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Famiglia ed educazione negli insegnamenti del fondatore dell’Opus Dei

Con la partecipazione di circa duemilaseicento persone e con proposte specifiche in tema di famiglia, educazione, matrimonio e lavoro, ha avuto luogo a Santiago del Cile, il 9 e 10 di agosto, il primo Congresso Internazionale della Famiglia e dell’Educazione, organizzato dalla Fondazione Hacer Familia, in occasione del centenario della nascita di Josemaría Escrivá.

Il presidente del congresso, Jorge Montes, ha sottolineato la favorevole accoglienza ricevuta dal congresso: “Ci ha davvero colpito la risposta di tante famiglie cilene, da Arica a Punta Arenas, e quella di oltre cento scuole di tutto il Paese, che hanno visto in questo congresso un’ottima occasione per imparare e migliorare come persone”. Questo dimostra, ha aggiunto, “che c’è un importante settore della società cilena ed estera a cui queste tematiche stanno molto a cuore”.

Nel corso dei due giorni del congresso un gruppo di professionisti ha svolto 41 relazioni, ripartite in sette sedute plenarie, venti comunicazioni, quattro gruppi di studio e dieci iniziative a favore della famiglia.

Per quanto riguarda i relatori, ha avuto particolare risalto la partecipazione dello spagnolo Rafael Pich, fondatore della Fondation Internationale de la Familie, il quale ha spiegato che, anche se ai nostri giorni il concetto di famiglia è stato irriso e svalutato, la vera famiglia è più forte che mai. “Una crescente reazione delle famiglie in diverse parti del mondo che le spinge a prendere semplici precauzioni e un lavoro di équipe tra padri e figli ci fa essere ottimisti di fronte al tentativo, presente in varie tendenze attuali, di svalorizzare la famiglia”.

L’inglese Victoria Gillick ha insistito sulla difesa della famiglia, riferendosi in modo esplicito alla società cilena. Ha indicato vie concrete per scoprire quando le politiche pubbliche pregiudicano la famiglia e che tipo di iniziative legislative possono screditarla o danneggiarla. “Il grande paradosso della nostra ‘cultura della morte’ — ha detto — è che si rifiuta la vita nell’atto stesso in cui la si abbraccia”.

L’argomento della legislazione sul divorzio, un tema pienamente attuale in Cile, è stato affrontato da Patrick Fagan, americano, esperto di problemi di famiglia. Nella sua relazione ha detto che, dopo l’approvazione del divorzio negli Stati Uniti, avvenuta circa quarant’anni fa, “c’è stata una vera e propria esplosione del numero di casi di divorzio” e che attualmente “ogni anno, più di un milione di bambini subisce le conseguenze del divorzio dei propri genitori”.

Fagan ha aggiunto che esiste una correlazione tra divorzio da una parte e “criminalità, abuso, maltrattamento e abbandono dei minori e ricorso alle droghe” dall’altra. Si è infatti constatato che, quanto minore è il tasso di divorzi in uno Stato nordamericano, tanto minore è il tasso di criminalità. Ha assicurato che nel suo Paese alcuni quotidiani fortemente liberali stanno cominciando a pubblicare editoriali sulla necessità di ridurre l’enorme numero di divorzi che si registrano ogni anno.

Tra gli ospiti cileni ha avuto particolare spicco la partecipazione del poeta e teologo don José Miguel Ibáñez, che nel suo intervento ha proposto cinque punti fondamentali per giungere a un matrimonio che duri “finché morte non li separi”. È intervenuto anche Cristián Zegers, direttore del quotidiano La Secunda, che ha parlato dell’influenza della famiglia sui mezzi di comunicazione di massa.

Il congresso si è chiuso con l’intervento del presidente della Fondazione Hacer Familia, Juan Enrique Zegers, che ha annunciato la creazione dell’Associazione degli Amici della Fondazione, che ha lo scopo di promuovere due nuove iniziative a favore della famiglia: un Istituto di Studi sulla Famiglia e sulla Società e un Centro di Sostegno e Cura che si prenderà cura gratuitamente di famiglie con scarse risorse economiche.

Romana, n. 35, Luglio-Dicembre 2002, p. 345-346.

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