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Partecipazione al Giubileo dei professori universitari

Fra il 3 e il 10 settembre si è tenuto a Roma l’Incontro mondiale dei Docenti Universitari, dal titolo “L’università per un nuovo umanesimo”. Il programma dell’incontro comprendeva 59 congressi internazionali svoltisi principalmente in Italia, in Terra Santa e nel Libano, e si è concluso a Roma il 10 settembre con una solenne concelebrazione eucaristica presieduta da Giovanni Paolo II in piazza S. Pietro.

Vescovi di vari Paesi hanno diretto sessioni di catechesi sui temi dei congressi. Il Prelato dell’Opus Dei Mons. Javier Echevarría è stato invitato alla catechesi del giorno 7, nell’ambito del congresso su “La cura del malato nella società tecnologica” (“The Humanization of Care in the Age of Advanced Technology”) organizzato dall’Università Campus Bio-Medico di Roma, insieme ad altre università europee.

Nel suo intervento Mons. Echevarría ha definito il lavoro del professore universitario un continuo servizio alla verità e alla persona. “L’università nacque dal cuore della tradizione cristiana (...) per favorire la ricerca della verità”, ha sottolineato il Prelato dell’Opus Dei, e i suoi frutti “hanno forgiato la nostra civiltà, con le sue luci e le sue ombre”. Ha messo in risalto il ruolo cruciale dei professori nella formazione delle giovani generazioni e li ha incoraggiati a non essere “semplici distributori di conoscenze”, ma autentici maestri. Il maestro “non solo trasmette il sapere — ha continuato il Prelato — ma plasma personalità mature, le guida alla verità piena, le porta fin sulle soglie del mistero di Cristo, dinanzi al quale ognuno deve scegliere con la propria libertà”[1].

[1] Cfr. l'intervento completo a p. 243

Romana, n. 31, Luglio-Dicembre 2000, p. 225-226.

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