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Elezione del Prelato

Conclusa la Messa dello Spirito Santo, il Congresso elettivo ha tenuto la prima riunione plenaria.

Dopo l’espletamento delle procedure stabilite all’uopo dall’apposito regolamento, sono state comunicate ai Congressisti le proposte formulate dal plenum dell’Assessorato Centrale; poi si è proceduto a dare inizio alle votazioni.

Nella prima votazione è risultato eletto Mons. Javier Echevarría, finora Vicario Generale della Prelatura. Quindi, il Primo Scrutatore, a nome del Congresso, ha richiesto la sua accettazione. Mons Echevarría ha risposto così:

«Se il nostro precedente Prelato, Mons. Alvaro del Portillo, quando accettò l’elezione a successore di nostro Padre, se ne professò indegno, poiché doveva succedere a un santo ed egli non si considerava affatto tale, pensate a quello che provo io in questo momento.

»Per me quest’elezione è un colpo molto duro: mi vedo infatti lontanissimo dall’esempio di queste due grandi figure, ma ho l’obbligo di seguire fedelmente i loro passi. Per questo chiedo l’aiuto delle vostre preghiere, delle preghiere di tutti i vostri fratelli e le vostre sorelle, e di tante altre persone. Ne ho un bisogno assoluto, perché devo supplire alle mie mancanze personali. Sono completamente sicuro del fatto che non mi mancherà la grazia di Dio, ma vorrei supplicare, tendendo la mano con la stessa umiltà di nostro Padre —magari fosse così la mia umiltà!—, l’elemosina della vostra preghiera e del vostro aiuto, perché vedo chiaramente che non posseggo le qualità dei miei due predecessori alla guida dell’Opus Dei.

»Accetto dunque l’elezione, perché il Signore l’ha voluta: il suo disegno è chiaro. E accetto anche perché sono sicuro del fatto che, con l’aiuto vostro e di tutti i vostri fratelli e le vostre sorelle, l’Opera continuerà sempre ad andare avanti».

Romana, n. 18, Gennaio-Giugno 1994, p. 121.

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