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Presentazione del libro 'Un santo per amico'

Il 26 febbraio 2002 è stato presentato a Roma il libro “Un santo per amico”. Sono intervenuti Mons. Flavio Capucci, postulatore della causa di canonizzazione di Josemaría Escrivá, e Suor Fernanda Barbiero, Preside del Pontificio Istituto “Regina Mundi”.

Il libro contiene le testimonianze di svariate personalità ecclesiastiche che hanno frequentato il beato Josemaría Escrivá in Spagna agli esordi della sua traiettoria pastorale, vale a dire tra il 1924 e il 1946, anno del suo trasferimento a Roma: Asunción Muñoz (1894-1984), della Comunità delle Dame Apostoliche, che dal 1927 collaborò con il Beato nel servizio ai poveri e agli ammalati della periferia di Madrid; Mons. José María Bueno Monreal (1904-1987), allora giovane sacerdote e più tardi Arcivescovo di Siviglia e Cardinale, amico personale del Fondatore dell’Opus Dei dal 1928; fra’ José María Aguilar (1910-1992), che proprio dal Beato Josemaría fu indirizzato verso la vita religiosa nel 1941; e altri venticinque vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose. Per Mons. Flavio Capucci, questo volume ha il pregio di presentare “ricordi dal vivo, narrati in presa diretta dai protagonisti” e non “interpretazioni a posteriori” sul Beato.

Suor Fernanda Barbiero S.M.S.D., ha commentato che questo libro “contiene pagine di vita di una incisività straordinaria”. La religiosa si è riferita alla “coscienza ecclesiale” del Beato Josemaría, in cui non c’era “la pretesa di sdoppiare la Chiesa, né di servirsi della Chiesa, semmai servirla come la Chiesa vuole essere servita”. La sua azione apostolica non voleva creare — ha detto Suor Barbiero — “una Chiesa nella Chiesa, ma una pastorale in cui la crescita e l’autonomia del laicato rilanciano le frontiere della missione e della pastorale”.

Il postulatore della causa di canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta, rev. Brian Kolodiejchuck M.C., ha inviato un testo scritto, in cui traccia i “punti in comune” fra Madre Teresa e Josemaría Escrivá; “il loro grande amore per la Chiesa, per il Santo Padre, per il sacramento della Penitenza; o la loro fede incrollabile nel valore della preghiera come punto di partenza per qualsiasi attività apostolica; o la loro capacità di intraprendere grandiose iniziative di servizio agli altri”.

Per Kolodiejchuck “anche nella vita del Beato Josemaría troviamo un grande impegno per servire Cristo presente nelle persone bisognose”, un grande sforzo “di impegno sociale per migliorare le condizioni di ogni essere umano”. Al filo delle diverse testimonianze raccolte in questo libro, il postulatore di Madre Teresa spiega che “i poveri, i malati, i moribondi, furono le armi del Beato Josemaría per vincere la sua battaglia per far camminare l’Opera”. Al termine della presentazione Mons. Capucci ha concluso che “dal libro risulta evidente che la storia personale di Josemaría Escrivá e la storia dell’istituzione da lui fondata sono segnate dalla comunione ecclesiale”.

Romana, n. 34, Gennaio-Giugno 2002, p. 124-125.

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