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Ritorno alla Humanæ vitæ Glasgow, Regno Unito

Sabato 10 maggio 2003, a Dunreath, un Centro dell’Opus Dei a sud di Glasgow, si è svolto un seminario sull’enciclica Humanæ vitæ. Durante il seminario si è studiata la Humanæ vitæ alla luce degli insegnamenti di Giovanni Paolo II sulla “teologia del corpo” e di altri documenti della Chiesa. Nelle loro relazioni i conferenzieri hanno messo l’accento sul contributo positivo che possono dare i cattolici nella società odierna se approfondiscono questi insegnamenti del Papa.

Il cappellano di Dunreath, don Stefan Hnylycia, ha riassunto l’enciclica e gli altri insegnamenti della Chiesa sulla trasmissione della vita. Don Hnylycia ha spiegato anche che la conoscenza che alcuni cattolici hanno sulla persona umana è molto limitata e ha esposto le ragioni che portano le persone con poca formazione cristiana a usare i metodi contraccettivi. Poi ha dato ai presenti una visione più completa dei grandi insegnamenti che la Chiesa propone all’uomo di oggi su questo tema tanto importante.

John Deighan, rappresentante della Conferenza Episcopale nel Parlamento scozzese, ha parlato delle differenti correnti di pensiero in Scozia e ne ha illustrato le conseguenze sulle questioni riguardanti la famiglia. Deighan ha parlato della pressione a cui sono soggetti su queste materie i giovani e le persone sposate, e ha esposto alcune idee su come creare un ambiente più favorevole ai valori cristiani.

Il terzo relatore è stato Dermot Grenham, direttore di Dunreath e consulente della Prudential Assurance Company, a Stirling, nei pressi di Glasgow. Ha parlato delle attuali tendenze demografiche in Scozia, le cui principali caratteristiche sono un basso tasso di natalità e una popolazione che invecchia. Ha parlato anche delle conseguenze negative che questo avrà per il futuro economico e il benessere del Paese. Una mentalità più aperta alla vita — ha concluso — è necessaria anche dal punto di vista economico.

Romana, n. 36, Gennaio-Giugno 2003, p. 156.

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