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In breve

Abidjan (Costa d’Avorio)

Progetto Wassa

Il Progetto Wassa è una iniziativa di assistenza medica e sociale promossa da studenti e giovani medici attraverso la Association pour le Développement Social et Culturel (ADESC).

In sostanza, le persone coinvolte sono gli studenti dal secondo all’ottavo anno di Scienze Sanitarie e alcuni medici interni degli ospedali. La maggioranza partecipa alle attività di formazione del Centro Culturale Comoë. L’attività si svolge a Wassa, un suburbio di Abidjan sprovvisto di ogni struttura sanitaria.

Gli abitanti di Wassa provengono da tutte le regioni della Costa d’Avorio, ma anche dai Paesi vicini: Burkina-Faso, Mali, Ghana, Togo, Senegal, Mauritania. Le condizioni di vita nelle baracche del quartiere sono precarie e insalubri. Gli uomini che hanno un salario lavorano come cuochi o come guardiani nelle villette dei quartieri limitrofi. Alcune donne svolgono piccole attività commerciali (vendita di acqua gelata, brioche, ecc.) per contribuire al bilancio familiare.

Il Progetto Wassa ha avuto inizio nel giugno del 2006. Ogni sabato i volontari si trasferiscono a Wassa per occuparsi dei loro amici (così li chiamano: infatti sono molto uniti ai loro pazienti, con i quali si è creato un rapporto molto cordiale). Il ritorno a casa, al termi-ne della sessione, di solito subisce qualche ritardo perché spesso vi sono più pazienti del previsto ed è difficile staccare all’orario esatto.

Ogni sessione ha cinque tipi di attività: sensibilizzazione dei pazienti sulle malattie alle quali sono esposti, determinazione delle costanti fisiologiche, visita sanitaria, cura delle ferite (soprattutto nei bambini) e distribuzione di medicinali. La media dei pazienti è di 68 per sessione. Il numero di medici e studenti che li assistono oscilla tra i 15 e i 20.

Nelle prime sessioni le malattie più comuni erano le amebiasi intestinali, la salmonella, la malaria e la scabbia: vale a dire, le malattie dovute all’insalubrità della zona e alla mancanza di igiene. Questa constatazione ha indotto i promotori dell’iniziativa a insistere sulla prevenzione, perché si rendevano conto che non serviva a nulla distribuire medicamenti se non si faceva qualcosa per evitare che le infezioni si riproducessero. Molto efficaci si sono dimostrati alcuni grandi cartelli sul modo di evitare le malattie e sulle conseguenze della mancanza di igiene.

Il progetto è per tutti una magnifica esperienza. Permette a molti studenti di mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti in facoltà, di acquisire una certa formazione sanitaria e, soprattutto, di apprezzare la responsabilità di mettere con generosità il loro tempo, le loro energie e il loro sapere a disposizione delle persone bisognose.

Amajarí (Brasile)

Volontariato nella regione amazzonica

Per dieci giorni durante le vacanze estive, nel gennaio del 2007, una trentina di studenti e di giovani professionisti hanno partecipato a un programma di assistenza alle famiglie del villaggio di Trairão, in piena foresta amazzonica. Trairão ha circa 700 abitanti sparsi in piccoli gruppi. E’ uno dei villaggi più isolati e poveri della zona. Fa parte del comune di Amajarí e dista 230 chilometri da Boa Vista, capitale dello Stato di Roraima, all’estremo nord del Brasile.

I volontari, che frequentano le attività formative della Prelatura in diverse città del Paese, hanno lavorato al progetto per mesi prima di mettere a punto il programma completo: assistenza medica e odontoiatrica d’urgenza, lezioni di igiene e primi soccorsi, nozioni fondamentali di informatica, istallazione di computer, catechesi a bambini e adulti e ristrutturazione della cappella del villaggio.

Come prima misura, Pedro Paulo Magalhães, consulente di informatica, ha coordinato una campagna di donazioni che è durata sei mesi, fino a raccogliere il necessario per lo svolgimento del programma: tre tonnellate di materiale da costruzione per la cappella, 5.000 medicine, due poltrone odontoiatriche, sei computer con relative stampanti, una antenna per entrare in internet, ecc. Il Ministero dell’Aeronautica ha messo a disposizione un aereo da trasporto e si sono ottenuti anche i biglietti aerei per gli studenti. Una famiglia ha donato il materiale liturgico per la cappella: immagini, arredi, tovaglie e un tabernacolo.

Il programma si è avvalso fin dal primo momento dell’aiuto di un Cooperatore dell’Opus Dei, ufficiale del 7° Batalhão de Infantaria de Selva acquartierato a Boa Vista, che ha fornito un decisivo sostegno logistico, soprattutto in ciò che riguarda il traspor-to degli studenti e del materiale attraverso le strade di terra battuta che penetrano nella foresta.

L’iniziativa poteva disporre anche dell’assistenza di don Michelino Roberto, un sacerdote dell’Arcidiocesi di San Paolo, Cooperatore della Società Sacerdotale della Santa Croce, che ogni giorno celebrava la Santa Messa, impartiva lezioni di catechesi e risolveva o affrontava altre questioni pastorali più specifiche.

Gli studenti si sono divisi in gruppi di lavoro. Sotto il coordinamento del dottor Márcio Makoto Nishida, il gruppo medico ha fatto 450 visite, un parto d’urgenza e un intervento immediato dovuto a un incidente del lavoro. Rafael Yagüe, professore della Facoltà di Odontoiatria dell’Università di San Paolo, con l’aiuto di due studenti, ha diretto 160 visite odontoiatriche e ha impartito 10 ore di lezioni sui primi soccorsi e sull’igiene, che includevano la distribuzione di materiale per l’igiene orale. Nella scuola del villaggio sono stati i-stallati 6 computer in rete e sono state impartite 30 ore di lezioni teoriche e pratiche di informatica.

Anche il gruppo incaricato dei lavori nella piccola chiesa del villaggio ha operato intensamente. Il giorno previsto è stato possibile inaugurare la nuova cappella con la cele-brazione della Messa di san Josemaría con l’intervento di tutte le famiglie. Alla fine tutti hanno cantato la Salve Regina davanti a una immagine della Madonna.

Gli abitanti di Trairão hanno regalato agli studenti le cose migliori che avevano: prodotti della pesca, polli e frutta. Ai volontari rimane la soddisfazione di aver potuto servire i più bisognosi, come ha dichiarato, ormai di ritorno all’aeroporto di San Paolo, il giovane studente Leonardo Sakuramoto: “Non ho mai lavorato tanto, ma sono state le più belle vacanze della mia vita”.

Bodjondé (Togo)

Fondazione Takeli: inaugurazione di un nuovo Centro scolastico

La Fondazione Takeli è nata a Granada (Spagna) nel 2005. Il suo ideatore, Ra-ymond Dyssyrama Takeli, che vive in Spagna, è di Bodjondé, un piccolo villaggio togolese di 1.900 abitanti. L’obiettivo della fondazione è quello di dare una certa educazione ai bam-bini del villaggio.

In poco tempo la fondazione ha costruito una scuola e un istituto, ma ha anche coperto le quote di scolarità di 451 bambini: ognuna costa ogni anno l’equivalente di 4 euro, una cosa che, anche se agli amici granadini di Raymond sembra incredibile, è una cifra esorbitante per gli abitanti di Bodjondé. Inoltre, grazie a donazioni soprattutto di alcune società, è stato possibile distribuire ai bambini materiale scolastico e sportivo: quaderni, lapis, zainetti, e anche magliette, palloni da calcio, ecc.

“Io sono nato in una famiglia molto numerosa, di 23 fratelli — ha spiegato Raymond Takeli in una intervista —. E questo mi ha segnato. Ma il punto iniziale, lo spunto che ha fatto sorgere questa idea… è stata una lettera inviatami a Granada da una delle mie sorelle nel gennaio del 2005: avevano espulso dalla scuola due sue figlie perché non potevano pagare le tasse scolastiche. La cosa produsse in me una grande tristezza e pensai di essere un togolese privilegiato che vive a Cullar Vega con una splendida moglie e due bambini assai svegli. Il mio stipendio di maestro di francese non mi permette di fare cose straordinarie, però decisi di fare qualcosa. Inoltre sono un Soprannumerario dell’Opus Dei e mi hanno parlato spesso della responsabilità dei cristiani nel campo della giustizia sociale”.

Così Raymond cominciò a spiegare ai propri alunni ciò che potevano significare 4 euro nella foresta africana. Allora uno mi disse: ‘Monsieur, io posso pagare le tasse per tre bambini’. E un altro: ‘Io per cinque’; e un altro: ‘Io per uno’. E un altro ancora: ‘Ne parlerò a mio padre’. Così abbiamo cominciato. Poi alcuni amici mi hanno aiutato a creare le basi della fondazione…”.

Il motto della fondazione è: Aiuta, certo; ma soprattutto educa. Nell’impegno di portarla avanti si sono via via aggiunte ditte commerciali ed enti pubblici, come l’Università di Granada e i consigli comunali di Armilla e di Cullar Vega, ma soprattutto molte persone singole: per esempio, molti alunni e anche padri e madri sia dei centri scolastici Mulhacén (dove Raymond insegna) e Monaita, sia di altre scuole.

Nel 2006, grazie a donazioni di vari importi, anche da parte di società edili, sono entrate in funzione a Bodjondé una scuola, una farmacia (alla quale periodicamente si inviano dalla Spagna casse di medicinali) e un pozzo di acqua. Il 28 maggio di quest’anno si è inaugurata una scuola con quattro aule.

Bogotá (Colombia)

Un Programma di Iniziazione per Moderatori di Orientamento Familiare - PIMOF

La pressione ambientale contro la struttura familiare alcune volte è molto forte. Preoccupati per questa situazione, alcune giovani coppie di coniugi colombiane hanno deciso di dare impulso alla creazione di Centri di Orientamento Familiare che diano corsi sull’educazione dei figli e sulle relazioni coniugali, utilizzando le nuove metodologie di formazione con le quali si lavora nelle scuole d’affari.

L’obiettivo di questi corsi è ottenere che le coppie partecipanti, trattando i temi educativi dei loro figli, in un clima di amicizia e mediante lo studio di casi pratici, scoprano la ricchezza della vita di famiglia per la crescita della persona.

Per raggiungere questo scopo, nel mese di marzo, a Bogotá, ha avuto inizio il Programma di Iniziazione per Moderatori di Orientamento Familiare (PIMOF), al quale hanno partecipato 63 coppie di diverse città del Paese. È stato condotto dal professor Luis Carreras, del FERT di Barcellona (Spagna), un’organizzazione attiva nel campo della famiglia dal 1968.

I partecipanti al PIMOF hanno adottato la metodologia del caso applicata all’Orientamento Familiare e si sono esercitati nelle diverse tecniche della comunicazione. Inoltre hanno preso contatto con la struttura generale e con ognuno dei blocchi tematici dell’Orientamento Familiare.

Attualmente i promotori dell’iniziativa stanno trattando un accordo di cooperazione col FERT per poter impartire corsi in tutto il territorio nazionale.

Dreistetten (Austria)

Col fratello del Papa

Dal 28 al 29 maggio si è tenuto l’incontro per sacerdoti e seminaristi che ha luogo tutti gli anni nella Tagungshaus Hohewand (Dreistetten, Bassa Austria). Il tema delle giornate (“Benedetto XVI: la sua persona, la sua teologia e il suo pontificato”) era accentuato dalla visita del Papa in Austria a motivo dell’850° anniversario del santuario di Mariazell, nel mese di settembre.

Alle giornate si sono presentati più di 70 fra sacerdoti e seminaristi. Uno dei conferenzieri è stato il fratello del Papa, Mons. Georg Ratzinger, che con grande naturalezza e familiarità ha raccontato molti aneddoti dell’infanzia e del periodo di formazione del Papa, mettendo in rilievo la sua profonda vita di fede. Da parte sua, Dominik Hartig, responsabile per l’area tedesca dell’agenzia di notizie cattolica Zenit, ha parlato delle linee generali del pontificato di Benedetto XVI.

Martedì 29 il Vicario Regionale dell’Opus Dei in Austria, Mons. Martin Schlag, ha dissertato sull’iter teologico di Josef Ratzinger. Più tardi il Vescovo ausiliare di Graz, Mons. Franz Lackner, ha esposto le idee principali sul significato della visita del Santo Padre a Mariazell in settembre.

Le Giornate hanno aiutato ad approfondire gli insegnamenti del Papa e a preparare spiritualmente la sua visita.

Kreuzweingarten (Germania)

Un simposio sull’economia domestica

Convinti della necessità di rivitalizzare le famiglie e le buone consuetudini della società, il 2 giugno 2007 ha avuto luogo ad Haus Hardtberg un ciclo di conferenze per specialisti nel campo dell’economia domestica. Sono stati invitati esperti del settore e i rappresentanti di alcune corporazioni tedesche che promuovono il lavoro domestico.

Kristin Schlegel-Matties, docente dell’Università di Paderborn, Heide Steiger, im-prenditrice, Anette Brammer, insegnante di scuola media, e Dörte Folkers, dell’Associazione Tedesca dell’Alimentazione, sono state alcune delle conferenziere. Hanno trattato temi di natura diversa, ma tutti con un denominatore comune: l’importanza della vita di famiglia e del lavoro domestico, oltre che del loro riconoscimento da parte della società.

È rimasta in tal modo chiara la necessità di costruire una società favorevole alla famiglia, che renda di più facile soluzione il problema di conciliare il lavoro professionale della donna con i suoi compiti di madre e di educatrice. Heide Steiger ha esposto il programma di consulenze che mette a disposizione delle imprese che desiderano rendere più facile ai lavoratori conciliare un lavoro professionale esigente con la cura della famiglia. L’esperienza è assai positiva: nella misura in cui l’impresa si mette in sintonia con gli obblighi familiari dei propri lavoratori e suggerisce loro soluzioni concrete (orari di lavoro più flessibili, possibilità di lasciare i bambini nella nursery della ditta), si crea un rapporto di fiducia che oltretutto migliora la qualità del lavoro.

Madrid (Spagna)

Mozart per il Messico

Il 27 gennaio ha avuto luogo un concerto a beneficio di un campo di lavoro che alcuni studenti della Residenza Universitaria Moncloa avrebbero realizzato a Tlapa (Messico). Il concerto faceva parte delle celebrazioni per il 250° anniversario della nascita di Mozart. È stato eseguito dal Coro del Politecnico di Madrid e dall’Orchestra Accademica di Madrid.

Nei campi di lavoro organizzati dalla Residenza Universitaria Moncloa sin dal 1983 in Polonia, Romania, Russia, Ecuador, Colombia, Bolivia, Argentina e Messico sono stati attuati, in collaborazione con le istituzioni locali, progetti di architettura sociale (costruzione o ristrutturazione di scuole, abitazioni, chiese, ecc.) e attività di assistenza alle persone (lezioni per bambini e adulti, visite alle famiglie e vari servizi comunitari).

Situata sui monti del Guerriero, Tlapa è cresciuta in modo caotico attorno a un con-vento del XVI secolo, oggi cattedrale. Si tratta di una popolazione estremamente povera, e la situazione si aggrava nei dintorni della città.

Nell’ultimo campo di lavoro a Tlapa, i volontari della Residenza Universitaria Moncloa hanno costruito alcune aule nelle comunità indigene di San Isidro e La Angostura, hanno organizzato una scuola estiva a San Isidro (40 bambini) e un’altra nella clinica della ONG MAS (80 bambini), hanno visitato più di 60 famiglie bisognose della zona, prestando servizi di vario genere, e sono personalmente intervenuti in operazioni di pulizia e igiene nel dirupo di San Nicolás e ne La Hacienda.

Messico D.F.

I porti del Mediterraneo

La Scuola Superiore di Amministrazione delle Istituzioni (ESDAI) dell’Università Panamericana è una iniziativa pionieristica del Paese nel settore dell’ospitalità. Il Governo Federale le ha affidato diversi progetti di abilitazione a livello nazionale. La sua offerta formativa comprende una laurea e vari tipi di diplomi. È rivolta a imprenditori, ricercatori e altre persone attive in diversi settori dell’industria dell’ospitalità. Si tratta di corsi molto diversi, che vanno dall’amministrazione delle diverse aree delle imprese di servizi fino allo sviluppo personale e alla leadership.

Un appuntamento annuale fisso per ESDAI è la Mostra Gastronomica, ogni anno su un tema diverso. Nel 2007 il tema è stato “I porti del Mar Mediterraneo: Grecia, Marocco, Algeria, Egitto e Turchia”. Gli ambasciatori di Algeria, Egitto e Marocco hanno partecipato all’evento, la cui preparazione, che includeva una ricerca previa intorno alla cultura, all’economia e alla società di quei Paesi, era stata affidata agli studenti dei primi tre anni del corso di laurea.

Montevideo (Uruguay)

Un’estate ben spesa

La Residenza Universitaria Del Mar, che il prossimo mese di ottobre compirà quarant’anni, sta portando avanti un intenso lavoro di promozione sociale. Durante i mesi estivi del 2007 le studentesse che frequentano la residenza si sono impegnate a fondo in tre attività di solidarietà.

Dal 26 al 31 gennaio un gruppo di venticinque ragazze si sono dedicate alla conservazione e al miglioramento delle attrezzature del CADI nel quartiere Casavalle, nei dintorni di Montevideo. Il CADI (Centro di Sostegno per lo Sviluppo Integrale della Donna) è stato avviato quindici anni fa da alcune universitarie che partecipavano alle attività della Residenza Del Mar. Essendo in corso alcune opere di ampliamento, per il momento il CADI utilizza un container come aula per impartire le lezioni. Un lavoro importante per le universitarie è stato quello di isolarlo termicamente, allo scopo di ottenere una temperatura più accettabile sia in inverno che in estate. Contemporaneamente sono state pitturate le porte dei saloni e le attrezzature che si utilizzano per i giochi all’aria aperta. L’ultimo giorno è stato organizzato un festival infantile al quale hanno partecipato quaranta bambini del quartiere.

Quasi al confine tra i dipartimenti di Maldonado e Rocha esiste una località che in altri tempi aveva toccato i 2.000 abitanti e oggi ne conta appena 600: Borgo Garzón. In tem-pi migliori Garzón aveva dieci negozi, di cui sei alimentari, una farmacia, sette botteghe di fabbro e quattro sale di parrucchieri; e il treno passava quattro volte al giorno. Oggi, l’unica fonte di guadagni è un hotel di lusso, che cerca di attrarre villeggianti argentini e brasiliani in cerca di tranquillità. Ciò che ha convinto un gruppo di studentesse della Residenza Del Mar a trasferirsi a Borgo Garzón dall’1 al 5 marzo non è stato, tuttavia, il desiderio di tranquillità, ma quello di fare qualcosa per gli altri. Hanno dato lezioni di pronto soccorso e di igiene orale, hanno imbiancato i saloni della scuola e hanno fatto alcune conversazioni di formazione nei valori.

Salinas, a 40 chilometri da Montevideo, è una delle numerose terme della costa uruguayana. Dal 1° al 5 marzo 25 ragazze del quartiere di Casavalle, quasi tutte alunne del CADI, hanno trascorso alcuni giorni di convivenza a Salinas con le universitarie della Residenza Del Mar. Si sono divertite e hanno partecipato a un intenso programma di conversazioni di formazione umana e cristiana. Inoltre hanno trovato il tempo per fare compagnia agli anziani di un ospizio della zona.

Parigi (Francia)

La Chiesa contro la violenza

“La Chiesa contro la violenza” è stato il tema della giornata di studio per sacerdoti indetta a Parigi lunedì 12 marzo nei locali della parrocchia di St François de Molitor.

La conferenza del mattino è stata pronunciata da Jean-Luc Chabot, docente di Scienze Politiche dell’Università di Grenoble, che, fra le altre cose, ha messo in evidenza come il fenomeno universale e costante della violenza si sia cominciato ad attenuare con l’apparizione del cristianesimo e come l’attuale scristianizzazione dell’Occidente non è estranea al riacutizzarsi della violenza che si osserva in questi anni. Riprendendo alcune idee dell’antropologo René Girard, ha dimostrato che il cristianesimo porta con sé un principio di pacificazione: Gesù Cristo ha compiuto la grande riconciliazione dell’uomo con Dio, con sé stesso e con i suoi simili. Perciò i grandi pacificatori dei nostri giorni sono quelli che prolungano l’azione di Cristo, specialmente i sacerdoti nel sacramento della Penitenza.

Nel pomeriggio, Jean-Marie Petitclerc, sacerdote salesiano, esperto in educazione dei giovani dei quartieri meno favoriti, ha parlato della televisione e dei videogiochi come fattori generatori, oggi, di violenza gratuita, perché inducono a confondere il mondo immaginario, nel quale la sofferenza degli altri è difficile da percepire, col mondo reale. La soluzione sta nel valutare i mezzi di cui i giovani dispongono e nell’aiutarli a riflettere su ciò che fanno e sulle relative motivazioni. Allo stesso modo, la violenza personale e collettiva diminuirebbe notevolmente se i giovani, soprattutto quando le loro aspirazioni non trovano conferma, si sentissero valutati di più dagli adulti, perché spesso la violenza non è altro che un modo di affermare la personalità col quale esprimono la sensazione che la cultura e i punti di riferimento di una normale umanità abbiano fallito.

Roma (Italia)

Pasticceria e volontariato

Una gara di pasticceria ha riunito nel Club Arcogrande un numeroso gruppo di adolescenti romane. Alcune erano più esperte; altre, non tanto. Tutte avevano, quanto meno, il desiderio di imparare. Per le ragazze alle prime armi l’organizzazione aveva previsto la possibilità di fornire una ricetta.

I premi sono stati attribuiti al dolce più appetitoso, a quello più originale e a quello più elaborato. Superando la naturale inclinazione a consumarli, le concorrenti hanno portato i loro prodotti alla casa “Dono di Maria”, una sala da pranzo della carità nei pressi della basilica di San Pietro. Con i loro dolci, e soprattutto con la loro simpatia, hanno fatto trascorrere alcuni momenti piacevoli alle persone senza casa che frequentano questa istituzione.

Il Club Arcogrande è rivolto alle studentesse che vanno dagli ultimi anni della scuola primaria fino all’Università. Offre corsi di varie materie, mezzi di formazione cristiana, attività sportive e programmi di volontariato. Fra le iniziative di solidarietà alle quali le ragazze che frequentano il Club possono partecipare, una molto seguita è l’assistenza agli anziani, la domenica pomeriggio, che ha luogo due volte al mese.

Roma (Italia)

Il segretario generale della CGIL visita il Centro ELIS

Guglielmo Epifani, segretario del più grande sindacato italiano, accompagnato dalla moglie, nel mese di marzo ha visitato il Centro ELIS. È andato nelle diverse sezioni del Centro (la scuola di meccanica, quella di elettrotecnica, quella dei saldatori, quella di orologeria e di oreficeria), ha salutato alcuni alunni e ha avuto uno scambio di impressioni con i docenti.

Il professor Mercatili gli ha mostrato lo storico orologio ad acqua del Pincio, allora in fase di riparazione (in giugno, una volta aggiustato, è stato ricollocato nel suo antico posto nel parco di Villa Borghese), e gli ha raccontato le circostanze che diedero origine alla scuola di orologeria negli anni ’70 per iniziativa di un’associazione professionale del settore.

Epifani ha visitato anche la sede dei corsi per periti industriali e per studenti di ingegneria. Prima di andar via ha gustato uno spuntino preparato dalla scuola alberghiera SAFI, e questo gli ha permesso di apprezzare un altro elemento importante dell’offerta formativa dell’ELIS.

Sydney (Australia)

“Sarete miei testimoni”

In preparazione alla Giornata Mondiale della Gioventù 2008, Creston College e il Club Eremeran Hills hanno organizzato un seminario per universitarie e giovani professioniste. L’obiettivo era quello di analizzare il messaggio del Papa in vista dell’incontro con i giovani, che ha per motto una frase del Signore: “Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni” (At 1,8).

Le partecipanti hanno potuto assistere alle cerimonie del Triduo Pasquale. Hanno dedicato tempo all’adorazione durante la vigilia del Giovedì Santo e hanno partecipato ad alcune sessioni di studio sui temi della GMG: Croce, servizio, volontariato, apostolato e orazione.

Si è trattato di riunioni interattive, con la collaborazione di tutte. Durante la sessione sulla Santa Croce hanno dovuto scrivere le proprie riflessioni personali intorno a diverse stazioni della Via Crucis. Molte di esse hanno poi commentato che grazie a questo esercizio avevano approfondito la loro comprensione del mistero pasquale. La sessione di studio che è seguita a una lezione sull’orazione ha comportato l’elaborazione di una guida per insegnare a pregare a gruppi di varie età. Infine, durante il seminario sul servizio, le partecipanti, divise in gruppi, hanno suggerito diversi progetti di solidarietà che si potrebbero intraprendere a Sydney.

Tutte alla fine hanno mostrato il loro entusiasmo e si sono dichiarate disposte a dare un aiuto concreto durante la Giornata Mondiale della Gioventù.

Romana, n. 44, Gennaio-Giugno 2007, p. 0.

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