissimæ Virginis, Matris Ecclesiæ et Operis Dei Reginæ, ut nova hæc pagina nostræ historiæ Dei misericordiarum historia esse pergat.

In fine Missæ, Prælatus benedictionem apostolicam impertivit.

Ita est. Testor ac fidem facio. Laus Deo.

Apud ecclesiam prælatitiam Sanctæ Mariæ de Pace, die, mense et anno ut supra

Josephus Andreas Carvajal

Curiæ prælatitiæ Cancellarius

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Ecco una traduzione dell’originale latino del Verbale della Cerimonia:

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In nomine Domini. Amen. In Roma, il 27 gennaio 2017, alle ore 10.30 del mattino, il Rev.mo Mons. Fernando Ocáriz Braña, per grazia di Dio e della Sede Apostolica prelato dell’Opus Dei, ha fatto il solenne ingresso nella sua chiesa prelatizia di Santa Maria della Pace. Dopo aver pregato davanti al tabernacolo nella cappella del Santissimo Sacramento e venerato i sepolcri dei suoi amatissimi predecessori — il beato Álvaro del Portillo e l’Ecc.mo e Rev.mo Mons. Javier Echevarría, vescovi — il prelato ha baciato il crocifisso che gli presentava il Rev.mo Mons. Guillaume Derville e, ricevuto l’aspersorio, ha asperso con l’acqua benedetta il clero e gli altri fedeli presenti nella chiesa.

Si è poi recato nella sacrestia, dove ha rivestito i paramenti sacri per la Santa Messa, che ha concelebrato con i Rev.mi Monsignori Mariano Fazio, vicario generale, Antonio Pujals, Guillaume Derville, Ignacio Celaya, José Javier Marcos e José Andrés Carvajal.

Dopo la venerazione dell’altare, sotto il quale si trova il sacro corpo di san Josemaría, fondatore dell’Opus Dei, il Rev.mo Mons. Mariano Fazio gli ha porto il saluto e ha ricordato il desiderio che tutti proviamo di vivere fedelissimamente lo spirito del nostro santo fondatore, uniti al Padre e prelato, seguendo l’esempio dei suoi predecessori, il beato Álvaro del Portillo e l’amatissimo Javier Echevarría, per servire la Chiesa in stretta unione con il Romano Pontefice e i vescovi in comunione con lui.

Tutti i presenti sono passati uno dopo l’altro a baciare la mano del prelato (cfr. San Giovanni Paolo II, Esort. ap. postsinodale Pastores gregis, n. 7).

È stata celebrata la Messa di ringraziamento. Dopo la lettura del Santo Vangelo, il prelato ha pronunciato l’omelia.

Prendendo spunto dalla prima lettura, ha citato alcune parole del re Salomone che si trovano nel primo libro dei Re: «Benedictus Dominus qui dedit requiem populo suo» (1 Re 8, 56), e ha detto che si possono impiegare per rendere grazie al Signore per la pace che nasce dall’unità dell’Opera; una pace che concede Dio e che, come afferma san Paolo, è lo stesso Cristo - «Ipse est enim pax nostra» (Ef 2, 14) - ma che dipende anche da ciascuno di noi nella misura in cui siamo uniti a Cristo.

È sorgente di pace sapere di essere figli di Dio, come dice san Paolo nella seconda lettura: «Elegit nos in Ipso» (Ef 1, 4). La filiazione divina è il fondamento dello spirito dell’Opus Dei, ed è ciò che rende possibile che i suoi fedeli siano sempre seminatori di pace e di gioia, come diceva san Josemaría Escrivá.

Poi il prelato ha parlato della figura del Padre nella Prelatura. Ricordando le virtù enumerate da san Josemaría negli Statuta e incise sulla sede di questa chiesa prelatizia, ha citato la prudenza, la devozione e l’amore alla Chiesa e al Romano Pontefice. Ricordando una delle tre giaculatorie che riassumono in qualche modo lo spirito dell’Opus Dei, ha esortato i fedeli a pregare perché diventi sempre più realtà la massima di san Josemaría: Omnes cum Petro ad Iesum per Mariam!

Il prelato ha dichiarato di essere pienamente consapevole del dovere di amare le sue figlie e i suoi figli. Ha chiesto pertanto di pregare perché il Signore dilati il suo cuore e quelli di tutti i fedeli della Prelatura, perché si adempia il desiderio tante volte espresso dal suo predecessore, l’amatissimo don Javier: Vogliatevi bene, vogliatevi bene! Questo amore deve passare sempre attraverso il cuore di Gesù Cristo.

Ha deposto tutte queste intenzioni nelle mani della Santissima Vergine, Madre della Chiesa e Regina dell’Opus Dei, affinché questa nuova pagina della nostra storia continui a essere la storia delle misericordie di Dio.

Alla fine della Santa Messa il prelato ha impartito la benedizione apostolica.

Questo attesto e di ciò faccio fede. Lode a Dio.

Nella chiesa prelatizia di Santa Maria della Pace, il giorno, il mese e l’anno sopra indicati.

José Andrés Carvajal

Cancelliere della Curia Prelatizia

Romana, n. 64, Gennaio-Giugno 2017, p. 26-29.

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