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Omaggio popolare al Beato Josemaría Escrivá nella sua città natale

Il 3 settembre la città di Barbastro ha voluto rendere omaggio al Beato Josemaría Escrivá, primo Beato della città. Alla cerimonia è intervenuto S.E. Rev.ma Mons. Alvaro del Portillo, Vescovo Prelato dell'Opus Dei e primo successore del Fondatore dell'Opera.

Mons. del Portillo, accompagnato dal Vicario Generale della Prelatura, Mons. Javier Echevarría, è stato dapprima ricevuto dalla Giunta Municipale nella Casa Comunale; lì si è intrattenuto col Sindaco e le altre autorità cittadine e ha firmato il Libro d'Onore del Comune, nel quale ha apposto le seguenti parole:

Profondamente grato per l'omaggio che il Comune di Barbastro vuole dedicare al Beato Josemaría Escrivá de Balaguer, mi riempie di gioia il testimoniare la gratitudine della Prelatura dell'Opus Dei e dei suoi fedeli —sacerdoti e laici— nei confronti di quest'amatissima Città, nella quale vennero compiuti i primi passi di una grande avventura —la vita eroicamente santa del Fondatore dell'Opus Dei— al servizio di tutte le anime, e che ha avuto eco nel mondo intero. Come vescovo, come sacerdote, prego tutti i giorni per Barbastro, con un debito di ringraziamento che mi compiaccio di soddisfare.

Quindi Mons. del Portillo si è recato al Teatro Argensola, dove si è svolto l'atto commemorativo, cui hanno assistito il Vescovo di Barbastro, Mons. Ambrosio Echebarría, il Vicario Regionale dell'Opus Dei per la Spagna, Mons. Tomás Gutiérrez, e circa duemila persone, alcune delle quali parenti e amici d'infanzia del Beato Josemaría Escrivá.

Il programma è iniziato con l'esecuzione, da parte del Gruppo Folkloristico Municipale, di alcuni canti e balli regionali, alcuni dei quali, composti per l'occasione, contenevano riferimenti al Fondatore dell'Opus Dei e alla città di Barbastro.

Quindi il Sindaco, Manuel Rodríguez Chesa, ha pronunciato un discorso, in cui ha sottolineato la proiezione universale della figura del nuovo Beato barbastrense: «Egli lavorò molto per il progresso spirituale e materiale non solo di questa città, ma anche della provincia di cui Barbastro è capoluogo, e per il progresso umano delle terre di Sobrarbe e Ribagorza». Riferendosi alla cerimonia della beatificazione di Mons. Escrivá, ha ricordato che quel giorno il nome di «Barbastro risuonò in tutte le lingue e per tutte le latitudini»; la città, pertanto, «sarà ricordata fra le terre dei santi e dei fondatori, e sono sicuro che il nome della nostra città continuerà a risuonare nei secoli futuri in tutto il mondo, così come si sente parlare di Assisi, di Loyola o di Avila». Il Sindaco ha così concluso il proprio intervento: «Con l'intercessione di Nostra Signora di Torreciudad, chiedo ora al Beato Josemaría di continuare ad occuparsi di noi, come sempre fece quando era sulla terra».

A sua volta S.E. Rev.ma Mons. Alvaro del Portillo ha letto il discorso che viene riportato integralmente in un'altra rubrica del presente Bollettino. Al termine della cerimonia, il Vescovo Prelato dell'Opus Dei, insieme al Sindaco e ad un rappresentante del Governo Regionale dell'Aragona, ha inaugurato la nuova insegna del Viale intitolato al Beato Josemaría Escrivá de Balaguer, tra gli applausi dei numerosi presenti.

Romana, n. 15, Luglio-Dicembre 1992, p. 279-280.

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