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6ª Giornata di Bioetica nella Residenza Universitaria Bonaigua Barcellona, Spagna

I progressi scientifici nella sperimentazione con cellule staminali dell’adulto e la necessità di sostenere, in questo campo, una regolamentazione legale rispettosa della vita umana sono stati i temi principali della 6ª Giornata di Bioetica organizzata alla fine di marzo dalla Fondazione Pineda nella Residenza Universitaria Bonaigua, opera corporativa dell’Opus Dei.

Ha aperto la giornata la relazione “Etica, diritto e scienza: responsabilità e futuro” della dott.ssa Natalia López Moratalla, ordinario di Biochimica e Biologia Molecolare nell’Università di Navarra, autrice di un centinaio di pubblicazioni nella sua specialità, che ha parlato della sua esperienza nei progressi della terapia cellulare, grazie all’utilizzazione di cellule staminali dell’adulto.

«Oggi sappiamo — ha detto — che le cellule staminali dell’adulto possono, con le strategie adeguate, compiere la rigenerazione cellulare dei differenti tessuti. Alcuni successi sono già evidenti. In realtà, le cellule staminali dell’adulto risultano assai più convenienti e, a differenza delle cellule embrionali, quando le si trapianta, non comportano il rischio di provocare fenomeni di rigetto e di dare origine a tumori».

López Moratalla ha fatto riferimento alla sperimentazione con embrioni congelati e ha precisato che «non è buona medicina distruggere una vita incipiente e cercare quindi di sfruttare tutte le potenzialità delle sue cellule. Il fatto che quegli esseri umani di pochi giorni siano ‘d’avanzo’ — ha detto — è già un’ingiustizia e non giustifica un’altra ingiustizia».

In termini simili si è espresso anche il Preside della Facoltà di Scienze della Salute dell’Università Internazionale della Catalogna, Miquel Ángel Serra, che ha partecipato a una tavola rotonda, moderata dalla giornalista Pilar Cambra, redattore capo di “Expansión”, con il ginecologo Josep Ramon Méndez, il filosofo Santiago Fernández Burillo e Assumpció Esteve, docente di Diritto Civile nell’Università di Barcellona.

D’altra parte, José Miguel Serrano, professore di Filosofia del Diritto all’Università Complutense di Madrid, ha parlato dell’esistenza di una bioetica del consenso, compiacente verso interessi di parte, che, per motivi di pura ricerca, sostituisce anche la logica medica e si è appellato alla responsabilità dei politici circa l’ordinamento legale della sperimentazione e la difesa del diritto dell’embrione a non essere utilizzato come semplice materiale biologico.

Romana, n. 36, Gennaio-Giugno 2003, p. 154.

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