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Ordinazioni sacerdotali

Il 15 settembre 1994, festa della Beata Vergine Maria Addolorata, hanno ricevuto l’ordinazione presbiterale quarantaquattro diaconi incardinati nella Prelatura dell’Opus Dei.

La solenne cerimonia, svoltasi a Roma nella Basilica di Sant’Eugenio, è stata ufficiata dall’Em.mo Cardinale Angelo Sodano, Segretario di Stato di Sua Santità. Con il Cardinale hanno concelebrato la Santa Messa Mons. Julián Herranz, Vescovo tit. di Vertara e Segretario del Pontificio Consiglio per l’Interpretazione dei Testi Legislativi; Mons. Ignacio María de Orbegozo, Vescovo di Chiclayo (Perù); Mons. Isidro Sala, Vescovo di Abancay (Perù), e Mons. Antonio Arregui, Vescovo ausiliare di Quito (Ecuador). Sul presbiterio, insieme con altre personalità ecclesiastiche, il Prelato dell’Opus Dei, Mons. Javier Echevarría, acccompagnato dal Vicario Generale della Prelatura, Mons. Fernando Ocáriz; dal Vicario Segretario Centrale, Mons. Francisco Vives, e da Mons. Joaquín Alonso.

Nella sua omelia, il Card. Sodano ha tracciato un profilo teologico dell’identità sacerdotale. Citando il Beato Josemaría Escrivá, ha sottolineato come i nuovi sacerdoti, fino a poco prima impegnati nella propria attività professionale, come tutti i fedeli laici dell’Opus Dei, nei più diversi settori della scienza, della cultura, del lavoro manuale o intellettuale, dal momento dell’ordinazione sarebbero stati «sacerdoti al cento per cento».

Con parole tratte da uno dei libri di Mons. Alvaro del Portillo, il Cardinale ha sintetizzato così ciò che il popolo cristiano si attende di trovare nel ministro sacro: «un sacerdote che sia solo sacerdote, un uomo che si sacrifichi per loro, per aprire loro gli orizzonti dell’anima; che eserciti senza soste il ministero; che abbia un cuore grande, capace di comprendere e di amar tutti anche se talvolta non ne sia contraccambiato; un uomo che dia con semplicità e con gioia, “in ogni occasione opportuna e non opportuna” (2 Tm 4, 2), ciò che solo lui può dare: la ricchezza della grazia, dell’intimità con Dio, che Dio stesso vuole distribuire agli uomini per suo tramite» (Alvaro del Portillo, Consacrazione e missione del sacerdote, Ares, Milano 1990, p. 83).

Il Card. Sodano ha così concluso l’omelia: «Carissimi candidati al sacerdozio: il compito che vi attende è davvero grande, ma ancor più grande è l’Amore di Dio manifestatosi in voi. Se contempliamo con sguardo umano il panorama del mondo e le poche forze di cui disponiamo, concluderemo che la nostra evangelizzazione è un compito al di fuori della nostra portata. Sappiamo però che “nulla è impossibile a Dio” (Lc 1, 37). La Parola di Gesù conserva oggi tutta la sua forza d’attrazione. Occorre custodirla nel proprio animo e trasmetterla con fedeltà.

«Messis quidem multa, operarii autem pauci. Sono pochi gli operai per l’abbondantissima messe preparataci dal Signore, e voi siete tra questi. Ordinare quarantaquattro nuovi sacerdoti è toccare con mano la grazia di Dio, verificare ancora una volta la fecondità del rogate ergo Dominum messis, ut mittat operarios in messem suam. E la messe ora vi attende. Avanti nel nome del Signore che vi ha chiamato e che vi assisterà con la sua grazia».

La cerimonia di ordinazione si è svolta in un clima di particolare emozione, giacché si teneva nell’anno in cui Mons. Alvaro del Portillo avrebbe compiuto il cinquantesimo del proprio sacerdozio e nella ricorrenza del diciannovesimo anniversario della sua elezione alla guida dell’Opus Dei, avvenuta il 15 settembre 1975. Proprio in considerazione di questa duplice ricorrenza si era stabilita la data delle ordinazioni, che il precedente Prelato dell’Opus Dei aveva intenzione di conferire personalmente.

Con le famiglie degli ordinandi, provenienti da dodici Paesi (Argentina, Canada, Cile, El Salvador, Filippine, Germania, Italia, Messico, Spagna, Stati Uniti, Paraguay, Venezuela), una folla numerosa e composta gremiva la spaziosa basilica per testimoniare gratitudine a Mons. Alvaro del Portillo e affetto al suo successore, Mons. Javier Echevarría. Con il Prelato e i suoi Vicari, hanno assistito alla cerimonia tutti i membri delle Commissioni permanenti del Consiglio Generale e dell’Assessorato Centrale della Prelatura dell’Opus Dei.

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Romana, n. 19, Luglio-Dicembre 1994, p. 267-268.

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