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VII Congresso Generale Ordinario dell’Opus Dei

Trascorsi otto anni dall’ultimo Congresso Generale della Prelatura, il congresso elettivo svoltosi dopo la morte di Monsignor Alvaro del Portillo, il Prelato ha convocato per il mese di ottobre 2002 il VII Congresso Generale Ordinario dell’Opus Dei. Il Congresso si è svolto a Roma dall’11 al 22 ottobre, al termine delle giornate della canonizzazione di san Josemaría Escrivá, con la partecipazione di 250 congressisti, uomini e donne, provenienti da quasi tutte le nazioni in cui la Prelatura svolge la sua attività apostolica.

I Congressi Generali dell’Opus Dei si svolgono, come stabilito dagli Statuti della Prelatura (cfr. n. 133), ogni otto anni, allo scopo di studiare la situazione della Prelatura e di proporre le opportune direttive per il futuro. Nei Congressi Generali, inoltre, si rinnovano gli incarichi del Consiglio Generale e dell’Assessorato Centrale della Prelatura. Nella nomina dei nuovi congressisti intervengono, con voto consultivo, la Commissione Regionale o l’Assessorato Regionale rispettivi, nonché i congressisti della Regione e, con voto deliberativo, il Consiglio Generale o l’Assessorato Centrale. Perché una persona possa essere nominata congressista deve avere almeno trentadue anni e devono essere trascorsi almeno nove anni dalla sua incorporazione definitiva alla Prelatura. La nomina come congressista è a vita (cfr. Statuti, nn. 130 e 131).

Il Congresso Generale ha avuto inizio l’11 ottobre pomeriggio. Il 12 mattina, nella chiesa di Santa Maria della Pace, è stata celebrata dal Prelato una Messa dello Spirito Santo. Per le congressiste, che hanno iniziato i loro lavori alcuni giorni dopo gli uomini, c’è stata un’altra Messa dello Spirito Santo, il giorno 18, celebrata anch’essa nella Chiesa Prelatizia.

Sono state create le opportune commissioni di lavoro in base ai diversi temi da affrontare. I suggerimenti proposti in sede di commissione sono stati poi discussi nelle sessioni plenarie, durante le quali sono state approvate le conclusioni del Congresso.

Il bilancio degli otto anni trascorsi dal precedente Congresso offre, soprattutto, motivi di gratitudine a Dio: il giubileo dell’anno 2000, il programma che Giovanni Paolo II ha proposto alla Chiesa nella sua Lettera Apostolica Novo millennio ineunte, con la sua insistenza sulla comunione, l’evidente ingigantirsi della figura del Santo Padre agli occhi dell’opinione pubblica in questi anni... Per la Prelatura e per tutta la Chiesa è poi motivo di gratitudine a Dio e al Papa la canonizzazione di san Josemaría Escrivá. In questi anni, l’Opus Dei si è impiantata in sette nuovi Paesi: Estonia, Slovacchia, Libano, Panama, Uganda, Kazakistan e Sudafrica. In Kazakistan si sono trasferiti non solo sacerdoti e laici della Prelatura, ma anche soci della Società Sacerdotale della Santa Croce provenienti dal clero diocesano che hanno cominciato a lavorare in una zona del Paese molto lontana dalla capitale.

La morte di alcuni dei più anziani fedeli della Prelatura, che conobbero san Josemaría già nei primi anni trenta, ha chiuso, in certo qual modo, una tappa. L’esempio della loro vita resta come un segnale luminoso per coloro che ancora debbono combattere su questa terra, come lo è pure quello di molte altre persone che in questi anni hanno reso santamente l’anima a Dio. Da questo punto di vista è un altro motivo di gioia il fatto che, dal precedente Congresso a oggi, siano iniziate le cause di beatificazione di vari fedeli della Prelatura.

L’analisi dello sviluppo del lavoro della Prelatura porta anche a constatare la necessità di curare sempre meglio la formazione di tutte le persone che si avvicinano agli apostolati dell’Opus Dei e, in primo luogo, quella degli stessi fedeli della Prelatura. “Il Congresso ha indicato con insistenza che si metta ancor più cura nei cinque aspetti della formazione: umano, spirituale, dottrinale-religioso, apostolico e professionale”, ha scritto il Prelato dell’Opus Dei in una lettera che ha inviato a tutti i fedeli della Prelatura per trasmettere loro le conclusioni del Congresso (Lettera, 28-XI-2002, n. 4).

Il Congresso Generale ha insistito anche sull’apostolato e, in particolare, sulla cristianizzazione dell’ambiente sociale in cui i fedeli della Prelatura, comuni cittadini uguali agli altri, vivono e lavorano: la famiglia e i costumi, la dignità della donna, la comunicazione, la pace, la solidarietà... sono valori che il mondo attuale ha bisogno di rivitalizzare e che costituiscono fronti irrinunciabili del lavoro pastorale della Prelatura e di tutta la Chiesa.

Durante il VII Congresso Generale dell’Opus Dei, com’è previsto negli Statuti della Prelatura (n. 140), il Prelato ha rinnovato gli incarichi del Consiglio Generale e dell’Assessorato Centrale, i due organi che assistono il Prelato dell’Opus Dei nella sua funzione di governo. Nella relativa sezione di questo numero di Romana vengono riportate le nomine effettuate.

Romana, n. 35, Luglio-Dicembre 2002, p. 274-275.

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