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Intorno all'Enciclica Centesimus annus

Far conoscere la dottrina sociale della Chiesa, traducendola in orientamenti di vita ed adattando i suoi insegnamenti alle diverse circostanze dei fedeli, sono gli obiettivi intorno ai quali si sono coagulate negli ultimi mesi molteplici iniziative promosse da membri della Prelatura. Offriamo di seguito un breve resoconto di tale eco alla dottrina contenuta nella recente enciclica Centesimus annus.

A uomini d'impresa e sindacalisti

In Guatemala la Centesimus annus è stata presentata in due diversi incontri a imprenditori e sindacalisti. E' stato il Nunzio apostolico Mons. Juan Bautista Morandini a illustrare l'enciclica del Papa a imprenditori e finanzieri del Paese, in un incontro organizzato dal Patronato del Centro Estudiantil Balanya. Il Nunzio ha raccomandato una lettura attenta del documento, che eviti ogni sorta di manipolazione del suo contenuto, che tenti di piegarlo a sostegno di questa o quella ideologia. Esito pratico dell'incontro è stata la costituzione dell'Instituto para la Promoción de la Responsabilidad Social (IPRES), centro di studi e di ricerche per la diffusione della dottrina sociale della Chiesa.

L'iniziativa con cui l'IPRES ha dato inizio alle sue attività è stato il Colloquio sulla Centesimus annus, svoltosi presso il Centro Educativo Tecnico Laboral Kinal, cui hanno partecipato ottanta sindacalisti. Mons. Quezada Toruño, Presidente della Conferenza Episcopale del Guatemala e il Nunzio Apostolico Mons. Juan Bautista Morandini hanno messo in luce i contributi di pace e di benessere che l'applicazione della morale sociale cristiana apporta a tutte le componenti sociali e alle stesse relazioni industriali. Al Colloquio sono intervenuti anche il Vicario Regionale dell'Opus Dei per l'America Centrale, Rev. Dott. Antonio Rodríguez Pedrazuela, il Dott. Bernardo Rohers e gli Ingg. Jorge Luis Avalos e Julio Aguilar S.

La pubblicazione della Centesimus annus ha dato nuovo slancio alle iniziative dell'Instituto de Estudios Superiores de la Empresa (IESE) per la diffusione del Magistero pontificio sui problemi sociali. I docenti dell'Istituto sono stati impegnati in numerose attività accademiche e simposi scientifici svoltisi in Spagna negli ultimi mesi.

Nella propria sede lo IESE si è fatto promotore di un Colloquio interdisciplinare sull'ultima enciclica sociale, dalla triplice dimensione: occasione di studio e divulgazione del messaggio sociale di Giovanni Paolo II; stimolo all'interessamento alle problematiche sociali per professionisti delle diverse aree disciplinari e spazio per un dialogo aperto e variegato, al fine di permettere ai partecipanti una riflessione seria e scientificamente qualificata sulla dottrina sociale della Chiesa. Dell'organizzazione del Colloquio si è direttamente fatto carico il Departamento de Etica de la Empresa y Doctrina Social de la Iglesia dello IESE, in collaborazione con l'AEDOS, associazione dedita allo studio e alla diffusione del messaggio sociale cristiano. Il desiderio più volte formulato da Sua Santità Giovanni Paolo II di affrontare lo studio dei problemi sociali da differenti punti di vista e metodologie scientifiche ha senz'altro trovato eco in tale confronto interdisciplinare di Barcellona: tra i 70 assistenti si annoveravano filosofi, economisti, professori di etica, teologi, professori di giurisprudenza e sociologi. Complessivamente sono state rappresentate 27 tra facoltà, scuole, istituti e centri di ricerca di 16 differenti università, oltre a più di 14 tra imprese, fondazioni e associazioni.

Il Colloquio si è strutturato tematicamente secondo due direttrici: la prima dedicata allo studio dei contenuti teorici dell'enciclica; la seconda, intitolata «Directrices de acción», ha permesso lo studio di possibili linee di applicazione del recente documento pontificio.

In Asia il Center for Research and Communication (CRC) di Manila ha organizzato una serie di sei conferenze sulla dottrina sociale della Chiesa. L'argomento è stato analizzato tenendo presente l'intero arco dei cent'anni compresi tra la Rerum novarum e la Centesimus annus. Il Prof. Joseph M. de Torre, Professore di Etica sociale e Chairman del Dipartimento di Filosofia del College of Arts and Sciences è stato il relatore di tutte e sei le conferenze.

Tra le diverse centinaia di assistenti erano rappresentati imprenditori, professori e studenti del CRC, genitori degli alunni e docenti di altre istituzioni educative.

Analoga iniziativa si è svolta presso il Sangandaan Cultural Center, a Makati, nell'area metropolitana di Manila. Il Prof. Roque Carballo, Professore di Etica Sociale del CRC ha impartito dieci lezioni di etica sociale cristiana a imprenditori, professionisti e universitari. Questioni di grande attualità come il bene comune, la famiglia e la sua responsabilità nell'educazione, la solidarietà e i diritti umani sono stati trattati con profondità e rigore.

Non appena ottenuto il testo dell'enciclica Centesimus annus, in attesa della traduzione ufficiale dell'apposita Commissione Episcopale, il Bollettino mensile "Kyokosama no Koe" (La voce del Papa), pubblicato dalla Seido Foundation in Giappone, ha pubblicato in due numeri consecutivi larghi estratti del documento pontificio, dandone una versione in giapponese, per permettere una sua immediata conoscenza.

Nelle nazioni dell'America latina, la dottrina della Centesimus annus gode di speciale rilevanza e attualità. In questi Paesi ne è stato diffuso il contenuto rivolgendo particolare attenzione a rappresentanti del mondo della produzione industriale.

L'interesse suscitato dalla pubblicazione dell'Enciclica Centesimus annus negli industriali che partecipano al programma di perfezionamento e aggiornamento PAD (Programa de Alta Dirección), promosso a Lima dall'Universidad de Piura, ha trovato concreto sviluppo in un programma sistematico di studio della dottrina sociale della Chiesa. Più di 50 imprenditori, suddivisi in sette gruppi, si riuniscono ogni mese con professori del PAD per leggere e approfondire insieme l'ultimo documento sociale della Santa Sede. L'attività è in perfetta consonanza con i fini istituzionali del programma PAD: presentare con rigore scientifico, attraverso le attività di formazione professionale, l'intima unità esistente tra gestione aziendale e azione morale, riflesso dell'unità della persona. Gli incontri sulla Centesimus annus sono utile strumento per fomentare negli imprenditori determinazioni pratiche di gestione, conformi agli insegnamenti del Papa.

Nella città di Piura, si è svolto un importante Simposio di dottrina sociale della Chiesa intitolato «Empresa y Sociedad: La realidad en cien años» e rivolto a imprenditori, professori universitari e laureandi in Facoltà di Scienze Economiche.

Il Simposio, organizzato dalla Facoltà di Scienze e dalla Facoltà di Economia e Commercio dell'Universidad de Piura, ha trattato delle origini e dei caratteri della questione sociale, dedicando ampio spazio all'analisi della situazione attuale. Le conclusioni e gli interventi sono state raccolte in una corposa pubblicazione.

In accordo ai propri fini istituzionali —offrire agli uomini d'affari una qualificata preparazione professionale profondamente ispirata dalla morale cristiana—, l'impegno dell'Instituto de Altos Estudios Empresariales (IAE) di Buenos Aires, intorno alla Centesimus annus, si è diretto agli stessi imprenditori: la giornata dello scorso 21 giugno è stata dedicata ad una sessione di studi di presentazione e analisi dell'Enciclica, da diverse prospettive.

Presso l'Universidad Panamericana di Città del Messico professori di diverse specializzazioni si sono riuniti, coordinati dal Dott. Salvador Cerón, per studiare e approfondire il contenuto dell'Enciclica Centesimus annus. I Professori della stessa Istituzione universitaria si sono resi disponibili ad offrire consulenza pratica a professionisti che desiderano orientare la propria attività economica secondo i principi della dottrina sociale della Chiesa.

Nel mondo universitario

La pubblicazione dell'ultima enciclica sociale è stata l'occasione, colta tempestivamente dal Centre Culturel Garnelles di Parigi, per diffondere i contenuti degli insegnamenti della Chiesa circa le "cose nuove" e i problemi sociali nel mondo universitario. Veicolo dell'iniziativa è stata l'organizzazione di un Colloquio scientifico presso la sede del Centro lo scorso 23 maggio.

A inaugurare la giornata di studi è stato il Prof. Jean_Luc Chabot, della Facoltà di Scienze Sociali del'Università di Grenoble e autore di diverse pubblicazioni specializzate nel settore dei problemi sociali, che ha curato l'esposizione delle linee fondamentali della dottrina sociale della Chiesa. Sono quindi intervenuti tre manager d'azienda. Il contributo più interessante degli intervenuti è consistito nell'illustrare le possibili applicazioni concrete della dottrina sociale della Chiesa nell'impresa in cui lavoravano. I relatori, prendendo spunto dalle parole della Centesimus annus, hanno messo in evidenza che la soluzione dei problemi sociali non è una meta raggiungibile per un'unica via: gli operatori economici sono chiamati a offrire una pluralità di soluzioni tecniche differenti; ma hanno anche sottolineato che la dottrina sociale costituisce un "indispensabile orientamento ideale", principio ispiratore dei comportamenti individuali. I riflessi positivi della dottrina sociale della Chiesa sullo sviluppo delle stesse imprese è stato uno degli aspetti che più ha interessato gli assistenti.

La lezione sulla dottrina sociale della Chiesa dell'Amministratore apostolico di Ayacucho, Mons. Juan Luis Cipriani, ha inaugurato, presso il Club Altea di Lima, un ciclo di incontri di formazione preparativi ad un programma di promozione sociale di cui sono state protagoniste universitarie e liceali. Mons. Cipriani e gli altri relatori hanno utilizzato come base dei loro interventi la recente Enciclica Centesimus annus, il cui commento ha offerto utili stimoli ad un impegno fattivo a favore dei più bisognosi.

A Tegucigalpa (Honduras) il Vescovo ausiliare della diocesi, Mons. Oscar Andrés Rodríguez, ha pronunciato, in un Centro della Prelatura, una conferenza intitolata «Cento anni di dottrina sociale della Chiesa in America Latina» davanti a un pubblico di circa 160 studenti universitari e dell'ultimo anno del liceo. Mons. Rodríguez, esposte le ragioni che condussero Leone XIII a scrivere la Rerum novarum e illustrate le diverse reazioni che la prima enciclica sociale suscitò all'epoca della sua apparizione, ha tracciato l'excursus delle encicliche sociali. La parte centrale della conferenza è stata dedicata all'analisi del Magistero sociale di Giovanni Paolo II, con particolari riferimenti alla Centesimus annus, di cui ha offerto una rapida sintesi.

Presso il Parkhill Study Centre di Ottawa studenti di economia, storia, giurisprudenza, medicina e ingegneria hanno partecipato a un seminario interdisciplinare in quattro sessioni intitolato «Dealing Honestly with Global Economic Problems». Particolare rilievo è stato dato alla dimensione sovranazionale dei più importanti problemi sociali oggi sul tappeto. Le analisi svolte hanno fatto particolare riferimento agli insegnamenti delle Encicliche Populorum progressio e Sollicitudo rei socialis e alla Dichiarazione della Commissione pontificia per la Giustizia e la Pace sul debito internazionale. Il seminario è stato condotto dal Prof. Ernest Caparros, della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Ottawa.

Il tradizionale simposio annuale della Residenza Universitaria Müngersdorf, di Colonia, è stato dedicato quest'anno al tema: «La sollecitudine per l'uomo». Il simposio ha riunito professori di diverse Università tedesche e un folto pubblico di studentesse universitarie.

Il Prof. Konrad Repgen, dell'Università di Bonn, ha offerto una sintesi del ruolo svolto dalla dottrina sociale della Chiesa nella Germania del secolo scorso.

Facendo riferimento all'attuale situazione della Germania riunificata, il Prof. Osnabrück ha indicato le possibili soluzioni offerte dalla dottrina sociale della Chiesa dopo il fallimento dell'esperimento comunista. Il crollo del Muro di Berlino, come ha ricordato lo stesso Giovanni Paolo II, è come il simbolo di un processo di trasformazione europeo che chiama a dare un ruolo centrale alla formazione della persona: rendere in grado ogni individuo di usare adeguatamente della propria libertà, insegnare a vivere secondo il principio della solidarietà, fomentare la responsabilità personale, specialmente nel campo della protezione della vita in tutte le sue fasi. In questi campi —questo il nocciolo del suo intervento— la dottrina sociale della Chiesa dà orientamenti decisivi.

Il Prof. Heinz Hürten, dell'Università di Eichstätt, ha ribadito l'importanza di un impegno serio e responsabile dei laici nella configurazione cristiana dell'ordine sociale. In riferimento ad un problema attualmente dibattuto in Germania, il docente ha anche ricordato il dovere dello Stato nella difesa del riposo domenicale. La Dott.ssa Christa Meves ha concluso il ciclo di conferenze del simposio.

«Economie de marché, competitivité et solidarité».

Questo il titolo del ciclo di conferenze organizzato dal Centre Culturel Narval di Bruxelles. Il Dott. Aimé Caekelberg, presidente del DISOP, organismo che si occupa della cooperazione internazionale allo sviluppo, ha indicato la necessità di rispettare, nella cooperazione internazionale, le caratteristiche peculiari di ogni Paese con cui si coopera, in quanto il rispetto della cultura e delle tradizioni socio_economiche dei Paesi in via di sviluppo non è che manifestazione di un positivo atteggiamento di rispetto della persona.

«Le management est_il condictioné par le capitalisme?» con questa domanda che ha fatto da titolo al secondo intervento, il Dott. Claude de Villenfagne, Direttore Generale della Cassa di Risparmio AN_HIP, ha introdotto la problematica dei criteri generali di ordine morale di gestione dell'impresa. Sulla scorta delle precise indicazioni della Centesimus annus, il Dott. De Villenfagne ha affermato che l'impresa non può permettersi di lasciar spazio agli aspetti deleteri del capitalismo, come, per esempio, il predominio del capitale sul lavoro o del criterio dell'avere su quello sull'essere.

Una brillante sintesi dei capisaldi della dottrina sociale della Chiesa è stato il contributo del Dott. Louis Dujardin, dirigente dell'UNICE, confederazione europea di imprenditori industriali, al ciclo di conferenze. Rispondendo al quesito posto dal titolo della sua esposizione: «L'Ethique sociale: enfin une troisième voie?» ha ribadito che gli insegnamenti sociali della Chiesa verrebbero snaturati e male interpretati se ricondotti all'interno di una classificazione ideologica, dovendo piuttosto ravvisarsi in essi, con espressione del Santo Padre Giovanni Paolo II, un "orientamento intellettuale" di fondo, destinato a guidare l'azione dei governanti e dei responsabili dell'economia.

Esaminare le relazioni industriali ed economiche alla luce della morale cattolica e dei più recenti documenti del Magistero sulle problematiche sociali, è stato l'argomento del ciclo di conferenze «Economia e Impresa», organizzato dal centro Culturale Pouso Alto a Belo Horizonte (Brasile). Sono intervenuti come relatori il Dott. Ives Gandra Martins, affermato giurista e pubblicista, il Dott. Roberto Maluf, Vicepresidente della Federación de Industrias dello Stato di Minas Gerais e altri conosciuti professori universitari brasiliani. Rivolgendosi a un pubblico di studenti universitari di Giurisprudenza ed Economia e Commercio, i relatori hanno affrontato l'argomento toccando problemi di tecnica giuridica relativi alla situazione sociale brasiliana, ma dandone una lettura consona agli insegnamenti pontifici e alla dottrina della Centesimus annus.

«Oggi più che mai la Chiesa è cosciente che il suo messaggio sociale troverà credibilità nella testimonianza delle opere, prima che nella sua coerenza e logica interna (...). Nei Paesi occidentali c'è la povertà multiforme dei gruppi emarginati, degli anziani e malati». Nel promuovere tra le universitarie tale fattiva testimonianza di carità cristiana e di impegno sociale, cui si è riferito Sua Santità Giovanni Paolo II nella Centesimus annus, si è concentrato lo sforzo di diverse Residenze universitarie di Madrid, promosse da membri della Prelatura.

Sempre in Spagna, il Rev. Dott. Eusebio Basauri, il Prof. Rafael Rubio de Urquía e il Dott. José Andrés Gallego sono stati i relatori di un ciclo di conferenze sulla dottrina della Centesimus annus svoltosi prima ad Orense e poi a Santiago di Compostela, rivolto a studenti e professionisti delle due città galiziane. Agli incontri di Santiago de Compostela è intervenuto anche il Prof. Diéguez Cuervo, ordinario di Diritto del lavoro presso l'Università cittadina.

Prendendo spunto dal centenario della pubblicazione della Rerum novarum di Leone XIII, il Centro Estudiantil Miravalles di San José de Costa Rica ha promosso un simposio sulla Centesimus annus, strutturato secondo la suddivisione dei capitoli della stessa enciclica. Il Simposio ha visto la partecipazione del Vicepresidente della Repubblica, On. German Serrano, che si è occupato del tema «Stato e cultura». Le altre parti dell'Enciclica sono state analizzate dal Prof. Guglielmo Malavassi, Rettore dell'Universidad Autónoma de Centroamérica, che ha presentato i primi due capitoli dell'Enciclica, e dal Prof. Wilburg Jiménez Castro, docente universitario e già ministro della Programmazione economica, che si è occupato del tema «La proprietà privata e l'universale destinazione dei beni». Il Rev. Dott. Oscar Monroy, Vicario Delegato dell'Opus Dei per la Costa Rica, ha presentato al numeroso pubblico di studenti e professionisti l'ultimo capitolo della Centesimus annus: «L'uomo è la via della Chiesa». Tutti gli intervenuti hanno ribadito l'esigenza di dare applicazione pratica agli insegnamenti magisteriali, vedendo in essi delle indicazioni che il Romano Pontefice rivolge personalmente ad ogni cristiano.

Alcuni membri della Prelatura hanno promosso diverse attività per far conoscere la dottrina sociale della Chiesa in Kenia. I corsi e le lezioni hanno avuto come falsariga le seguenti tematiche: la pratica delle virtù cristiane della giustizia, carità e solidarietà nei rapporti professionali; l'educazione cristiana dei figli come incisivo strumento per contribuire al bene comune e la legislazione sulla famiglia; la responsabilità dei cristiani di partecipare attivamente alla vita civile per promuovere il bene comune e contribuire alla formazione dell'opinione pubblica.

Da luglio a settembre un centinaio di universitarie keniote insieme con colleghe provenienti da Paesi europei, hanno partecipato ad un campo di lavoro nel Rural Developement Project di Nairobi. Tale partecipazione oltre ad essere un contributo fattivo di solidarietà sociale, ha permesso alle studentesse di studiare i documenti più recenti del Magistero sulla dottrina sociale.

La Residenza Universitaria Netherhall House, di Londra, ha ospitato l'incontro dal titolo «Beyond Excellence. Practical views on the Christian dimension of business» cui hanno partecipato come relatori esponenti del mondo dell'industria e degli affari. Le conclusioni dell'incontro hanno messo in luce come l'approccio cristiano ai problemi economici e sociali lungi dall'ostacolare la redditività di un'impresa costituisce il principio di ogni vero sviluppo.

A professionisti e lavoratori

A Buenos Aires, nei primi giorni di ottobre, si è svolto nell'Auditorium del Centro Universitario de Estudios un seminario sulla dottrina sociale della Chiesa. Relatore della prima sessione è stato il Dott. Miguel Gutiérrez, che ha sviluppato i temi della «Libertà e dignità della persona» e «Il concetto di bene comune». Il seminario si è concluso con la dissertazione del Rev. Dott. Danilo Eterovic sull'Enciclica Centesimus annus. Un'analoga iniziativa si è svolta a Santo Tomé, nella provincia di Corrientes, presso il Centro Culturale Río Alto.

Ad un pubblico vasto e variegato si è rivolta la conferenza organizzata dal Centro Cultural Barrancaray di Tegucigalpa (Honduras), nella cornice del centenario della Rerum novarum. Nella gremita aula magna del Centro, in cui erano presenti donne delle più diverse professioni, il Rev. Dott. Mario Grazioso ha illustrato la dottrina sociale della Chiesa attraverso i più recenti documenti del Magistero.

L'esposizione ha suscitato il più vivo interesse in tutte le assistenti e ha stimolato ad un vivo dibattito di approfondimento sui temi della solidarietà, della sussidiarietà, dell'intervento statale, della partecipazione, del bene comune, sui diritti umani e la libertà religiosa.

Le giornate di riflessione e studio sulla Centesimus annus, organizzate in Olanda dal 4 al 6 ottobre, hanno offerto l'occasione per riconsiderare il fatto che le direttive di azione sociale del Magistero pontificio non si riferiscono soltanto alle esigenze di giustizia nei confronti dei Paesi in via di sviluppo, ma riguardano in modo immediato gli stessi Paesi a sviluppo avanzato come l'Olanda, e hanno una stretta connessione con la chiamata alla rievangelizzazione dell'Europa: la crescente povertà di numerosi Paesi è in gran parte riflesso delle tendenze all'egoismo, al consumismo e all'opulenza che si riscontrano nei Paesi ricchi. Sulla base di queste considerazioni ha preso avvio il discorso del Rev. Dott. J. A. Nuñez, che ha sviluppato gli aspetti principali del contenuto dottrinale della Centesimus annus, mettendo in luce la radice morale dei mali che affliggono la società.

I partecipanti, preparatisi agli incontri attraverso la lettura personale dell'Enciclica, hanno contribuito all'approfondimento del tema con domande e osservazioni.

Il 24 giugno il Dott. Enrique Prat, Segretario generale dell'Institut für kulturelle und wissenschaftliche Zusammenarbeit di Vienna, ha tenuto, presso il Bildungszentrum Römerberg di Linz, una conferenza su «La dottrina sociale della Chiesa nella prospettiva della Centesimus annus». Il relatore ha evidenziato l'originale formulazione degli attuali problemi sociali contenuta nell'Enciclica e l'indicazione dei criteri di comportamento sociale necessari ad una loro adeguata soluzione.

In Giappone, nello scorso autunno presso due Centri della Prelatura siti nella diocesi di Osaka, si sono svolti due cicli di conferenze intorno alla dottrina sociale della Chiesa, rivolti a professionisti. Tanto nell'Okuashiya Study Center, nel monte Rokko, quanto presso l'Ohara Cultural Center, nella città di Ashiya, sono stati sviluppati dieci temi, centrati su alcuni documenti del Magistero, dalla Mater et magistra alla Centesimus annus. A guidare gli incontri sono stati sacerdoti della Prelatura.

Di grande rilievo scientifico si è rivelato il colloquio «Iglesia y Capitalismo: a cien años de la Rerum novarum», organizzato a Santiago del Cile dall'Universidad de los Andes. Con tale titolo il Colloquio invitava a riflettere, sulla scia dell'insegnamento della Centesimus annus, sul fatto che il capitalismo ha bisogno di sostanziali correzioni che tengano conto di una prospettiva trascendente. Molto positiva è stata la risposta del pubblico all'invito a conoscere meglio la dottrina sociale della Chiesa: più di quattrocento persone gremivano l'Aula Magna dell'Università.

Gli interventi si sono susseguiti in modo vivo e dinamico, lasciando spazio agli interventi del pubblico. Il primo, del Rev. Dott. José Miguel Ibáñez, Membro della Commissione Teologica Internazionale e autore di un trattato sulla dottrina sociale della Chiesa, si è centrato sull'esposizione del n. 42 della recente Enciclica, punto in cui viene esplicitamente sollevata la questione della pretesa universale validità del modello capitalistico. Il problema è stato analizzato distinguendo opportunamente tra economia di mercato nei suoi elementi essenziali e costitutivi e il termine capitalismo nelle sue connotazioni ideologiche negative.

La relazione del Rev. Dott. Patricio Astorquiza ha sottolineato la necessità di non separare la dimensione economica da quella sociale nell'analisi dei problemi attuali.

Dall'1 al 3 novembre Fatima (Portogallo) è stata la sede di un incontro promosso da membri dell'Opus Dei, intitolato «I Cristiani e il mondo». Sensibili al richiamo della celebrazione del centesimo anniversario della prima enciclica sociale, i numerosi partecipanti, aiutati da competenti specialisti, hanno riflettuto sulle ripercussioni della dottrina sociale della Chiesa nella vita familiare, nella vita sociale e nel lavoro professionale.

Costanti sono stati i riferimenti agli ultimi documenti del Magistero e soprattutto alla Familiaris consortio, alla Laborem exercens e alla Centesimus annus. Gli abbondanti insegnamenti che su questi temi ha lasciato il Fondatore dell'Opus Dei Venerabile Josemaría Escrivá hanno aiutato gli assistenti a trarre conseguenze concrete e operative dalla dottrina sociale della Chiesa.

Nell'ambito di un ciclo di lezioni di teologia per docenti e professionisti, tenutesi presso la Residenza Universitaria Monterone, di Napoli, il 7 maggio se ne è svolta una sul tema «L'uso dei beni materiali», con la lettura di brani scelti dell'Enciclica Centesimus annus e il loro approfondito commento. A Salerno, il Dott. Lorenzo Burdo e il Rev. Dott. Michelangelo Pelaez hanno tenuto due incontri rispettivamente sulla Laborem exercens e la Centesimus annus. Agli incontri di Napoli e di Salerno hanno partecipato circa sessanta tra docenti, professionisti, imprenditori e dirigenti d'azienda.

L'Enciclica Centesimus annus ha avuto un'ampia eco nei mezzi di comunicazione svizzeri, che hanno sottolineato diversi aspetti del documento in relazione all'attuale situazione economico_sociale. Per contribuire a completare l'informazione sulla dottrina sociale della Chiesa, presso i Centri della Prelatura in Svizzera sono stati organizzati specifici seminari sulla Centesimus annus. Due a Zurigo: presso il Centro Culturale Oberstrass, con l'intervento della Dott.ssa M. Luengas e presso la residenza Universitaria Fluntern con la relazione del Dott. F. Faller, magistrato del Cantone di San Gallo.

A Friburgo il Dott. Paul Junquera, davanti ha un pubblico di studenti, industriali e docenti ha dissertato sulla dimensione di solidarietà intimamente connessa ad ogni guadagno e proprietà. L'insegnamento sociale della Chiesa è stato anche il continuo punto di riferimento del seminario interdisciplinare svoltosi presso il Centro Culturale Champel a Ginevra, su «Etica degli affari e relazioni umane», rivolto a studenti universitari delle Facoltà di Scienze Economiche e Sociali.

Oltre un centinaio di professionisti milanesi si sono dati appuntamento lo scorso mese di giugno nell'aula magna della Residenza Universitaria Torrescalla per svolgere alcune riflessioni sulla Centesimus annus. Gli interventi del Prof. Pierpaolo Donati, ordinario di Sociologia all'Università di Bologna, del Prof. Alberto Quadrio Curzio, Preside della Facoltà di Scienze Politiche dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e dell'Ing. Giuseppe Garofano, Presidente della Montedison, hanno introdotto i lavori della serata che sono proseguiti con un dibattito ricco di interventi del pubblico.

Il Prof. Donati ha sintetizzato il suo intervento affermando che il Santo Padre, con la Centesimus annus, vuol dare una nuova anima —cristiana— alla società chiamata post_moderna. E' questa, ha ribadito l'illustre sociologo, la direzione in cui trovano soluzione i problemi della società: la costruzione di un ordine sociale che sia espressione della piena dignità dell'uomo e della sua piena e autentica soggettività, dando concreta espressione al primato della dimensione spirituale.

L'intervento del Prof. Quadrio Curzio ha auspicato la correzione dei mali dell'economia di mercato, intesa come "legge del più forte". Infine l''Ing. Garofano ha ricordato che, in contrasto con la noiosa esaltazione acritica dei principi del libero mercato da parte di molti esponenti del mondo economico e finanziario, il principio della solidarietà diventa essenziale, sia per motivi di carattere morale che per ragioni di convenienza, dal momento che il sistema occidentale rischia di trovarsi imbrigliato nel suo stesso eccesso di capacità produttiva.

Presso il Thornycroft Conference Centre di Londra, si è svolta una conferenza intitolata «100 years after Rerum novarum», con interventi di studiosi di dottrina sociale, come Cristopher McOustra, e politici o sindacalisti, come i Sigg. Robin Harris e Patrick Tyrrel. L'incontro ha ribadito la responsabilità di ogni individuo di applicare gli insegnamenti della Chiesa ai comportamenti quotidiani, superando il pregiudizio per cui i problemi sociali attenderebbero risposta soltanto dalle istituzioni pubbliche.

Romana, n. 13, Luglio-Dicembre 1991, p. 305-315.

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