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Saluto del Vicario Generale

«Padre carissimo, fratelli miei,

»Il 23 marzo 1994 Dio Nostro Signore volle chiamare alla sua presenza quel servo buono e fedele che fu Alvaro del Portillo, Vescovo, figlio prediletto e primo successore del nostro santo Fondatore in qualità di Padre e Prelato dell’Opus Dei, il quale spese tutta la vita sulla terra consumandosi con ardente carità al servizio della Chiesa e delle anime, seguendo le orme di Cristo nella piena fedeltà allo spirito dell’Opus Dei e all’esempio del Beato Josemaría. E la misericordia divina ha benedetto la sua fedeltà con frutti copiosi e durevoli.

»Dinanzi alle sue spoglie mortali, esposte in questa chiesa prelatizia di Santa Maria della Pace, si raccolse in preghiera il Santo Padre Giovanni Paolo II e, con lui, un ampio numero di fedeli: la loro venerazione fu testimonianza eloquente della fama di santità di cui egli gode presso il popolo cristiano.

»Confortati, pur nel dolore, dalla certezza soprannaturale che Dio custodisce coloro che lo amano, il 24 marzo 1994 deponemmo il corpo del suo servo Alvaro nella medesima sepoltura che aveva accolto le sacre spoglie del Beato Josemaría prima della sua elevazione agli altari e supplicammo il Signore affinché egli continui ad essere in Cielo la roccia su cui poggia sicura la nostra lealtà sulla terra.

»Convocato e celebrato il Congresso Generale elettivo, in conformità con le norme del nostro Diritto Particolare, il 20 aprile fu eletto alla carica di Prelato dell’Opus Dei il Reverendissimo Monsignor Javier Echevarría, la cui elezione venne confermata dal Santo Padre Giovanni Paolo II, che gli conferì la relativa nomina quello stesso giorno.

»Oggi, 24 aprile 1944, celebriamo l’ingresso solenne del nostro Prelato Javier nella chiesa prelatizia: eleviamo il cuore in azione di grazie a Dio Padre, Onnipotente e Misericordioso, da cui procede ogni famiglia nei cieli e sulla terra; a Dio Figlio, Nostro Signore Gesù Cristo il quale, prima di donare la propria vita sulla Croce, rivelò ai discepoli che non li avrebbe lasciati orfani; e a Dio Spirito Santo, vincolo di unità e Amore sussistente del Padre e del Figlio: la Trinità Beatissima, infatti, ci ha concesso sulla terra un Prelato, un Padre che cura e governa questa famiglia dell’Opus Dei. Come Buon Pastore, egli ci guiderà fedelmente nel cammino di santità suscitato dal Signore nella Chiesa attraverso il Beato Josemaría.

»Ora, sospinti dalla grazia divina, rinnoviamo nella nostra anima la ferma determinazione di essere fedeli alla nostra specifica vocazione, mantenendoci consummati in unum con il Padre e con i nostri fratelli disseminati nel mondo intero ed alimentando l’anelito di portare tutte le anime, in unione con Pietro, a Gesù per Maria.

»Ed affinché il nostro desiderio sia gradito alla Trinità Beatissima, ricorriamo all’intercessione di colei che è Madre di Dio e Madre nostra, Maria, Regina dell’Opus Dei, di San Giuseppe nostro Padre e Signore, dei nostri Patroni ed Intercessori e del Beato Josemaría, nostro amatissimo Fondatore. Laus Deo!»

Dopo il saluto del Vicario Generale, tutti i presenti si sono avvicinati al Prelato per baciargli la mano in segno di riverenza e di obbedienza.

La Messa del giorno era quella della IV Domenica di Pasqua, detta anche domenica del Buon Pastore. Il Prelato ha pronunciato la seguente omelia.

Romana, n. 18, Gennaio-Giugno 1994, p. 129-130.

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